Al termine di una stagione conclusa con la tanto sperata salvezza, l’Ancona Calcio deve ora affrontare un altro problema: l’iscrizione al campionato di Lega Pro 24/25. Il mancato pagamento degli stipendi di marzo e aprile ai tesserati è la spada di Damocle sulla testa della società che però, come riportato da Il Resto del Carlino, ha provveduto a regolare i conti nella tarda serata del 4 giugno. L’incognita sulla regolarità dei tempi d’iscrizione resta grande e ora la palla passa alla Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, che dovrà prendere una decisione.
Nei giorni scorsi il club di proprietà dell’ imprenditore malese Tony Tiong aveva depositato la fideiussione di 350mila euro, uno dei tasselli necessari per l’iscrizione. Tuttavia, ieri mancavano ancora gli stipendi il cui pagamento, un’inadempienza di circa 450mila euro, avrebbe dovuto essere bonificato entro la mezzanotte. Questo sarebbe arrivato in extremis. Le sicurezze sono due: le dimissioni del responsabile della comunicazione Paolo Papili e la presenza nella sede della squadra del sindaco Daniele Silvetti che ha cercato più volte di mettersi in contatto con Tiong per discutere la questione, ma senza riuscirci. In serata, in via Schiavone è scoppiata l’agitazione per il futuro incerto dell’Ancona, con un gruppo folto di ultras che ha acceso fumogeni e provocato qualche danno all’edificio. Per calmare la situazione è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Il destino della società è in mano alla Covisoc che dovrà accertare se la scadenza del 4 giugno è stata rispettata o meno. Il verdetto dovrà avvenire entro cinque giorni. In caso di esito negativo, sancirà il terzo ritorno tra i dilettanti dell’Ancona negli ultimi 14 anni. Nel 2010 i dorici ripartirono dall’Eccellenza e nel 2017 addirittura dalla prima categoria. Nel 2021 la fusione con il Matelica, allora in serie C, consentì di riconquistare il professionismo.