Chi non usa il deodorante, che sia spray, stick o roll-on? Si direbbe ben pochi, visto il report 2023 dell’associazione di categoria Cosmetica Italia. Nel 2022, i deodoranti hanno venduto per 474 milioni di euro, più di ogni altro prodotto per il corpo. Sono quindi di interesse generale queste analisi condotte da Öko-Test su una selezione di deodoranti roll-on, di cui una parte in vendita anche in Italia. Sotto la lente dei ricercatori tedeschi sono finiti 39 prodotti, di cui 15 naturali certificati. La buona notizia è che quasi tutti hanno superato i test di laboratorio, destinati a scoprire sostanze indesiderate e la veridicità dei claim riportati in etichetta. Non solo: i prodotti validi sono spesso di buon prezzo e non necessariamente di grandi marche.

Ingredienti controversi
I ricercatori tedeschi hanno individuato in alcuni deodoranti una serie di sostanze critiche.

Formaldeide. È un composto organico volatile con proprietà battericide e disinfettanti. Può causare allergie da contatto e, per inalazione, leucemia e tumori a naso e gola, come riferisce la Fondazione Veronesi. A essere maggiormente esposti sono i lavoratori di alcuni settori, ma va ricordato che la formaldeide è un inquinante indoor, che può essere presente in tessuti, moquette, fumo di sigaretta, detersivi, e va quindi evitato l’accumulo. Infatti la UE vieta dal 2019 l’uso di formaldeide come conservante nei cosmetici, ma concede la presenza di sostanze che la rilasciano, a patto che sia dichiarato in etichetta (i prodotti che non lo scrivono possono essere venduti fino al 2026).

DEP (dietilftalato). Questa sostanza fa parte degli ftalati, probabili interferenti endocrini, definiti dall’Inail “una famiglia di sostanze chimiche pericolose, molto diffuse ma poco conosciute”. Le principali vie di esposizione sono l’ingestione e l’inalazione, ma non è da sottovalutare neanche il contatto, come avviene con i cosmetici. “L’esposizione dermica è una via importante per gli ftalati di peso inferiore come il dietilftalato”, avverte uno studio del 2022, alla ricerca di modelli cutanei adeguati da usare al posto della pelle umana per valutare l’impatto di tale sostanza.

PEG. Sono sostanze sintetiche emulsionanti, derivate dal petrolio. “Alcuni di questi composti possono rendere la cute più permeabile a sostanze estranee, e quindi nocive”, scrive Öko-Test.

Polimeri sintetici. Sono microplastiche, vietate da vari disciplinari bio. Sono poco biodegradabili ma idrosolubili, perciò facendo la doccia vengono lavati via e finiscono nell’ambiente, dove si accumulano.

Occhio alle fragranze
Le diverse profumazioni, che attirano naturalmente il consumatore, nascondono spesso delle insidie: gli allergeni. Tra i più problematici c’è l’isoeugenolo, “un composto aromatico che è uno dei 24 allergeni regolamentati dall’Europa”, riporta il sito di Inci Beauty (app francese indipendente che valuta gli ingredienti dei cosmetici), aggiungendo che la presenza di tale sostanza va indicata se superiore allo 0,001% nei prodotti senza risciacquo – come appunto i deodoranti. Il cashmeran fa parte delle fragranze sintetiche di muschio, che si “bioaccumulano nell’ambiente e sono state individuate nel latte materno, nel grasso corporeo, nel sangue e nel cordone ombelicale. Gli studi mostrano che questi composti possono alterare il funzionamento cellulare e il sistema ormonale”, avverte il sito di The Campaign for Safe Cosmetics (CSC), parte del Program of Breast Cancer Prevention Partners (BCPP). L’idrossicitronellale è un altro allergene, irritante per la pelle.

Claim disattesi
La scritta “ipoallergenico” è fuorviante per il consumatore: ricorda l’European Centre for Allergy Research Foundation che possono esserci comunque degli allergeni. Il deodorante Annemarie Börlind Body Care ha rivelato presenza di alluminio anche se, come spiegato dal produttore, si trattava di argilla (indicata in etichetta come bentonite). Per quanto riguarda la durata di efficacia dichiarata, i ricercatori tedeschi hanno chiesto le documentazioni a sostegno. Dieci produttori (tra questi Rexona, Dove e Vichy), non le hanno inviate o hanno mandato prove giudicate insufficienti.

Plastica non riciclata
Per confezionare i loro deodoranti, la maggior parte dei produttori ha usato la plastica. Purtroppo è emerso che quasi mai questa era riciclata da altri materiali provenienti dalla raccolta differenziata, cosa che avrebbe aiutato a limitare l’uso di materie prime, riducendo di pari passo i rifiuti.

I cinque peggiori
Questi prodotti hanno mostrato vari punti critici: la presenza di formaldeide o di sostanze che la rilasciano, di fragranze allergeniche, di DEP, di PEG e di polimeri.

Deodorante minerale 48H di Vichy
Flower fresh 48h di Rexona
Dove Original 48 h
Nivea Original Care 0%
Deodorante body 24 h di Avène

I cinque convenzionali migliori
Si sono meritato “molto buono” 12 prodotti su 26.

Cien Pure Freshness Deodorant 48 h
Elkos Fresh Deodorant 24 h
Isana Deodorant Fresh 24 h
Lacura Deodorant Pure Basic 24h
Pure & Basic Deodorant Fresh 24 h

I cinque naturali migliori
Il giudizio “molto buono” ha riguardato ben 11 prodotti su 15.

Alterra Deo Balsam
Alverde Deo Roll-on Fresh
Alviana Deo Roll-on
Lavera Natural & Refresh Deo Roll-on 48 h
Weleda 24 h Deo Roll-on all’olivello spinoso

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Bimbo di 3 anni muore dopo aver mangiato un formaggio fatto con latte crudo: ecco cos’è la sindrome emolitico-uremica e i sintomi

next