di Alessio Andreoli

”Il popolo esercita la propria partecipazione al processo decisionale attraverso il voto”. E’ stato leggendo questa frase che, amaramente, sono giunto alla conclusione che in effetti la nostra non è più una democrazia basata sulla volontà del popolo, non so come chiamarla ma di certo non è una democrazia. A supporto della mia conclusione ricordo che nelle politiche del 2022 ha deciso di partecipare al processo decisionale solo circa il 64% degli aventi diritto al voto, nelle politiche precedenti del 2018 l’adesione alle urne è stata circa del 73%, nel 2013 circa il 75%, nel 2008 circa l’80%, per arrivare via via a un 93% circa degli anni 50. Chiunque avesse vinto, da qualche decennio ad oggi, non avrebbe rappresentato il popolo ma solo una piccola parte di esso.

Perché il parlamento rappresenti veramente il popolo sarebbe necessario che, almeno da qualche decennio, ci fosse all’incirca da un 20% a un 40% di parlamentari che si astengono dal voto e se questo avvenisse molte leggi non potrebbero essere approvate; assieme alla mancata approvazione, decadrebbe anche la capacità decisionale del governo. In poche parole questa nostra Nazione o Patria, chiamiamola come vogliamo, a mio parere non ha più un parlamento eletto democraticamente che rappresenta il popolo!

E di chi è la responsabilità di questo decadimento? Io penso che in parte sia anche nostra, di noi elettori, quando ci asteniamo e non andiamo a votare. E’ vero che la politica ci ha deluso molto e di certo davvero molti non si sentono più rappresentati. La sanità pubblica e la scuola non funzionano più da tempo, la manutenzione delle strutture pubbliche è praticamente inesistente, la burocrazia ci soffoca, siamo il paese con gli stipendi più bassi, sembra che a comandare sia la criminalità più o meno organizzata per i tanti scandali a cui assistiamo, la corruzione dilaga, i ricchi sono sempre più ricchi e tutti gli altri sempre più poveri. