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Basta addii al celibato con costumi da pene e bambole gonfiabili, scattano maxi multe: “Condotte che superano i limiti della decenza e delle umiliazioni”

È quanto prevede una nuova ordinanza del Comune di Platja d'Aro, in Costa Brava, Spagna. Misure simili sono già state adottate in altre città spagnole, come Granada, Siviglia e Malaga

di F. Q.

È finita l’epoca dei costumi gonfiabili a forma di pene e delle bambole gonfiabili a Platja d’Aro. La nota località turistica della Costa Brava, da sempre una delle mete preferite per gli addii al celibato in Europa, ha deciso di dire basta al turismo “sexy” che negli ultimi anni l’ha trasformata in uno dei tanti epicentri spagnoli dello spallo e del cattivo gusto. Così, una nuova ordinanza del Comune, approvata da una coalizione Psc e Junts, ha stabilito che d’ora in avanti chi si presenterà in pubblico con costumi raffiguranti organi genitali o bambole di natura sessuale rischia maxi multe. Insomma, i futuri sposi e i loro invitati sono avvisati: si rischiano sanzioni da 300 a 1.500 euro.

“Non criminalizziamo nessuno, ma solo le condotte che superano i limiti della decenza e delle umiliazioni”, ha dichiarato il capo della polizia locale, David Puertas. “Non vogliamo demonizzare gli addii al celibato e al nubilato”, ha aggiunto l’assessore al Turismo di Valencia, Paula Llobet, “ma vogliamo porre alcuni limiti“. L’ordinanza, che mira a “tutelare il decoro e la tranquillità pubblica“, vieta anche di “transitare o permanere in strada e spazi pubblici senza abiti o unicamente in biancheria intima”. Inoltre, sono vietate “ogni attività collegata” agli addii al celibato che “danneggino o sporchino lo spazio pubblico, con affollamenti di persone”. “Si possono applicare misure per ridurre il rumore, come ad esempio sanzionare chi porta il megafono, o anche proibire alle persone di scendere in strada con accessori a forma di genitali in testa, con bambole gonfiabili o in biancheria intima“, ha spiegato ancora Llobet. Misure simili sono già state adottate in altre città spagnole, come Granada, Siviglia e Malaga.

Il provvedimento di Platja d’Aro ha sollevato alcune perplessità. C’è chi teme che possa danneggiare il turismo locale, che proprio dagli addii al celibato trae notevoli benefici economici. Il settore, infatti, muove circa 300 milioni di euro l’anno in Spagna, con 300.000 addii al celibato stimati all’anno. Tuttavia, il Comune di Platja d’Aro è convinto che la nuova ordinanza contribuirà a migliorare l’immagine della città e ad attrarre un turismo di qualità. “Vogliamo un turismo che rispetti la vita dei residenti e dei quartieri”, ha concluso l’assessore Llobet.

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