Il 10 giugno 2024 sarà una data storica per il tennis italiano: con l’aggiornamento della classifica Atp, Jannik Sinner diventerà ufficialmente numero uno al mondo. Ma il 4 giugno il destino ci ha regalato la matematica di questo sogno mentre Jannik era in campo, a pochi minuti dalla conquista della semifinale del Roland Garros. Il ritiro di Djokovic, che ha ceduto alle fatiche dei due match conclusi al quinto set, non offusca un obiettivo che, da mesi, sembrava ineluttabile e l’abbiamo assaporato ancor prima che diventasse, oggi, realtà. L’attesa del piacere è essa stessa il piacere? Forse ma raggiungere la vetta della classifica, mentre si è al top, o quasi, della condizione, è conferma, è fiducia, è forza che si moltiplica in vista, chissà, della prima finale a Parigi.

Quando la notizia bisbigliata dalle tribune del Philippe Chatrier sarà arrivata alle orecchie di Sinner, il nostro campione ha subito il break da Dimitrov. A un passo dal chiudere il match ha tentennato, quasi colpito da cotanta responsabilità, una investitura che bisogna saper portare quella del numero 1. Il vecchio re ha abdicato senza voler perdere sul campo, quello nuovo è appena il 29esimo tennista a issarsi al numero 1 della classifica ATP (dall’agosto del 1973).

Aver vissuto questo momento storico è qualcosa di eccezionale per chi vive il tennis. Generazioni su generazioni non hanno visto un italiano numero 1 nel tennis. Lo sto scrivendo più spesso del dovuto perché, permettetemi, sono incredulo. Faccio parte di quelli che, fino a 4 anni fa, si esaltavamo per un quarto di finale, per l’ingresso in top ten, perfino per una sconfitta onorevole con un big. I tempi sono cambiati velocemente, così come corre Jannik su ogni superficie. Solido ma in continuo miglioramento nei fondamentali, come un ragazzo che non ha ancora 23 anni deve essere, concentrato e intelligente tatticamente.

Caratteristiche che sembrano ricordare qualcuno, quel qualcuno che gli ha appena lasciato lo scettro e che si sarà riconosciuto nel passante del 3-2 nel tie-break del terzo e conclusivo set contro Dimitrov e nella successiva riga colpita col dritto. Punti decisivi che hanno raddrizzato una situazione scomoda, sono i numeri che fanno la differenza tra un buon tennista e un numero 1. E Jannik Sinner i numeri da numero 1 adesso li ha tutti.

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