Non solo in Italia, ora la candidatura leghista del generale Roberto Vannacci imbarazza anche gli alleati europei del Rassemblement National. A parlare è stato infatti il capolista del partito di Marine Le Pen, Jordan Bardella che, intervistato da Bfm Tv ha detto di “non conoscere” l’aspirante eurodeputato.

Ma non solo, ha anche preso le distanze dalle sue posizioni: “Io sono l’avvocato delle mie idee, del mio partito, non sono l’avvocato di questo signore, che non conosco. Non ho conoscenza di queste frasi, non le condivido e le condanno”, ha detto Bardella all’intervistatore che gli aveva citato alcuni virgolettati “omofobi” dell’esponente della Lega.

A una settimana dall’appuntamento con le urne europee, il delfino di Marine Le Pen, lancia una condanna che incrina l’unità del fronte sovranista all’Europarlamento in vista dell’esito del voto. E, come ricostruito dall’agenzia Ansa, lascia aperti gli interrogativi sulla strategia dell’estrema destra francese del Rassemblement National dopo le prove di dialogo tra Le Pen e la premier Giorgia Meloni andate in scena alla kermesse di Madrid ospitata da Vox.

E proprio la chiusura di Bardella certifica un orizzonte europeo di alleanze ancora tutte da delineare all’indomani del voto del 9 giugno. Quello, ha esortato il ventottenne nazionalista poche ore più tardi davanti ai circa 5mila sostenitori del Dome, dovrà essere “un giorno in cui il popolo di Francia rialza la testa, la prima tappa del dopo-Macron, il giorno uno del risanamento del nostro Paese”. Nella certezza – condivisa con la mentore Le Pen – che il Rassemblement, già “primo partito oggi in Francia”, diventerà “domani il partito dell’alternanza” di governo. Lo schieramento della fiamma tricolore ‘bleu-blanc-rouge’ del resto continua a dominare tutti i sondaggi: dato sicuro vincitore con circa il 32% delle preferenze, quasi doppia il partito della maggioranza macroniana di Renaissance e i socialisti di Raphael Glucksmann. E l’ultimo attacco prima dello “scrutinio decisivo” per il futuro è frontale: l’obiettivo del Rassemblement National, scandito dalla stessa Le Pen durante il comizio, è “punire” Emmanuel Macron. Infliggendogli, ha rincarato Bardella, “la sconfitta più pesante possibile”.

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