Più che un passo avanti, vuol dire farne tre indietro. È un rilancio in grande stile, certo, ma per ammettere neanche troppo implicitamente i propri errori e provare a rimediare. Dopo aver ingaggiato sette “non allenatori” in un anno fra le sue due squadre (Garcia, Mazzarri e Calzona a Napoli, Mignani, Marino, Iachini e Giampaolo jr. a Bari), Aurelio De Laurentiis ha deciso di prendere il più allenatore di tutti. L’uomo giusto, chissà se anche al posto e al momento giusto.

Antonio Conte al Napoli è innanzitutto un mea culpa, l’abiura di Aurelio De Laurentiis nei confronti del proprio ego smisurato. Era convinto di essere lui il segreto del Napoli: perciò ha lasciato andare via Spalletti, proprio come aveva già cacciato Sarri. Per dimostrarlo a tutti aveva ingaggiato un tecnico mediocre come Rudi Garcia, e pur di non smentirsi lo aveva sostituito quasi provocatoriamente con Mazzarri. Si sbagliava: come detto più volte durante la stagione, l’implosione degli azzurri – i peggiori campioni d’Italia dell’era moderna, passati nel giro di pochi mesi dal primo posto con venti punti di distacco al decimo con la mancata qualificazione in Europa -, a cui bisogna sommare lo speculare crollo del Bari in Serie B (dalla promozione sfiorata alla retrocessione evitata allo spareggio), sono stati frutto solo ed esclusivamente delle scellerate politiche societarie e della sua presunzione. De Laurentiis l’ha capito e adesso corre ai ripari con una scelta di stampo opposto: Conte è un “top coach, un leader”, come lui stesso lo presenta. Un mister di una personalità straripante che dovrà sostituirsi a quella negativa del suo presidente e rifondare da zero la squadra. E se la convivenza fra i due funzionerà (non è scontato, è forse l’incognita più grande di questo matrimonio) siamo certi che riuscirà a farlo.

Proprio per questo, però, Antonio Conte è anche e soprattutto una scossa a tutta la Serie A. In un campionato senza padroni, dove i campioni d’Italia dell’Inter sono passati di mano e si preparano all’ennesima estate di incertezza, il Milan sta vivendo uno strano ridimensionamento, la Juve è all’anno zero di una nuova era, De Laurentiis con una sola mossa rimette al centro della scena gli azzurri. Conte torna in Italia dopo un’esperienza deludente al Tottenham che lo ha compromesso a livello internazionale, è quasi all’ultima spiaggia. Però non bisogna dimenticarsi che ovunque è andato ha sempre vinto (lo scudetto, in Europa è un’altra storia). È una garanzia di trofei. E vorrà esserlo anche a Napoli. A maggior ragione se avrà a disposizione una rosa all’altezza, cosa che conoscendolo sicuramente avrà pattuito in fase di trattativa. È vero che in estate perderà quasi sicuramente Osimhen, e forse anche Kvaratskhelia, i due eroi dello scudetto. Ma con una base solida, 100 milioni da spendere sul mercato, magari in attacco il pupillo Lukaku, e soprattutto con lui in panchina, in questa Serie A il Napoli di Antonio Conte torna immediatamente ad essere una delle favorite per lo scudetto. De Laurentiis permettendo.

Twitter: @lVendemiale

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