Niente da fare per Lorenzo Musetti e niente regalo a Jannik Sinner. L’azzurro lotta, va a un set dal successo, ma alla fine è costretto a subire la rimonta di Novak Djokovic, cedendo al quinto con il punteggio di 7-5 6-7 2-6 6-3 6-0. Il numero 1 del mondo di Sinner dovrà ancora aspettare. Una partita di grandissima intensità, nel quale l’azzurro ha dimostrato ancora una volta tutto il suo potenziale. Quello contro Nole era un match molto atteso alla vigilia, anche per via del precedente di tre anni fa, quando un 19enne Musetti riuscì a salire 2 set a 0 prima di crollare al quinto. Il carrarino non riesce così a difendere l’ottavo di finale raggiunto un anno fa. Per il serbo è una vittoria di pura esperienza e personalità. Importante sì, ma che non dà risposte definitive sulla sua tenuta fisica. Agli ottavi di finale per lui ci sarà adesso l’argentino Francisco Cerundolo.

Una vera beffa per Musetti. Un boccone amaro che sarà duro da digerire. L’azzurro infatti era a un passo dall’ottenere la prima vittoria in uno Slam contro un top 5. E non contro un top 5 qualsiasi, ma contro il numero 1 del mondo, il campione di carica del torneo, il 24 volte vincitore di uno Slam. Un’impresa sfiorata e che a un certo punto sembrava essere prossima, con Nole in deficit fisico e l’inerzia a favore. L’esito finale della sfida non toglie però niente alla sua prestazione. Anzi, questa partita ha mostrato un livello di gioco altissimo da parte dell’azzurro, abbinato a una tenuta mentale solida e in grande crescita. La delusione si deve trasformare nella spinta per rilanciare la posta. Il punto di partenza su cui costruire qualcosa di nuovo e più grande. La strada è quella giusta.

La partita – Break e controbreak. Comincia così il match, nel totale equilibrio. Musetti inizia con grande aggressività e concentrazione, cercando di variare e non dare punti di riferimento a Djokovic. I turni di servizio seguono il loro ordine senza particolari sussulti, fino al 6-5 per il serbo. Qui l’azzurro concede due set-point, e al primo disponibile Nole passa. Il rovescio di Musetti finisce lungo: 7-5. La vittoria del primo parziale sposta inevitabilmente l’inerzia a inizio secondo, e così arrivano tre palle break consecutive per il serbo sul 2-1. Le prime due vengono annullate dall’azzurro, ma non la terza. La palla corta di Djokovic è perfetta. Un vantaggio che viene poi confermato senza problemi nel game successivo, con Musetti che continua ad alternare ottime giocate a scelte più discutibili. Un’altalena che non preclude una reazione. E questa si manifestazione nelle due chance per il contro-break. Basta la prima. Il rovescio di Nole si ferma in rete. Il carrarino avverte il momento favorevole e cerca di alzare il livello. La ritrovata parità non si spezza più e questa volta il tie-break si materializza. Musetti allunga subito, Nole però ricuce sul 3-3. Un rovescio in rete dell’azzurro regala un set-point a Djokovic, che viene annullato con tanto coraggio e uno smash vincente. La situazione si capovolge un istante dopo, con esito opposto. La volèe di Musetti è vincente: 7-6.

Djokovic non ci sta e a inizio terzo set alza l’aggressività in risposta. Il tutto si traduce in una palla break immediata sull’1-1. Musetti la annulla, tiene il servizio e approfitta del più classico dei contraccolpi. Questa volta infatti è lui ad avere le occasioni per rompere l’equilibrio. Delle tre consecutive, va bene la prima. La sua risposta non viene controllata da Nole. Il serbo appare sempre più sulle gambe e l’azzurro ne approfitta senza indugi, sul 5-2: tre set point consecutivi. Anche qui non si va oltre alla prima chance. La volèe di Djokovic è scomposta, errata, lunga. È 6-2. È 2 set a 1 per Musetti. Nel quarto set Nole prova a gestire la stanchezza, a stringere i denti, a far fruttare tutta la propria esperienza. E così vengono fuori due palle break sul 2-2. Sulla prima il servizio arriva in soccorso di Musetti, sulla seconda invece no. Il passante dell’azzurro finisce lungo. Un episodio che rinvigorisce il serbo, spegnendo lentamente il carrarino. Arriva un nuovo break serbo, con una bella risposta in anticipo. Parziale finito? Non ancora, perché Musetti ha un moto d’orgoglio e recupera uno dei break con un grande diritto. Una scintilla che Djokovic spegne immediatamente, perché nel turno successivo arrivano tre set-point consecutivi. È buono il secondo: 6-3. Si va al quinto. La partita ormai è una gara di nervi, in cui ogni palla pesa tantissimo. E a tremare è Musetti. Djokovic azzera gli errori e l’azzurro cede subito il servizio: 2-0. È il colpo del ko. Il serbo ha il match in mano. Le energie di Musetti sono finite. Una differenza che rende inevitabile il doppio break del Nole, e poi la chiusura al primo match point a disposizione. La sua risposta è vincente.

