Joe Biden non sarà presente al vertice di pace in Svizzera organizzato dall’Ucraina. Nonostante la pressione di Volodymyr Zelensky sugli Stati, soprattutto quelli alleati, affinché prendano parte all’incontro, dal quale è stata esclusa la Russia e al quale non sarà presente la Cina, da Washington non arriverà il capo della Casa Bianca, bensì la sua vice Kamala Harris. La vicepresidente presenzierà il 15 giugno e ribadirà l’impegno dell’amministrazione Biden a sostenere gli sforzi di Kiev per assicurarsi “una pace giusta e duratura, basata sulla sovranità e l’integrità territoriale”. Insieme a lei ci sarà il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Nonostante gli annunci, quella americana sembra una partecipazione poco convinta, anche tenendo conto che si parla del principale alleato di Kiev che, a sua volta, punta sul summit per dimostrare un isolamento internazionale della Russia che, stando almeno ai 109 partecipanti, non sembra esserci. E a proposito di questo, Pechino risponde alle accuse dell’Ucraina di voler boicottare il summit: “L’uso della forza politica non è nello stile della diplomazia cinese e la posizione della Cina è aperta e trasparente. In nessun caso facciamo pressioni su altri Paesi”.
Intanto, dopo l’ok di Biden, che ha autorizzato Kiev a usare armi statunitensi a corto raggio per colpire in territorio russo, il Cremlino avverte – con tono minaccioso – gli Stati Uniti: “Vorrei mettere in guardia gli americani da errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali“, ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov – citato dalla Tass – secondo il quale, “per qualche ragione sconosciuta gli Usa sottovalutano la serietà della risposta che potrebbero ricevere”.
Mosca: “Atteggiamento irresponsabile” – Il vice ministro ha aggiunto che le risposte della Russia ad attacchi ucraini sulle sue strutture militari, compreso il sistema di allerta missilistico strategico, potrebbero essere “asimmetriche“. “L’atteggiamento degli americani – ha insistito Ryabkov – è il più irresponsabile possibile. Hanno dato carta bianca a Kiev per ogni crimine, per ogni azione di questo tipo, e non stanno facendo niente per fermare le pericolose azioni provocatorie dei loro servitori. Ma per gli Stati Uniti ci sarà sicuramente un prezzo da pagare. Sentiranno le conseguenze”, minaccia Ryabkov.
L’Olanda: “Kiev potrà usare i nostri F16 sul suolo russo” – La fine delle restrizioni per l’Ucraina sull’uso delle armi inviate dai paesi occidentali era stata caldeggiata dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg: la Francia ha aperto la strada, poi Canada, Polonia, Svezia e Danimarca l’hanno seguita. E oggi il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Kaisa Ollongren, ha assicurato che i 24 caccia F-16 che l’Olanda trasferirà in Ucraina potranno essere utilizzati per colpire obiettivi sul territorio della Russia. “Non ci sono restrizioni in stile belga. Applichiamo lo stesso principio che applichiamo ad ogni altra fornitura di forze e mezzi, vale a dire: non appena li consegniamo all’Ucraina, possono usarli”, ha detto Ollongren.
La Cina respinge le accuse di Zelensky – Intanto la Cina ha respinto le accuse del presidente Volodymyr Zelensky “sulle pressioni” esercitate su altri Paesi per disertare la conferenza di pace svizzera sull’Ucraina prevista questo mese. “L’uso della forza politica non è nello stile della diplomazia cinese e la posizione della Cina è aperta e trasparente: in nessun caso facciamo pressioni su altri Paesi”, ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, secondo cui Pechino “spera sinceramente che questa conferenza di pace non diventi una piattaforma per creare uno scontro tra i campi. Non parteciparvi non significa che non sosteniamo la pace”. E anche se alcuni Paesi “decidono di partecipare, non necessariamente significa che sperano in un cessate il fuoco e nella fine dei combattimenti. La cosa più importante è un’azione concreta“, ha notato Mao, ricordando che “la Cina ha più volte sottolineato che la conferenza di pace deve essere riconosciuta sia dalla Russia sia dall’Ucraina, che tutte le parti devono parteciparvi su un piano di parità e che tutti i piani di pace devono essere oggetto di una discussione equa“. Per questo, “è difficile per la Cina partecipare in Svizzera proprio perché crediamo che questi tre punti potrebbero non essere raggiunti in questo incontro”.
Dal fronte – Per quanto riguarda le notizie dal fronte, il ministero della Difesa russo ha rivendicato la cattura del piccolo centro abitato di Umanske, nella regione di Donetsk che contava 180 abitanti prima dell’inizio dell’invasione. Umanske si trova 25 chilometri a nord ovest di Donetsk. Venerdì il ministro della Difesa Andrei Belousov aveva reso noti i progressi delle forze russe “in direzioni tattiche”, con la cattura, quest’anno, di 880 chilometri quadrati di territori. Le forze russe stanno spingendo anche nella direzione di Pokrovsk, a una trentina di chilometri a nord ovest di Umanske e hanno attaccato dieci aree di confine e insediamenti dell’oblast di Sumy il 2 giugno, provocando almeno 46 esplosioni.
