Effetto Kylian Mbappé. In tutti i sensi. Il trasferimento al Real Madrid è il pretesto per mettere in discussione lo strapotere economico dei blancos che oltre a dominare sul campo (con la vittoria della quindicesima Champions League), lo fanno anche con il calciomercato. Le cifre annuali del contratto stipulato con l’attaccante francese, tutto sommato, sembrerebbero non fare troppo rumore: 15 milioni di euro netti all’anno per cinque stagioni, fino al 2029. Uno stipendio folle per chiunque, non può per un calciatore riconosciuto come star mondiale. Solo apparenza, però. I bonus e i diritti di immagine rendono il colpo dell’estate l’ennesimo insulto alla miseria. E sarebbe stato strano l’opposto.
Lo stipendio annuo di Mbappé
L’entourage di Mbappé ha dovuto trovare un compromesso: ridurre l’ingaggio netto pur di esaudire il sogno del proprio assistito. Rispetto ai 70 milioni lordi di Parigi, l’enfant prodige percepirà 15 milioni netti. Il vero guadagno in termini economici, però, si nasconde in altri aspetti che rendono questo contratto unico. Sicuramente, non per le tempistiche.
Una firma da 125 milioni di euro
Scrivere la propria firma su un foglio di carta vale più di 100 milioni di euro. Chiedere a Mbappé: ecco il primo aspetto delle assurde cifre offerte all’attaccante francese. Il primo faraonico bonus prevede 125 milioni cash come premio alla firma del contratto. Diviso equamente in cinque anni, si andrebbe ad aggiungere ai 15 del normale stipendio. Due rapidi calcoli ed ecco il risultato: i milioni percepiti sono già 40 ogni 365 giorni. E non è finita qui.
Infranta la regola del 50-50 sul diritto d’immagine
Ricordate il famoso dettaglio legato ai diritti d’immagine voluto da De Laurentiis in Italia? In Spagna, la regolamentazione parla chiaro: al fine di tutelare la società acquirente, è consentito una divisione equa sulla concessione dei propri diritti d’immagine. Eccezionalmente, Mbappé la infrangerà (così come accadde con Cristiano Ronaldo). Il motivo? Per compensare al notevole calo dello stipendio netto, l’attaccante francese – oltre ai bonus legati alle sue prestazioni in campo – manterrà almeno l’80% dei suoi diritti d’immagine (considerano i personali accordi con Nike, Hublot e Oakley). Ai “soli” 15 milioni netti (più 25 annuali della firma), dunque, ci saranno introiti extra contrattuali che rendono l’accordo ‘galactico’, a tutti gli effetti. Una cosa, però, è certa: l’arrivo a Madrid di Mbappé andrà anche a beneficio degli attuali sponsor del club.
La “nuova” frontiera della free agency
Mbappé muove milioni di euro (e di tifosi) come una multinazionale: basti pensare che il suo annuncio ha mandato in crash totale il sito ufficiale del club per “colpa” dei fan in attesa di un comunicato desiderato da almeno due anni. Gli stessi che indirettamente ripagheranno il trasferimento: una mossa di marketing pensata ad hoc da parte dei blancos. Il marketing (legato alle magliette, i gadget e i prezzi dello stadio) e i social sono solo una piccola parte di una tattica studiata nei minimi dettagli.
Questa operazione rende ancora più lampante un aspetto che ancora in pochi considerano: se fino a dieci anni fa gli accordi si prendevano con le squadre, ora è il giocatore che si auto-tutela e si sponsorizza cercando di guadagnare quanto più possibile dalla società interessata, esasperando a tutti i costi la possibilità di far scadere naturalmente il proprio contratto. Inutile negarlo, il calciatore non ha più il solo scopo di far vincere una squadra: attorno a lui ci sono aspetti per il quale il mero prezzo del cartellino verrebbe triplicato. Un parallelismo che potrebbe essere riconducibile alla “free agency” nel mondo del basket americano.
In un’operazione tutt’altro che normale, il Bernabéu aspetta la presentazione ufficiale del nuovo numero 9 che, verosimilmente, verrà organizzata al termine degli Europei. Il Real Madrid, intanto, vince su tutti i fronti.