La ‘musica del diavolo’ in una delle capitali italiane del melodramma. Grande successo domenica sera a Lucca per il concerto di Eric Clapton che ha aperto l’edizione 2024 del ‘Lucca Summer Festival’. Un gradito ritorno in Italia – dopo quasi un ventennio di assenza – quello del chitarrista britannico di Ripley, salutato sotto le mura della città toscana da quasi 20mila spettatori.
Poco prima delle 21 Clapton – 80 anni alla fine del prossimo mese di marzo – si presenta sul palco con una sorta di paltò color cartazucchero, berretto con la tesa larga e guanti bianchi (ma senza dita) con cui estrare magie dalla sua chitarra, ormai già entrata nella storia, poiché reca i colori della bandiera della Palestina (rosso, bianco, verde e nero). La serata certo non è calda, ma il vecchio chitarrista promette di far salire presto la temperatura insieme alla sua band formata dal bassiata Nathan East, dal chitarrista texano e mancino Doyle Bramhall II, dal batterista Sonny Emory, dai tastieristi Chris Stainton e Tim Carmon, e dalle coriste Sharon White e Katie Kissoon.
La scaletta del concerto – ricca di cover e con poche concessioni al fulgido periodo dei Cream – inizia subito con una sessione ‘elettrica’: prima Blue dust, poi Key to the Highway, quindi la famosa cover di Muddy Waters I’m Your Hoochie Coochie Man. Il quarto pezzo della serata coincide col primo brivido della serata: prima che l’oscurità avvolga completamente le antiche mura lucchesi, sul palco risuonano le note di Badge, scritta a quattro mani da Clapton e George Harrison, ma portata al successo dal primo insieme a Jack Bruce e Ginger Baker. Il primo slot di brani si conclude con Prayer of a Child.
Dall’elettrico si passa temporaneamente all’acustico e così una dopo l’altra Clapton e la sua band snocciolano Back Home, Nobody knows you when you’re down and out, Golden Ring, per poi concludersi con la tenerissima Tears in Heaven, composta dopo la morte del figlio Conor a soli 5 anni: ed è in quel momento che una smorfia di dolore solca il viso del vecchio Slowhand, il quale evidentemente ogni volta rivive il suo dramma personale.
La seconda sessione elettrica esordisce con Got to Get Better in a Little While e prosegue con Holy Mother: quindi altro brivido con la classica Crossroads e poi ancora Little Queen of Spades, Close to Home e la leggendaria Cocaine di J.J. Cale che chiude ufficiosamente il concerto. Confrontando le scalette dei precedenti concerti europei di Clapton, sui suoi live spesso calava il sipario solo dopo la epica Sunshine of your love. La speranza c’era, invece il vecchio chitarrista inglese torna on stage per acclamazione e propone Before You Accuse Me, un altro classico blues. Si sa, gli artisti son così, imprevedibili, ma il pubblico va egualmente in estasi.
All’uscita di questo primo appuntamento del Lucca Summer Festival, oltre al raggiante organizzatore, Mimmo D’Alessandro, vengono ‘avvistati’, tra gli altri, Beppe Grillo, Zucchero e Gianluca Grignani che volentieri posano per un un selfie che ovviamente non si nega a nessuno. Adesso, meno di una settimana di pausa, e la kermesse lucchese riprenderà l’8 e il 9 giugno con il doppio live di Ed Sheeran, una delle pop star più richieste di sempre. Quindi domenica 30 giugno aprirà il palcoscenico di Piazza Napoleone – dentro le mura lucchesi – dove via via si esibiranno gli Swedish House Mafia, tre dj, rockstar della musica house, poi Tedua il 3 luglio; Geolier il 5; gli Smashing Pumpkins e Tom Morello il 6; Rod Stewart il 7; Calcutta l’11; Lenny Kravitz il 12; Diana Krall; il 15, John Fogerty il 16; Salmo & Noyz il 18; Mika il 19; Sam Smith il 20; i Duran Duran il 21 e il 23; Toto + Marcus Miller il 24; gran finale il 26 con Gazzelle.