I due deputati-attivisti di Sinistra Italiana e Verdi avevano fatto un'azione dimostrativa nello stabilimento balneare di Briatore e Santanché lo scorso 29 maggio per protestare contro l'attuale regolamentazione delle concessioni balneari
“Ce l’hanno con gli imprenditori balneari, ce l’hanno con il governo Meloni, ce l’hanno col sottoscritto e non sanno che un’azienda come il Twiga ha 150 persone sul proprio libro paga. E durante la stagione paga quasi 3 milioni di euro di tasse“. Occhiale da sole d’ordinanza, polo azzurra e catena d’oro in vista, Flavio Briatore si scaglia contro i deputati Nicola Fratoianni e Angelo Bonanni. Lo fa con un video pubblicato sui suoi profili social in risposta al “blitz” di qualche giorno fa dei due attivisti di Sinistra Italiana e Verdi nel suo stabilimento balneare.
I due si erano dati appuntamento lo scorso 29 maggio a Marina di Pietrasanta in Versilia, di fronte all’ingresso del Twiga, il celebre lido di Briatore e Daniela Santanché, per presentare la loro proposta di legge depositata in Parlamento denominata “Mare libero” e pensata “per restituire a cittadine e cittadini – queste le parole del segretario di Sinistra Italiana – il diritto ad un bene comune (le spiagge, ndr), ormai diventato di lusso e nelle mani di privati, che pagano cifre minime con fatturati esorbitanti”. Fratoianni aveva poi portato come esempio proprio quello del Twiga, denunciando il fatto che “paga solo 21 mila euro di concessione allo Stato, con un fatturato di 8 milioni. Una vergogna”.
Da qui l’attacco di Briatore: “C’è un gossip, c’è una nuova coppia: Fratoianni e Bonelli. Questa coppietta di zeru tituli è andata davanti al Twiqa con altri 10 scappati di casa per protestare sulle spiagge- incalza l’imprenditore nel video pubblicato sui social -. Ma a loro non interessa che al Twiga lavorano 150 persone e che durante la stagione paga quasi 3 milioni di euro di tasse. A loro se il Twiga fallisse sarebbero i più felici della terra. Sono talmente invidiosi che la loro soddisfazione è vedere Briatore fallire”.
E a stretto giro è arrivata anche la contro-replica di Bonelli e Fratoianni: “E niente! Briatore ci ha scoperti. Siamo una coppia e lo ammettiamo, anzi una bella coppia. Ma, spiace deludere Briatore, a muoverci non è l’invidia né l’odio per il suo Twiga. E non sono invidiosi nemmeno i milioni di Italiani che ormai al mare non possono più andare perché non se lo possono permettere e perché le spiagge sono privatizzate. Al massimo sono incazzati. E giustamente perché una famiglia per andare al mare deve spendere minimo 30-40 euro al giorno. E lui paga 21 mila euro all’anno allo Stato mentre fattura quasi 8 milioni. Per questo rivendichiamo con orgoglio di aver presentato una proposta di legge per il mare libero. Perché il mare e le nostre coste sono innanzitutto un bene comune che noi vogliamo tutelare. Cordiali saluti al signor Briatore. P.S. Siamo una coppia che paga le tasse in Italia. Sa, siamo un po’ all’antica”.