È arrivata la doccia fredda per il componente della boyband, infatti in America stanno tutti parlando del docu-film targato Warner Bros. Discovery “Nick e Aaron Carter: La caduta delle star”, che arriverà in Italia in esclusiva su discovery+, con i primi due episodi, dal 28 giugno. I successivi due episodi saranno disponibili il 5 e il 12 luglio. Le puntate svelano le difficili dinamiche familiari tra i fratelli Carter, icone pop di quegli anni, e mostra il lato oscuro della popolarità. Il docu-film racconta le accuse di violenza sessuale nei confronti di Nick da parte di tre donne e racconta le lotte del fratello Aaron, tra problemi di salute mentale e abuso di sostanze, per arrivare alla rottura definitiva tra i due ufficializzata nel momento in cui Aaron (poi morto nel 2022) ha deciso di sostenere le presunte vittime del fratello.
Nel 2017 Nick Carter è stato accusato di violenza sessuale dalla cantante e attrice Melissa Schuman, ex componente della girl band delle Dream, proprio mentre Nick e i Backstreet Boys erano all’apice del successo. Negli anni successivi alla decisione della Schuman di farsi avanti, altre accusatrici, Ashley Repp e Shay Ruth. La docuserie si basa sulle testimonianze di un membro della famiglia Carter e di amici intimi, tra cui l’ex fidanzata di Nick, Kaya Jones, e l’ex fidanzata di Aaron, Melanie Martin, per offrire uno sguardo ancora più intimo su come la fama e i riflettori abbiano causato una frattura tra due fratelli.
I Backstreet Boys hanno segnato la storia della musica pop mondiale a cavallo degli Anni 90 e i primi anni 2000. Amatissimi da migliaia di fan, ognuno con la propria personalità e tra i componenti della band, forse, il più popolare era Nick Carter. Sul cantante però si sono rincorse negli anni voci contrastanti sul suo carattere. In molti hanno sostenuto che era normale fosse così dal momento che la famiglia Carter è sempre stata “problematica”.
“MI INVITÒ, MI FECE BERE E MI AGGREDÌ” – La Schuman e Carter iniziano a frequentarsi solo quando lei abbandona il gruppo per dedicarsi al cinema. L’incontro avviene sul set del film horror “The Hollow”, il cantante aveva vent’anni mentre la collega solo 18. Nick avrebbe invitato la Schuman con un suo amico, allora minorenne, a giocare ai videogiochi. Poi però il cantante dei Backstreet Boys avrebbe fatto ubriacare i due per poi aggredire la Schuman. La presunta vittima poi un po’ per la vergogna e un po’ perché era consapevole della “potenza” mediatica e legale di Carter, ha deciso di non sporgere denuncia. Un anno dopo il “fattaccio” il nuovo manager della Schuman le avrebbe consigliato di fare un duetto con Nick, i due si sono rivisti in studio di registrazione, ma la tensione era alta. Poi il progetto è naufragato e nessuno si è fatto più sentire.
LA COSTRUZIONE DI UN ALIBI – La cantante afferma che potrebbe essere stata una mossa pensata ad hoc per creare un alibi al presunto aggressore, nell’ottica di un “do ut des” circoscritto al favoritismo sessuale. I compagni dei Backstreet Boy hanno sempre sostenuto l’innocenza del collega, puntando il dito contro Melissa “una ragazza in cerca di fama”. Nonostante questo la Schuman è stata appoggiata dall’ex fidanzata di Nick ed ex membro delle Pussycat Doll, Kaya Jones: “Lui sa perché l’ho lasciato e quindi credo che sia successo qualcosa di orribile a quella ragazza? Sì, lo credo”
ALTRE DUE ACCUSATRICI CONTRO NICK – C’è un’altra donna che ha puntato il dito contro Nick Carter ed è Ashley, una amica della sorella del cantante, Angel. Sono stati tre i rapporti sessuali tra i due in Florida, lei aveva 15 anni e lui 23. Così come è successo alla Schuman, anche Ashley ricorda che durante gli incontri scorrevano fiumi di alcol. La ragazza ha poi sporto denuncia nel 2003, ma la polizia ha ritenuto di non procedere a causa delle testimonianze assai discordanti. La terza donna protagonista della serie è Shannon Ruth, che ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente da Carter nel 2001, quando era 17enne. L’incontro tra i due era avvenuto nel tour bus dei Backstreet Boys, anche in quell’occasione tanto alcol e poi l’aggressione. “Quando gli ho detto che avrei raccontato tutto quello che aveva fatto,- ha raccontato Shannon -, ha iniziato a urlarmi contro. Mi ha chiamato stronza e mi ha afferrato il braccio”. La denuncia pubblica è avvenuta attraverso un blog nel 2017.
IL FRATELLO AARON APPOGGIA LE ACCUSE – Poi il colpo di scena. Il fratello di Nick, Aaron, ha sostenuto la Schuman. Questo è accaduto proprio l’ultimo anno di vita di Aaron. Quest’ultimo ha sempre avuto un rapporto conflittuale sia col fratello che con tutta la famiglia a causa della dipendenza dall’alcol e dell’abuso di sostanze. Fonti vicine alla famiglia Carter hanno sostenuto che fosse una famiglia problematica e incline alle dipendenze. I rapporti tra i fratelli, non era un mistero, erano burrascosi e spesso sfociavano in episodi di violenza. Crescendo, Aaron è diventato dipendente dalle bombolette spray e dallo Xanax. A quanto riportando diverse testimonianza sniffava vernice con suo padre, Robert. La disfunzione familiare è peggiorata quando Aaron ha tentato di chiedere l’emancipazione a sua madre Jane, che ha accusato di avergli sottratto 100mila dollari. Poi la causa fu fatta archiviare.
NICK CARTER: “SONO INNOCENTE” – Il diretto interessato come ha reagito alla docu-serie? Attraverso i suoi legali il cantante respinge tutte le accuse al mittente. I produttori del film hanno anche spiegato a The Hollywood Reporter che, durante il montaggio, hanno tentato di contattare diverse volte Carter per commentare le accuse e lasciargli tutto lo spazio necessario per la replica. Ma qualsiasi tentativo è poi caduto nel vuoto.
L’unica dichiarazione raccolta risale allo scorso maggio. “C’è un processo legale in corso in questo momento – ha affermato a Entertainment Tonight Nick Carter – e non posso entrare in troppi dettagli. Ma quello che posso dire è che sono davvero felice di come stanno andando le cose e una volta che tutto sarà finito non vedo l’ora di parlarne finalmente”.