Dallo choc alla rimonta. È stata la partita più complicata fino a questo momento del suo Roland Garros, ma alla fine la corsa di Jannik Sinner non si ferma. L’azzurro supera il francese Corentin Moutet con il punteggio di 2-6 6-3 6-2 6-1, recuperando un avvio nel quale ha rischiato anche di subire un clamoroso bagel. Una prestazione che è andata in costante crescita, regalando all’altoatesino il secondo quarto di finale in carriera a Parigi, dopo quello del 2020 perso contro Nadal. Questa volta di fronte a lui ci sarà Grigor Dimitrov, battuto quest’anno nella finale del Masters 1000 di Miami.

Iniziato con un pronostico fortemente sbilanciato in suo favore, il match di Sinner è stato caratterizzato da un’ora di autentico smarrimento. L’azzurro per un set è stato in balia dell’avversario, imprigionato in una ragnatela di variazioni che gli ha impedito di prendere punti di riferimento, distanze dalla palla, sentirsi a proprio agio sul rettangolo di gioco. Sinner non ha sicuramente vissuto la sua migliore serata e diverse cose dovranno essere riviste e analizzate in vista del quarto di finale contro Dimitrov, eppure essere venuto a capo del rebus Moutet sottolinea una volta di più la grandezza ormai raggiunta. Sinner ha vinto da grande giocatore. Ha saputo accettare le difficoltà e la fase di dominio del francese senza disunirsi. Ha atteso che la tempesta passasse per poi prendere lentamente il controllo della sfida, consapevole della propria superiorità e del fatto che Moutet non avrebbe potuto mai reggere a lungo i ritmi e i colpi del primo set. Una partita che non vale solo come un altro test, ma anche come l’ennesima esperienza preziosa per il futuro. A cominciare dal prossimo turno.

La partita – L’inizio non potrebbe essere più sorprendente: break Moutet. Sinner approccia in maniera molta fallosa, non abituato a una palla anomala nelle variazioni come quella del francese. Un blackout prolungato, che regala un altro break a Moutet con due doppi falli. L’azzurro non riesce a prendere le misure, mentre dall’altra parte il francese non stacca il piede dall’acceleratore. Altro diritto lungolinea e altra palla break. Nuovo errore di rovescio di Sinner e 5-0. Il bagel transalpino però non si realizza perché a questo punto arriva una prima reazione. L’azzurro annulla due set-point e poi trova il break con una facile volée. Un sussulto che non cancella le difficoltà, perché Moutet ha un altro set-point a disposizione. Sinner stavolta salva con il servizio, prima di tenere il primo turno di battuta della sua partita. Per la rimonta è comunque tardi. Alla quarta chance il rovescio dell’altoatesino finisce lungo: 6-2 Moutet.

Il secondo set non stimola una reazione, anzi. Il tentativo di palla corta di Sinner si ferma sul nastro e per Moutet arriva un nuovo break. All’azzurro continuano a mancare i cambi di ritmi e di profondità consueti, eppure questa volta si scuote, ricucendo subito lo svantaggio grazie a un rovescio fuori del francese. Il passare dei minuti coincidono con un inevitabile calo di Moutet. Lentamente il vento inizia a cambiare, e così Sinner si costruisce due occasioni per allungare. Quella buona è la prima, con un facile smash sopra la rete. È il momento di svolta, quello che alleggerisce gambe e testa dell’azzurro e che decide l’intero parziale. Il servizio esterno permette all’altoatesino di riequilibrare la sfida alla quarta palla utile: 6-3.

Il set vinto sblocca definitivamente l’azzurro: primo game, due palle-break e diritto vincente sulla prima. Moutet non è più quello della prima ora di gioco, mentre Sinner è sempre più in controllo della partita. Ora gestisce bene le variazioni del francese e con i colpi riesce ad essere finalmente penetrante. Un errore del francese con il rovescio consegna un nuovo allungo all’altoatesino, un altro con il diritto il terzo parziale: 6-2 Sinner. Due set a uno. Anche all’inizio del quarto l’altoatesino non molla la presa. C’è la volontà di chiudere ogni possibilità, evitare qualsiasi nuova sorpresa. Moutet continua a soffrire in battuta e cede subito. La risposta dell’azzurro è aggressiva, il diritto del francese invece scomposto, sbracciato, lungo. Un break che poco dopo diventano due con un gran rovescio incrociato. A Moutet ormai rimane solo la generosità, che poi diventa anche nervosismo. Un mix che comunque porta a una palla break, annullata da Sinner con calma, aspettando l’errore dell’avversario. È l’ultimo pensiero, prima dei due match point sul servizio del transalpino, dell’errore con il diritto di Moutet, della vittoria finale: 6-1.

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