“Affida la tua intenzione a Carlo Acutis“. È questa la scritta che compare nel video YouTube – in diretta, 24 ore su 24 – che riprende la tomba di Carlo Acutis, lo studente morto a 15 anni, che diventerà santo. Sul lato destro dello schermo, mentre continua lo streaming avviato lo scorso 7 febbraio dal canale “Maria Vision Italia“, i fedeli lasciano messaggi di preghiera. Aggiornati nella mattinata di martedì 4 giugno, si legge ad esempio: “Carlo aiutaci tu”per mia moglie per problemi di salute, e mio figlio che trovi al più presto un lavoro grazie”. Oppure altri messaggi simili: “Beato Carlo pensaci tu e aiutaci tu”, “Ciao Carlo aiutami a riscoprire l’importanza della comunione eucaristica e dell’adorazione. Un abbraccio, Luigi”. Ma sono presenti anche dei commenti in lingua inglese, spagnola e francese. Adesso il corpo del giovane religioso riposa all’interno del Santuario della Spogliazione di Assisi, meta di pellegrinaggio di devoti e credenti, da tutto il mondo. Una storia, quella di Carlo Acutis, che non conosce confini e sulla quale si è pronunciato anche Papa Francesco. Come riportato dall’Ansa, infatti, il “patrono di internet” (così è stato ribattezzato) già proclamato beato il 10 ottobre 2020 ad Assisi, ora diventerà santo essendo stato riconosciuto un secondo miracolo dovuto alla sua intercessione. Nella fattispecie riguarda una ragazza del Costa Rica, studentessa in Italia, operata per un trauma cranico dovuto a un incidente. Dalle sue condizioni disperate – scrive la nota agenzia di stampa – è uscita grazie all’intercessione del beato, invocato dalla mamma.
La storia di Carlo Acutis: l’impegno, la religione, l’informatica, la malattia, la morte, la beatificazione, i miracoli
Carlo Acutis è nato a Londra il 3 maggio del 1991, dove i genitori vivevano per motivi di lavoro. Una famiglia benestante (dal 1986 controllano la Vittoria Assicurazioni), divenuta ancora più nota anche per questa vicenda dolorosa. Andrea Acutis – papà di Carlo – si trasferì con la famiglia a Milano per entrare nella dirigenza di Vittoria. Nel capoluogo lombardo Carlo frequentò delle scuole religiose (prima con le suore, poi con i gesuiti), andando regolarmente in parrocchia. Fin da bambino Carlo è sempre stato molto religioso e devoto, in particolare all’Eucaristia e alla Madonna. Tra le sue passioni c’è sempre stata anche l’informatica, ragione per la quale viene da molti definito come il futuro “patrono di internet”. Ha ideato mostre (anche online), diffondendo il messaggio religioso sui miracoli eucaristici in più di 10.000 parrocchie solo negli Stati Uniti d’America. Il suo carisma è stato riconosciuto in tutto il mondo. Poi, nel 2006, è stato colpito da una leucemia fulminante, a causa della quale – il 12 ottobre – è morto presso l’ospedale San Gerardo di Monza. Da quel momento la storia ha assunto un tono decisamente particolare. Prima di morire, infatti, il 15enne aveva dichiarato di voler offrire le proprie sofferenze per il Papa e per la chiesa, promettendo alla madre Antonia che le avrebbe inviato molti segnali di presenza e vicinanza. Il suo corpo è stato sepolto – come richiesto da lui stesso – nel cimitero di Assisi. Poi spostato presso il Santuario della Spogliazione, nella stessa città. La signora, in seguito, ha infatti dichiarato di aver avuto delle visione del compianto figlio che le avrebbe promesso che avrebbe avuto altri figli. Cosa che è accaduta, nel 2010, con la nascita dei gemellini Michele e Francesca Acutis. Ad oggi, i genitori di Carlo ricevono continuamente lettere e richieste di preghiera da ogni parte del mondo, essendo divenuto ormai una figura di riferimento per i credenti. Partendo dalla sua testimonianza è stato anche realizzato un film documentario dedicato ai miracoli eucaristici. Alcune reliquie del beato sono conservate ad Assisi, altre a Rabat (Malta), altre ancora ad Alife (Caserta). Il 24 novembre 2016 è stata chiusa a Milano la fase diocesana del processo di beatificazione, iniziato circa tre anni prima. Nel 2018 è stato dichiarato dal Pontefice come “venerabile”.
Ai fini della beatificazione, la Chiesa Cattolica ha richiesto il riconoscimento di un miracolo per intercessione. Nel caso specifico di Carlo Acutis, si tratta di una intercessione miracolosa riguardante un bambino brasiliano di 6 anni – Matheus – affetto da una rara anomalia anatomica congenita del pancreas. A causa di essa – evidenziata da un esame clinico – Matheus rimetteva continuamente. Il 12 ottobre 2013, nella chiesa brasiliana di San Sebastiano, era in corso una benedizione con una reliquia di Carlo. Quando fu il turno di Matheus, quest’ultimo chiese la grazia di non rimettere più. Da quel momento il fenomeno è cessato. Non solo. Negli anni successivi il bambino è stato sottoposto a una serie di esami diagnostici dai quali è emerso che la malformazione è scomparsa e il pancreas è tornato alla normalità. La Consulta Medica della Congregazione delle cause dei santi ha ritenuto come “inspiegabile” la guarigione “istantanea, completa e duratura” di Matheus, esprimendo poi parere positivo sul miracolo attribuito all’intercessione del giovane ragazzo scomparso. Il 10 ottobre 2020 – presieduta dal cardinale Agostino Vallini – è avvenuta ad Assisi la cerimonia di beatificazione. Di recente, il 23 maggio 2024, papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle cause dei santi a promulgare il decreto che riguarda il riconoscimento del secondo miracolo attribuito all’intercessione del beato Carlo Acutis. Quindi è stata aperta la strada alla sua canonizzazione, ma il luogo e la data non sono ancora stati definiti.
In un’intervista rilasciata a L’Indentità il padre di Carlo, Andrea Acutis, ha detto: “Mio figlio sapeva benissimo che i mezzi di comunicazione odierni potevano esser utilizzati per renderci insensibili al mondo, lui invece li ha utilizzati come nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare i valori, la bellezza e soprattutto la libertà che solo Cristo ti può colmare appieno dentro il cuore di ognuno di noi”. Poi, con una nota di rammarico, ha aggiunto: “Purtroppo per lavoro ero spesso fuori e non mi sono goduto mio figlio come avrei voluto. Carlo era un ragazzo buono, viveva la gioia dell’adolescenza insieme ai suoi coetanei. Perché Carlo era speciale? Parlava ai suoi amici e amiche di comitiva di Gesù e dei sacramenti in un linguaggio giovanile, che toccava il cuore, l’anima di tutti”.
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