La pandemia è terminata, ma le speculazioni politiche e anche quelle scientifiche ancora no. E così in una perfetta coincidenza nelle cronache Usa e di conseguenza anche quelle internazionali rimbalzano due notizie strettamente legate tra loro. L’audizione di Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti e consigliere della Bianca fino al 2023, davanti al Congresso lunedì e il ritorno dell’ipotesi dell’origine artificiale del coronovirus.

L’audizione di Fauci – Il luminare ha definito “semplicemente assurde” le accuse dei repubblicani secondo cui avrebbe tentato di nascondere le origini della pandemia Covid 19. Una sottocommissione guidata dal GOP ha trascorso più di un anno a indagare sulla risposta della nazione alla pandemia e sul fatto che la ricerca finanziata dagli Stati Uniti in Cina possa aver avuto un qualche ruolo nel suo inizio – ma non ha trovato prove che colleghino Fauci ad atti illeciti. Lo scienziato ha risposto per 14 ore in due giorni a gennaio ma lunedì testimoniato volontariamente in pubblico e davanti alle telecamere che si è presto trasformato in uno scontro tra repubblicani e democratici.

Il New York Times – In contemporanea il New York Times ha rilanciato l’ipotesi – già esplorata e resa nota a fine del 2021 – che il virus Sars-Cov-2 sia stato creato in laboratorio. E ripropone l’ipotesi che il laboratorio di Wuhan abbia creato il virus nell’ambito di un progetto di ricerca a cui hanno collaborato organizzazioni americane finanziate dal governo degli Stati Uniti. Come tre anni fa ad affermarlo è la biologa molecolare canadese Alina Chan, che lavora al Massachusetts Institute of Technology (Mit) e ad Harvard e ha scritto il libro Viral: The Search for the Origin of Covid-19. Chan sostiene che una mole crescente di prove fa pensare che il virus sia “fuoriuscito da un laboratorio di ricerca di Wuhan, in Cina. Se così fosse — nota Chan —, si tratterebbe dell’incidente più dannoso nella storia della scienza”.

La tesi – I punti sono sempre gli stessi: la pandemia è iniziata a Wuhan, dove si trovava il più importante laboratorio di ricerca sui virus simili alla Sars; il laboratorio di Wuhan avreva una collaborazione con EcoHealth Alliance (un’organizzazione scientifica americana che è stata finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti) ed era stato elaborato un progetto di ricerca in cui si progettavano virus. C’è la questione della proteina Spkie – l’arpione perfetto – per infettare l’uomo. L’inedita presenza dei Furin cleavage sites, considerate le “forbici” per tagliare la proteina Spike che poi infetta le cellule. I bassi livelli di sicurezza del laboratorio di Wuhan. Dall’altra parte della barricata la mancanza di dati grezzi e certi, mai forniti dalla Cina.

Chan non è l’unica, a pensare che il coronavirus responsabile della pandemia di Covid-19 sia sfuggito dal laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan dove sarebbe stato manipolato con la tecnica del gain of function, ovvero delle modificazioni genetiche che permettono l’acquisizione di capacità che l’agente non ha o avrebbe avuto. La comunità scientifica in generale ha prima fortemente sostenuto la natura assolutamente naturale del virus, poi anche in virtù di una richiesta di indagine dell’amministrazione Biden ai servizi segreti, ha innescato la richiesta di un dibattito.

Tra gli argomenti: la non identificazione dell’ospite intermedio (mai trovato) e l’inedita presenza appounto dei Furin cleavage sites. Anche Fauci ha da tempo dichiarato pubblicamente di essere aperto a entrambe le teorie, ma che ci sono più prove a sostegno dell’origine naturale. Una posizione che ha ribadito lunedì, quando i legislatori repubblicani hanno messo in dubbio che abbia lavorato dietro le quinte per soffocare la teoria della fuga di notizie dal laboratorio o che abbia cercato di influenzare le agenzie di intelligence. “Ho ripetutamente dichiarato di avere una mente completamente aperta a entrambe le possibilità e che se saranno disponibili prove definitive per convalidare o confutare una delle due teorie, sarò pronto ad accettarle”, ha dichiarato sotto giuramento

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