Ilaria Salis chiuderà la campagna di Alleanza Verdi-Sinistra, giovedì, in collegamento con un’iniziativa elettorale a Torino. Ad annunciarlo è il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli durante un forum dell’agenzia Ansa. Non è chiaro se Salis, ancora ai domiciliari a Budapest, abbia bisogno o già ottenuto un via libera del tribunale. In questi ultimi giorni, dopo l’uscita dal carcere dopo 15 mesi, l’insegnante di Monza – capolista nella circoscrizione Nord Ovest – ha scritto due messaggi sul suo profilo Instagram. L’ultimo oggi: “L’antifascismo sarà sempre la bussola che orienterà il mio agire. La storia e il presente d’Europa parlano chiaro: la battaglia contro l’oppressione e le discriminazioni è la più importante per vivere come persone libere ed uguali”. Nel post ha sottolineato in particolare l’importanza del “diritto universale a un’istruzione di qualità” perché “la scuola e la cultura sono l’investimento sociale più importante”. “Come giovane donna e lavoratrice precaria – aggiunge – voglio dedicarmi alla trasformazione delle condizioni materiali di vita. Nel nostro Paese, al netto degli enormi profitti e di un impoverimento diffuso, non siamo mai stati rappresentati da nessuno e siamo sempre rimasti invisibili“. Salis ha ricordato di non essere “una politica di professione” ma di aver sempre fatto “politica dal basso: nei movimenti, nelle lotte sociali, fra le persone comuni. Continuerò a dare respiro e forza ai temi e alle battaglie che hanno caratterizzato la mia storia”.
Il segretario di Sinistra Italia Nicola Fratoianni ha garantito, sempre parlando con i cronisti dell’Ansa, che Verdi-Sinistra “supererà di slancio” la soglia di sbarramento del 4 per cento necessaria per eleggere almeno un eurodeputato. E nel frattempo rilancia l’urgenza della costruzione di un “fronte alternativo al governo”. Percorso che secondo Bonelli deve partire dalle riforme istituzionali: “Il premierato è un mercimonio tra Salvini e Meloni. L’Autonomia differenziata spacca l’Italia e crea delle disparità sociali. Sono riforme pericolose su cui è necessario che le opposizioni comincino ad assumersi delle responsabilità” spiega il leader dei Verdi.
Poi ci sono le questioni europee e internazionali. Sul dibattito sulla Nato, aperto alcuni giorni fa dal candidato del Pd Marco Tarquinio, Fratoianni aggiunge che l’Alleanza atlantica “risale a un altro tempo e la sua funzione è stata raramente di stabilizzazione. Il punto è come l’Europa torni a essere un soggetto in campo”. Per Verdi-Sinistra, aggiunge, “è necessario che l’Europa esista. Se vinceranno i nazionalismi e le destre non è scontato che l’Europa ci sarà. Noi siamo per un’Europa della pace. Bisogna che si fermino le armi. Basta con questa escalation. Siamo per un’Europa della pace, che è la condizione fondamentale perché l’Europa esista”. E però la certezza secondo i rossoverdi è che, afferma Bonelli, “quello di von der Leyen non è un modello, quindi non è riproponibile. Ha fatto una piroetta dal green deal a sostenitrice di politiche estreme che non mettono al centro ambiente e salute“. “Il punto – conclude – è portare in Europa una rappresentanza di Avs che proponga questioni dimenticate, come quella ambientale. Dimenticate dai governi, a partire da quello governo italiano”.