Il Roland Garros degli altri italiani – Per Musetti l’amarezza per la sconfitta contro il 24 volte campione Slam è addolcita dalla conquista di un posto da singolarista alle prossime Olimpiadi di Parigi che scatteranno tra circa due mesi. Un risultato non scontato per il carrarino, considerati i tanti alti e bassi degli ultimi mesi e, soprattutto, la lunga schiera di azzurri che si sta mettendo in mostra nell’ultimo anno. Insieme a lui, ci saranno anche Jannik Sinner, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi. Questi ultimi due erano gli unici ad essere ancora in bilico e hanno ottenuto il pass olimpico dopo le sconfitte rimediate a Parigi da Flavio Cobolli, Luca Nardi e Lorenzo Sonego. L’Italia aveva a disposizione quattro posti per il singolare e il Roland Garros era l’ultimo torneo utile per agguantare il sogno a cinque cerchi. I ranking Atp e Wta del prossimo 10 giugno infatti determineranno gli atleti qualificati. Una data nel quale le due classifiche coincideranno con la Race to Paris, graduatoria che tiene in considerazione i risultati delle ultime 52 settimane.

La qualificazione di Darderi è arrivata nonostante l’eliminazione al secondo turno del Roland Garros per mano di Tallon Griekspoor. Sull’italo-argentino c’era grande curiosità dopo l’ottima prima parte di stagione giocata, ma l’inesperienza a questi livelli si è fatta sentire. Per lui infatti era l’esordio in carriera in un torneo del Grande Slam. Una partita insomma da mettere da parte, e che servirà per il futuro. Un’avventura diametralmente opposto a quella che sta vivendo Matteo Arnaldi. Il sanremese sta giocando il miglior Slam della carriera. Il suo secondo ottavo di finale (dopo quello ottenuto agli Us Open dello scorso agosto) è arrivato dopo due vittorie pesanti sui padroni di casa Arthur Fils e Alexander Muller, e soprattutto al termine dell’impresa compiuta contro Andrey Rublev. Un dominio in tre set assolutamente imprevisto, che ha regalato ad Arnaldi la vittoria più importante della carriera. Al di là di quello che succederà contro Stefanos Tsitsipas, il torneo dell’azzurro è già da incorniciare, e riscatta questi primi mesi di 2024 vissuti tra luci e ombre.

Un altro italiano che esce molto bene da questo Roland Garros (seppur con tantissima amarezza) è Flavio Cobolli. La sua sconfitta al tie-break del quinto set contro Holger Rune è stata la dimostrazione di quanto grandi siano stati i suoi miglioramenti nelle ultime settimane. Il romano non solo ha saputo recuperare da due set di svantaggio, ma lo ha fatto mettendo in mostra anche una continuità, una personalità e dei colpi di livello molto superiori alla sua classifica attuale, al numero 50 del mondo. Sensazioni positive che accompagnano anche Giulio Zeppieri, nonostante l’eliminazione al secondo turno contro Thanasi Kokkinakis, dopo aver sprecato un vantaggio di due set a zero.

Chi invece esce con tanti dubbi è Lorenzo Sonego. Il torinese aveva iniziato il Roland Garros con la speranza di centrare un posto per le Olimpiadi, invece è arrivata una cocente battuta d’arresto contro il cinese Zhang Zhizhen, buon giocatore ma assolutamente alla portata. Una prestazione altalenante, dove ci sono state tante ombre e pochissime luci. Infine Luca Nardi, Mattia Bellucci (all’esordio assoluto in uno Slam) e Fabio Fognini. I primi due non sono riusciti ad andare oltre la prima partita, Fognini invece ha lasciato Parigi dopo aver piazzato una bellissima vittoria contro Botic van de Zandschulp.

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