Il Tar della Basilicata ha annullato la graduatoria, stilata oltre due anni fa, per l’assunzione di docenti di canto lirico al Conservatorio di Potenza. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato da uno degli esclusi, Roberto Iuliano, sottolineando le “disparità di trattamento” riservate ai candidati sotto vari aspetti ed evidenziando le stranezze già denunciate dal fattoquotidiano.it, che ha raccontato come artisti lirici di primo piano fossero stati scavalcati in graduatoria da cantanti con esperienze professionali irrilevanti o quasi. “Questa sentenza evidenzia in maniera chiara e netta che la graduatoria contiene un numero impressionante di irregolarità“, commenta il legale di Iuliano, Giuseppe Leotta. “In quasi venticinque anni di professione forense non mi era mai capitato di imbattermi in una decisione che contenesse un numero così elevato di censure all’operato di una commissione di concorso”.

Nel provvedimento i giudici elencano “sviste” nella valutazione delle performance, delle pubblicazioni e dei titoli di studio. Sotto il primo aspetto si citano una serie di esibizioni del ricorrente in teatri importanti valutate con un punteggio minore rispetto a quelle svolte da altri cantanti in “semisconosciuti teatri di provincia”; oppure “esibizioni con ruolo da protagonista presso fondazioni italiane” ingiustamente considerate in una categoria che prevedeva punteggi minori. Per alcuni candidati, poi, ci sono addirittura duplicazioni “di valutazione della medesima performance artistica”, cioè l’attribuzione di un doppio punteggio per una sola esibizione. Sulla valutazione delle pubblicazioni, poi, si sfiora il paradosso. Una candidata ha ottenuto 21 punti per sette titoli autoprodotti, violando il regolamento ministeriale secondo cui “sono escluse dalla valutazione le pubblicazioni proposte dagli stessi autori, anche a servizi internet a pagamento, pure se in possesso di codice Isbn che non prevedano scelte editoriali da parte di redazioni e/o comitati scientifici qualificati”. “Questo è l’aspetto più clamoroso di questa vicenda. Anche perché la candidata in questione ha autopubblicato tutti i saggi incriminati in un solo anno”, sottolinea l’avvocato Leotta.

Infine si affronta il tema dei titoli di studio, sottolineando che in un caso una candidata ha ottenuto un punteggio maggiore per i suoi diplomi rispetto a quanto previsto dal regolamento. In assenza di ricorsi da parte del Conservatorio, la graduatoria ora dovrà essere rifatta: a questo scopo il Tar ha imposto la nomina di una nuova commissione d’esame. Ma c’è una beffa: “Nonostante la vittoria schiacciante, in futuro probabilmente verrà svolto un concorso, riservato per l’accesso al ruolo, che prevede almeno un anno di servizio. Chi ha beneficiato di questa graduatoria censurata dai giudici potrà parteciparvi mentre chi è stato penalizzato, come il mio cliente, no”, denuncia il legale. Il fattoquotidiano.it ha chiesto un commento al direttore del Conservatorio, senza però ottenere risposta.

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