La Nato ha due o tre anni per prepararsi ad un attacco russo: è la preoccupante previsione del capo della Difesa norvegese il generale Eirik Kristoffersen, in un discorso riferito martedì dall’agenzia Bloomberg. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva appena finito di dire che la scelta di consentire a Kiev di colpire in Russia con le armi occidentali non provocherà un’escalation.

Il ragionamento di Kristoffersen riguardava la capacità della Russia di ricostruire le sue forze militari dopo lo sforzo bellico rappresentato dall’invasione dell’Ucraina: “Abbiamo una finestra per i prossimi 2-3 anni per ricostruire le nostre forze e i nostri arsenali, mentre sosteniamo Kiev”, ha argomentato il generale. La stima che arriva della Norvegia (Paese che non è nell’Ue ma è membro dell’Alleanza atlantica) è molto inferiore alle stime precedenti fatte dal ministro della Difesa Boris Pistorius, che aveva affermato di ritenere che Mosca avrebbe potuto attaccare un Paese dell’Alleanza tra “5-8 anni”.

Mosca: “Gli istruttori occidentali obiettivo legittimo” – Ad aumentare le preoccupazioni sul rischio di un confronto diretto tra Nato e Russia, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato martedì che gli istruttori occidentali inviati in Ucraina per addestrare le forze di Kiev “non saranno immuni dagli attacchi russi, che siano francesi o meno”. Il riferimento ai francesi è dovuto alle parole di Emmanuel Macron che più volte ha detto di “non escludere” l’invio di truppe Nato in Ucraina, e anche alle notizie dell’invio a breve di istruttori francesi a Kiev.

Nelle stesse ore cancelliere Olaf Scholz garantiva ai media nazionali si è detto convinto che il cambio di rotta occidentale sul consenso all’uso di armi Nato per colpire obiettivi in Russia “non comporta rischi di escalation” del conflitto. “Come detto anche dal presidente americano, si tratta solo di essere in grado di difendere una grande città come Kharkiv”, ha detto Scholz. A smentire o confermare queste dichiarazioni ci saranno gli sviluppi delle prossime settimane sul fronte di guerra.

A Mosca manifesti invitano i francesi a “non ripetere gli errori del passato” – Il contrasto con la Francia è diventato un motivo della propaganda russa. A una fermata dell’autobus vicino all’ambasciata francese a Mosca, stamattina, sono comparsi manifesti con scritto: “Francesi, non ripetete gli errori dei vostri antenati”. I poster mostrano la fotografia di Edgard Puhaud, comandante della divisione delle SS francesi Charlemagne, distrutta dalle forze russe nel 1945 durante la loro avanzata nella Germania orientale.

Biden: “L’Europa ha speso più di noi per aiutare Kiev” – In un’intervista al settimanale Time, il presidente degli Stati Uniti ha constatato che “l’Europa ha speso più soldi di quanto abbiano speso gli Stati Uniti, collettivamente, per affrontare la Russia”. Joe Biden ha anche rivendicato di aver reso la Nato “considerevolmente più forte” di quanto fosse quando è arrivato alla presidenza nel 2020: “Non solo ho ristabilito il fatto che si tratta dell’alleanza più forte nella storia del mondo, ma sono stato anche in grado di espanderla”, ha aggiunto Biden riferendosi ai recenti ingressi di Svezia e Finlandia. Il presidente ha anche ribadito che la “pace significa assicurarsi che la Russia non occupi mai l’Ucraina”.

La Cina: “26 Paesi sostengono il nostro piano di pace” – La linea Usa sarà ribadita dalla vicepresidente Kamala Harris alla conferenza organizzata la prossima settimana in Svizzera per la pace in Ucraina, dove però non è stata invitata la Russia e non parteciperà neanche la Cina. Martedì il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi ha annunciato che “in una sola settimana” 45 Paesi di cinque continenti hanno “risposto positivamente” al piano cinese (presentato con il Brasile) per una soluzione della guerra in Ucraina, e 26 vi hanno aderito “o stanno seriamente studiando le modalità per aderirvi”.

Ondata di attacchi da Kharkiv alla Crimea – Nelle ultime 24 ore le forze russe hanno portato avanti 2.200 attacchi contro postazioni, città e villaggi ucraini, ha riferito il portavoce dello stato maggiore di Kiev Andriy Kovaliov. Nello stesso arco di tempo, secondo la stessa fonte, i russi avrebbero perso 1.290 soldati, 15 carri armati, 18 veicoli corazzati da combattimento, 65 sistemi di artiglieria, due sistemi di razzi a lancio multiplo, tre sistemi di difesa aerea, 27 droni aerei operativi e tattici, 69 veicoli, e 12 unità di equipaggiamento speciale. Gli ucraini sarebbero anche riusciti a intercettare e distruggere due missili ipersonici Iskander partiti dalla Crimea.

Mentre sul fronte di Kharkiv non si registrano particolari avanzate, l’Ucraina ha affermato di aver “attaccato con successo un passaggio per traghetti nella Crimea occupata e un terminal petrolifero nel Krai di Krasnodar”, in Russia. Nelle ultime ore sono circolate sui social diverse testimonianze di attacchi ucraini su suolo russo con l’uso di missili occidentali, in particolare gli americani Himars e Glmrs. Secondo gli ucraini, l’esercito russo avrebbe dispiegato sistemi di difesa aerea S-300 tra gli edifici residenziali di Sebastopoli, in Crimea.

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