Sono andato a leggere con attenzione i programmi elettorali che i tre maggiori partiti italiani, quelli che si prevede abbiano la doppia cifra di preferenza, hanno pubblicato.
Tante solite e inutili parole di pagine che sembrano spesso copiate e incollate – un’operazione ignobile, vista la distinta estrazione da cui derivano. Pagine che farebbero arrabbiare nel profondo molti cittadini, se avessero la voglia e il tempo di leggerle. Pagine scritte chissà da chi e con quale esperienza specifica. Politichese esasperato che esaspera anche il cittadino che, nonostante tutto, pensa ancora che l’unico modo di partecipazione liberale sia il voto e che, come me, andrà a votare l’8 e il 9 giugno prossimi.
Naturalmente lungi da me il pensiero di parlare, di approvare o criticare qualcosa che non riguarda la sanità e la salute dei cittadini italiani. Posso avere e ho le mie idee sul resto, ma da questo mio spazio non posso che aggiungere il mio pensiero sulle proposte che riguardano la salute e la malattia dei cittadini.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla terza posizione prevista tra i partiti che manderanno rappresentanti in Europa, il Movimento 5 Stelle.
Alla pagina 5 del loro programma scrivono che “Su temi cruciali come quello della salute serve una marcia in più. La pandemia ha dimostrato che su questi temi gli Stati da soli non bastano”. Si saranno ora resi conto che proprio loro, che ai tempi della pandemia governavano, non sono stati i migliori?
E poco più avanti nella stessa pagina: ”L’emergenza pandemica ha messo in luce la necessità di potenziare i sistemi sanitari a livello globale e ha evidenziato criticità e fragilità nei vari Paesi sia in termini di risorse umane che infrastrutturali”. E qui la domanda viene spontanea: perché, quando hanno governato con Giulia Grillo ministra della Salute e Conte premier, non hanno fatto nulla di reale per il cambiamento – o almeno per evitare che si ampliasse la forza del privato sul pubblico?
Ma anche il capitolo 16 al punto 12 alla pagina 79 è uno sproloquio inutile di parole confuse, senza una proposta reale di cambiamento che comunque, ribadisco, avrebbero potuto provare a proporre quando erano in auge in Italia. Si sono seduti e non hanno fatto altro che parlare, mentre il privato accreditato ha distrutto man mano il pubblico. Voto: insufficiente.
Passiamo al Partito Democratico.
Alla pagina 16 del programma si legge: “L’Europa che vogliamo considera la sanità pubblica un bene comune irrinunciabile e si fa carico dei bisogni di salute e di cura di tutte e tutti”. Parole sante che hanno tutto il mio appoggio; peccato che se si scorre l’intera e unica pagina che parla di salute intesa come cura dell’individuo, non si trova traccia di alcuna proposta. Ma la domanda resta la stessa. Anche il Pd è stato al governo, prima con il Conte II e poi con Draghi, in pratica dal 2019 al 2022 – mese più mese meno. Cosa ha proposto e cercato di attuare in Italia per far vincere il Sistema Sanitario Italiano, che in Europa e nel mondo era considerato il migliore dopo la Francia? Come potranno essere credibili in Europa se a casa loro non hanno ottenuto nulla quando avrebbero potuto? Voto: insufficiente.
Ora veniamo ai primi in classifica, Fratelli d’Italia.
Al punto 4 si legge: “Dopo la pandemia è essenziale investire strutturalmente nella sanità pubblica per renderla efficace, efficiente e in grado di affrontare le sfide presenti e future”. Anche queste sono ottime parole non supportate da fatti. Infatti in Regione Lombardia, diretta dal centro destra con a capo FdI, avrebbero dovuto difendere il Sistema Sanitario Nazionale, la sanità pubblica pura, invece di far avanzare indisturbata quella privata accreditata, che ormai copre circa l’80% del bisogno di salute. Come fate ad essere credibili? Quali sono le vostre proposte reali che vanno oltre le parole? Perché dopo il disastro italiano pandemico non avete cambiato rotta? Perché, proprio per farvi sentire maggiormente in Europa, non avete nominato Francesco Zambon ministro della Salute, un italiano che, solo, si è messo contro il sistema a cominciare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con fatti – non parole – che avrebbero salvato migliaia di vite umane? Perché lo avete lasciato solo? Voto: insufficiente.
Ebbene sì. Siamo messi male perché le parole senza idee non porteranno mai a fatti. L’Italia ne è stata testimone in questi anni. L’Europa si è trovata impreparata di fronte alla pandemia Covid-19, che ha spinto al limite anche i migliori sistemi sanitari, provocando la morte di oltre 1,1 milioni di persone nell’Ue. A causa di questa sconfitta assoluta in questa guerra senza armi in Europa sono stati stanziati 5,3 miliardi di euro per il programma EU4Health, un programma volto a finanziare progetti che migliorano la salute e rafforzano i sistemi sanitari. La quota italiana per cosa la useremo? Perché i partiti non dicono cosa ne faranno? Aspettiamo fiduciosi, certi che, purtroppo, il partito che continuerà a vincere sempre più sarà quello degli sfiduciati. Ahimè.