Televisione

Milo Infante sbotta dopo l’interruzione improvvisa di Ore14: “Non siamo noi che siamo impazziti…”. Cosa è accaduto

La puntata in onda lunedì 3 giugno è stata sospesa bruscamente da una pubblicità non prevista, gli spot hanno interrotto il discorso della criminologa Roberta Bruzzone che stava parlando del caso di Giada Zangola, la ragazza bresciana spinta da un cavalcavia

di Giuseppe Candela

Un percorso a ostacoli per Milo Infante. Giornalista di lungo corso e conduttore di “Ore 14“, titolo in onda con ottimi ascolti nel primo pomeriggio di Rai2. Reduce da una lunga pausa, ha lasciato spazio al Giro d’Italia e ancora prima aveva dovuto affrontare non pochi problemi di concorrenza interna, protestando per la presenza di argomenti di cronaca in contemporanea a “La Volta Buona“, titolo di Rai1 condotto da Caterina Balivo.

La puntata in onda lunedì 3 giugno è stata sospesa bruscamente da una pubblicità non prevista, gli spot hanno interrotto il discorso della criminologa Roberta Bruzzone che stava parlando del caso di Giada Zangola, la ragazza bresciana spinta da un cavalcavia sull’autostrada A4 Padova-Venezia dal compagno Andrea Favera.

Prima lo schermo nero poi la pubblicità, imprevisto che ha suscitato la reazione di Infante che si è scusato con ospiti e pubblico al rientro in studio: “Comunque è strano. C’è qualcuno che ogni tanto decide di mandare la pubblicità a nostra insaputa. Chiediamo scusa ai telespettatori. Non siamo noi che siamo impazziti ma non so fin dove siete arrivati con l’intervento della dottoressa Bruzzone. Va bene, a parte questo imprevisto andiamo avanti e riprendiamo da quello che stavamo dicendo prima della pubblicità”, ha concluso il giornalista.

La trasmissione, reduce da una lunga assenza, ha subito riconquistato il pubblico ottenendo ascolti superiori all’8% share: “I dati sono straordinari rispetto alle aspettative, noi speravamo di consolidare un risultato, ma abbiamo raddoppiato le nostre speranze, da inizio stagione facciamo due punti di share in più rispetto all’anno scorso. Un segnale di salute è quando in una rete come Rai2 aumenti l’ascolto rispetto al programma che ti precede e superi quello che ti segue. Lo facciamo trattando temi non facili, perché non facciamo la cronaca nera pura. Noi spesso seguiamo la giudiziaria, cerchiamo di fare televisione di servizio, siamo una trasmissione, come La Vita in Diretta e Storie Italiane, che da sempre ha nel dna temi come la lotta al femminicidio. Non siamo di quelli che si sdegnano solo quando ci sono dei casi eclatanti, ne parliamo tutti i giorni e ci crediamo tanto”, ha dichiarato qualche settimana fa il conduttore in un’intervista a Fanpage.

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