Politica

Accuse al Colle, Salvini prova a stemperare. Ma Borghi: “Confermo tutto”. E Vannacci insiste: “I pareri politici spettano ai partiti”

Nonostante le critiche dall’opposizioni e dagli stessi alleati di governo, la Lega va dritta per la sua strada. O meglio, il senatore Claudio Borghi insiste: “Io ho detto una banalità che straconfermo“. Il riferimento è alle accuse mosse domenica dal leghista al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”, ha scritto Borghi su X in piena Festa della Repubblica. Matteo Salvini prima rilancia la polemica e poi in serata prova a smorzare i toni. “Non chiediamo le dimissioni di nessuno”, ha detto il leader della Lega a Stasera Italia non rinunciando però a qualche frecciatina contro Mattarella: “Penso che il Capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché il 2 giugno parlare di sovranità europea…”.

Lunedì mattina la Lega “di lotta e di governo” replica lo schema. In merito alla sua richiesta di dimissioni del presidente della Repubblica di ieri, il senatore Borghi in un’intervista a Radio24 ha detto che “come tutte le cose c’era anche un se davanti“. “Io ho detto una banalità che straconfermo”, ha continuato, ma in reazione al fatto che “uno il giorno della festa della Repubblica, il giorno della consacrazione della sovranità italiana” ha detto che “si consacra la sovranità europea”. Borghi tiene anche a precisare che “no, non considero Mattarella un capo dell’opposizione“.

Intervenendo in mattinata ad Agorà su Rai tre, Salvini precisa: “Nessuna polemica col presidente Mattarella, il presidente ha il rispetto mio e della Lega“. Il leader del Carroccio smentisce anche alcuni retroscena giornalistici che facevano riferimento a un intervento diretto di Giorgia Meloni che avrebbe chiesto a Salvini di ritrattare quelle dichiarazioni: “Non c’è stata nessuna telefonata“, ha tagliato corto il vicepremier.

Sull’argomento è intervenuto anche Roberto Vannacci, il generale candidato con la Lega alle elezioni europee: “Il ruolo del Capo dello Stato è quello di garantire la Costituzione e l’unità nazionale. L’espressione di linee e pareri politici spetta al governo e al Parlamento democraticamente eletto e che rappresenta la sovranità del popolo”, ha affermato Vannacci ad Affaritaliani.it. “Non commento le parole del presidente Mattarella ma ritengo che abbiamo già ceduto troppa sovranità ad enti sovranazionali”, ha aggiunto.

Bocche cucite in casa Meloni. Unico esponente di Fratelli d’Italia a intervenire il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Ho visto che la polemica è stata smontata da Salvini, che ha riconfermato piena fiducia a Mattarella”, sostenendo “che nessuno pensa di chiedere le sue dimissioni”, ha detto La Russa a Telelombardia, sottolineando comunque che “quella di Borghi è stata un’uscita inopportuna ma, se lo dice Salvini, penso che valga anche per Borghi”. “A me serve capire se c’era volontà di attaccare il presidente – ha aggiunto il presidente del Senato – mi fido di Salvini che ha detto che non c’era. Poi si possono criticare il Papa e il presidente della Repubblica, ma c’è modo e modo“.

Intanto da Forza Italia il segretario Antonio Tajani ribadisce anche oggi che “chiedere le dimissioni del presidente il giorno della festa della Repubblica è certamente fuori luogo“. Il ministro degli Esteri ha anche espresso la sua solidarietà a Mattarella. Dai partiti di opposizione la condanna al “gravissimo attacco” della Lega è unanime. Dal Pd di Schlein al M5s di Conte è arrivata anche la richiesta alla premier di commentare l’accaduto e prendere le distanze da quelle dichiarazioni di esponenti della sua stessa maggioranza. Ma, al momento, in casa Meloni le bocche continuano a essere cucine.