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Mauro Coruzzi-Platinette: “Il Papa troppo bacchettato per quel ‘frociagg*ne’, oggi non si possono chiamare le cose col loro nome”

"Ha usato quel termine tra gente che credeva amica, come se sei io dicesse a un mio amico ‘Vecchio froci*ne’. Si dice, anche per ridere", le parole del noto conduttore su MowMag

di F. Q.

“(…) Papa, il nostro Papa Francesco, un uomo che mi piace e sostengo, ha nemici o persone stupide a lui molto vicino che parlano, e dato che non credo che uno stupido possa arrivare fino a lui, forse c’è chi gli è accanto e gli parla contro. Ma voglio anche dire subito che Bergoglio quel ‘frociag*ine’ se lo poteva anche evitare”: così l’editoriale di Roberto Alessi su MowMag. Il giornalista chiede poi a Mauro Coruzzi-Platinette cosa ne pensi e viene spiazzato. Continua Alessi: “E a sorpresa, lui che per primo ha difeso i diritti di tutti, gay o etero, trans o no gender, ha difeso anche il Papa. ‘Sì, Bergoglio, Ego te absolvo a peccatis tuis, anzi per lui quel ‘frocia*gine’ peccato non è’. Il Papa è stato bacchettato in modo per me oltre misura ed è inaccettabile”, mi dice. Ancora, prosegue Alessi: “Coruzzi è un fiume in piena. ‘Si sa che i seminari sono pieni di aspiranti sacerdotesse, ma oggi non si può più ora chiamare cose con loro, non è più possibile. Il Papa ha usato quel termine tra gente che credeva amica, come se sei io dicesse a un mio amico ‘Vecchio froci*ne’. Si dice, anche per ridere. Il decreto Zan, che non è passato, addirittura proponeva delle multe per chi avrebbe usato un linguaggio del genere'”. Ma il direttore di Novella2000 precisa: “Il pensiero di Coruzzi non è il mio: c’è chi soffre per essere chiamato così, froc*o è una parola orrenda e per il bene che io ho per il Papa spero che non la usi mai più”.

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