È indagato per reati fiscali in due diversi fascicoli, uno aperto ad Asti e l’altro a Torino. Per questo Marco Allegretti, candidato consigliere regionale in Piemonte con il Movimento 5 stelle, ha scelto di ritirarsi dalla corsa elettorale. “Ho appreso di un’inchiesta che mi coinvolge, ma sono certo della trasparenza del mio operato. Sono altresì convinto che anche questa inchiesta si concluderà favorevolmente per me e che, anche in questo caso, l’unico strascico giudiziario saranno le querele che sono stato già costretto a presentare per difendere il mio onore. Il rigore etico e la serietà professionale che mi caratterizzano mi spingono tuttavia a fare immediatamente un passo indietro. Non voglio mettere in nessun modo in imbarazzo il M5s e voglio evitare che possano essere usate queste illazioni per strumentalizzarne l’azione politica”, comunica in una nota Allegretti, ingegnere elettronico, ricercatore al Politecnico di Torino e presidente dell’Ordine degli ingegneri di Asti. Le indagini, come ha anticipato Repubblica, riguardano un presunto maxi-raggiro emerso da una verifica dell’Agenzia delle entrate su alcune società legate al candidato. Una delle accuse è di aver tentato di occultare 23 fabbricati ad Asti e sei a Torino per evitare una procedura di riscossione da oltre due milioni di euro. L’altra ipotesi di reato, invece, è relativa a una truffa sui crediti d’imposta: secondo la Procura, attingendo dalle tesi di laurea degli studenti del Politecnico di Torino e da progetti universitari venduti a “pacchetti” alle imprese, venivano ottenute detrazioni fiscali al cinquanta per cento per attività di ricerca e sviluppo, poi vendute in cambio di una percentuale. Le società ritenute coinvolte nel meccanismo di creazione delle detrazioni sono una decina.

A elogiare il passo indietro di Allegretti è il leader pentastellato Giuseppe Conte: “Ha scoperto da un quotidiano che ci sarebbe una presunta inchiesta a suo carico, sulle sue società. “Mi ha chiamato prontamente, ha detto “presidente, ho un senso dell’onore, sono innocente e non so di cosa stanno parlando ma faccio subito un passo indietro””, ha detto a Tagadà su La7. “In questo momento, essendo una persona per bene e non essendosi candidato con l’obiettivo di fare il lobbista o affari, per lui la priorità è chiarire la vicenda per un dovere morale”, ha rivendicato Conte. Che poi ha ribadito il concetto in una lettera al sito Dagospia: “Nei giorni e nelle settimane in cui il Paese è scosso da nord a sud da notizie di malaffare, corruzione e commistione tra criminalità e politica, noi ancora una volta dimostriamo di essere diversi. Lo dico ai nostri avversari: non saremo mai uguali a voi. Tenetevi gelosamente i vostri casi Sgarbi e Santanché, continuate a governare le regioni dai domiciliari come nel caso Toti, tenetevi saldi alle poltrone amministratori che palesemente utilizzano la politica per fare affari e per il tornaconto personale. Noi invece ci teniamo stretti la testimonianza di Allegretti”. Parole di stima arrivano anche da Sarah Disabato, candidata governatrice del M5s: “Mi auguro che Allegretti, professionista serio e competente, possa chiarire ogni aspetto della vicenda nelle sedi opportune. La decisione di fare un passo indietro dalla competizione elettorale dimostra il suo profondo rispetto per le istituzioni e per il Movimento 5 stelle. Un gesto raro di questi tempi, che condividiamo e apprezziamo”.

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