Mondo
Biden diserta il vertice di pace di Zelensky: in Svizzera andrà la sua vice Harris. Mosca: “Armi a Kiev? Rischio di conseguenze fatali”
Joe Biden non sarà presente al vertice di pace in Svizzera organizzato dall’Ucraina. Nonostante la pressione di Volodymyr Zelensky sugli Stati, soprattutto quelli alleati, affinché prendano parte all’incontro, dal quale è stata esclusa la Russia e al quale non sarà presente la Cina, da Washington non arriverà il capo della Casa Bianca, bensì la sua vice Kamala Harris. La vicepresidente presenzierà il 15 giugno e ribadirà l’impegno dell’amministrazione Biden a sostenere gli sforzi di Kiev per assicurarsi “una pace giusta e duratura, basata sulla sovranità e l’integrità territoriale”. Insieme a lei ci sarà il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Nonostante gli annunci, quella americana sembra una partecipazione poco convinta, anche tenendo conto che si parla del principale alleato di Kiev che, a sua volta, punta sul summit per dimostrare un isolamento internazionale della Russia che, stando almeno ai 109 partecipanti, non sembra esserci. E a proposito di questo, Pechino risponde alle accuse dell’Ucraina di voler boicottare il summit: “L’uso della forza politica non è nello stile della diplomazia cinese e la posizione della Cina è aperta e trasparente. In nessun caso facciamo pressioni su altri Paesi”.
Intanto, dopo l’ok di Biden, che ha autorizzato Kiev a usare armi statunitensi a corto raggio per colpire in territorio russo, il Cremlino avverte – con tono minaccioso – gli Stati Uniti: “Vorrei mettere in guardia gli americani da errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali“, ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov – citato dalla Tass – secondo il quale, “per qualche ragione sconosciuta gli Usa sottovalutano la serietà della risposta che potrebbero ricevere”.
Mosca: “Atteggiamento irresponsabile” – Il vice ministro ha aggiunto che le risposte della Russia ad attacchi ucraini sulle sue strutture militari, compreso il sistema di allerta missilistico strategico, potrebbero essere “asimmetriche“. “L’atteggiamento degli americani – ha insistito Ryabkov – è il più irresponsabile possibile. Hanno dato carta bianca a Kiev per ogni crimine, per ogni azione di questo tipo, e non stanno facendo niente per fermare le pericolose azioni provocatorie dei loro servitori. Ma per gli Stati Uniti ci sarà sicuramente un prezzo da pagare. Sentiranno le conseguenze”, minaccia Ryabkov.
L’Olanda: “Kiev potrà usare i nostri F16 sul suolo russo” – La fine delle restrizioni per l’Ucraina sull’uso delle armi inviate dai paesi occidentali era stata caldeggiata dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg: la Francia ha aperto la strada, poi Canada, Polonia, Svezia e Danimarca l’hanno seguita. E oggi il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Kaisa Ollongren, ha assicurato che i 24 caccia F-16 che l’Olanda trasferirà in Ucraina potranno essere utilizzati per colpire obiettivi sul territorio della Russia. “Non ci sono restrizioni in stile belga. Applichiamo lo stesso principio che applichiamo ad ogni altra fornitura di forze e mezzi, vale a dire: non appena li consegniamo all’Ucraina, possono usarli”, ha detto Ollongren.
La Cina respinge le accuse di Zelensky – Intanto la Cina ha respinto le accuse del presidente Volodymyr Zelensky “sulle pressioni” esercitate su altri Paesi per disertare la conferenza di pace svizzera sull’Ucraina prevista questo mese. “L’uso della forza politica non è nello stile della diplomazia cinese e la posizione della Cina è aperta e trasparente: in nessun caso facciamo pressioni su altri Paesi”, ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, secondo cui Pechino “spera sinceramente che questa conferenza di pace non diventi una piattaforma per creare uno scontro tra i campi. Non parteciparvi non significa che non sosteniamo la pace”. E anche se alcuni Paesi “decidono di partecipare, non necessariamente significa che sperano in un cessate il fuoco e nella fine dei combattimenti. La cosa più importante è un’azione concreta“, ha notato Mao, ricordando che “la Cina ha più volte sottolineato che la conferenza di pace deve essere riconosciuta sia dalla Russia sia dall’Ucraina, che tutte le parti devono parteciparvi su un piano di parità e che tutti i piani di pace devono essere oggetto di una discussione equa“. Per questo, “è difficile per la Cina partecipare in Svizzera proprio perché crediamo che questi tre punti potrebbero non essere raggiunti in questo incontro”.
Dal fronte – Per quanto riguarda le notizie dal fronte, il ministero della Difesa russo ha rivendicato la cattura del piccolo centro abitato di Umanske, nella regione di Donetsk che contava 180 abitanti prima dell’inizio dell’invasione. Umanske si trova 25 chilometri a nord ovest di Donetsk. Venerdì il ministro della Difesa Andrei Belousov aveva reso noti i progressi delle forze russe “in direzioni tattiche”, con la cattura, quest’anno, di 880 chilometri quadrati di territori. Le forze russe stanno spingendo anche nella direzione di Pokrovsk, a una trentina di chilometri a nord ovest di Umanske e hanno attaccato dieci aree di confine e insediamenti dell’oblast di Sumy il 2 giugno, provocando almeno 46 esplosioni.
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Civitavecchia, 20 gen. - (Adnkronos) - Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - “Vivere insieme, dialogare fa crescere. Rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolgendosi agli alunni della scuola De Amicis-Da Vinci di Palermo dove si è recato a sorpresa questa mattina. I bambini, lo scorso novembre, furono insultati con epiteti razzisti davanti alla Feltrinelli di Palermo, dove si erano esibiti in uno spettacolo tradizionale. Molti dei bimbi della 5 c, visitata oggi da Mattarella, sono di origini africane. Oggi, tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre, perché la visita è stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco, i bambini hanno rivolto al Presidente alcune domande, consegnandogli dei doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il 'Va, pensiero' dal Nabucco.