Il confronto tra Schlein e Tarquinio sulla guerra, il candidato: “Pd sia un partito plurale. Molti dem la pensano come me sulla difesa comune”
“Il nazionalismo nel nostro continente ha sempre prodotto una cosa sola: la guerra”. Elly Schlein dal palco di Piazza Testaccio, parla dei conflitti in corso. Su quello corso a Gaza, serve, secondo la segretaria, una iniziativa europea più protagonista per un “cessate il fuoco immediato necessario per portare tutti gli aiuti umanitari al popolo palestinese, per liberare tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, per far ripartire il processo di Pace”. Per Schlein “è tempo che venga pienamente riconosciuto anche lo Stato di Palestina”. “Mentre sosteniamo un popolo ingiustamente invaso come quello ucraino, bisogna non perdere il ruolo diplomatico e politico di un’Unione Europea che anche lì lavori per isolare Putin”, ha aggiunto la segretaria parlando dell’altro conflitto, quello sul fronte ucraino.
E proprio sul conflitto ucraino le dichiarazioni di uno dei candidati dem al prossimo Parlamento Europeo, Marco Tarquinio, hanno sollevato qualche malumore fuori e dentro i dem. Ma lui, ai cronisti dice: “Credo che sia importante che il Pd sia un partito plurale nel quale si possa dibattere. La mia posizione sulla Nato non è estemporanea, è frutto di un discorso che faccio da tanti anni, credo che vadano superate le forme di alleanza che sono diventate gradatamente offensive e non difendono la pace, ma credo anche che questa sia una cosa che non si fa in un giorno, l’ho detto e ripetuto, solo che questa parte viene un po’ dimenticata”. E sulla difesa comune europea, aggiunge: “Su questo molti nel Pd la pensano come me: serve una Unione Europea che si doti di un braccio armato non aggressivo e un braccio civile non violento”.