Al comizio milanese per la chiusura della campagna delle Europee, vanno in scena le due facce della Lega. Quella di Salvini che invoca la pace e quella di Vannacci che per tutto il suo discorso utilizza un linguaggio bellico. La location è piazza Duomo, o meglio, il retro di piazza Duomo. Potrebbe contenere 500 persone ma non si riempie. Nulla a che vedere con la chiusura di cinque anni fa davanti al sagrato quando Salvini baciava il rosario di fronte a migliaia di persone. I tempi sono cambiati, la Lega non è più al 30 per cento. E per provare a rimanere davanti a Forza Italia, il Capitano ha provato la carta del Generale.

“All’ultimo giro ho votato Meloni, ma questa volta voterò Vannacci, voterò la persona non il partito” spiega una delle prime signore ad arrivare in piazza. Accanto a lei le fa eco un’altra pensionata: “Prima ero berlusconiana ma poi Forza Italia ha iniziato a dormire e così oggi voto il generale”. Poco più in là alcuni membri del comitato Vannacci distribuiscono i santini del generale: “Fino a dieci anni fa votavo Lega, ma poi ho smesso di votare – spiega uno di loro – e adesso il Generale mi ha fatto tornare la passione perché dice qualcosa di diverso contro il pensiero unico”. In piazza però ci sono anche diversi militanti leghisti della prima ora che la pensano diversamente. Dal Trentino al Piemonte, passando per il Veneto. C’è anche chi indossa la maglietta della nazionale di calcio padana. “Che c’entra Vannacci con la Lega? Nulla, ma è qualcosa di nuovo”. Alla base la candidatura del generale sembra non essere andata giù: “Sono in Lega dal 1994, noi votiamo i candidati lombardi non Vannacci – spiega un leghista della prima ora – Vannacci è un ospite d’onore, abbiamo preso atto della scelta del segretario federale di candidarlo ma non lo voteremo”. E la sparata sulla Decima Mas? “Sono profondamente antifascista, non mi è piaciuta”.

Il generale Vannacci non sembra preoccuparsi delle polemiche per la sua uscita. Non fa marcia indietro. Anzi, continua ad evocare la Decima Mas: “Siete la mia la legione, la decima” dice sorridendo. In prima fila in diversi vestono il basco granata. Tante le ragioni per cambiare l’Europa? “Ma io ve ne racconterò solo una, la decima” continua Vannacci prima di ribadire il valore dell’”esclusività” e non dell’inclusività. L’invito al voto si conclude con il riferimento al Gladiatore: “Al vostro segnale scateneremo l’inferno”. Ma quando sale sul palco Salvini il registro sembra cambiare. Il segretario inizia il suo intervento citando Blowin’ in the wind e facendola ascoltare alla piazza leghista. Il tema del pacifismo attraversa tutto il comizio di Salvini. Quando termina il discorso parte Generale di De Gregori mentre sale sul palco per una foto tutto lo stato maggiore leghista. Una sola donna nel gruppo, la ministra Alessandra Locatelli. Poi Vannacci scavalca le transenne e va a ricevere l’abbraccio della folla. Tra un selfie e un autografo, risuonano le note di John Lennon. “Give peace a chance”. Tutti cantano e sorridono, ma i parà in prima fila rimangono seri.

Articolo Precedente

Meloni tenta il “colpo elettorale” sulle liste d’attesa. I sindacati scettici: “Cerottino”, “Altro passo verso la privatizzazione”

next
Articolo Successivo

Europee, Meloni punta al 26% ma i suoi ministri alzano la posta. Sangiuliano e Musumeci: “Prenderemo più del 30%”

next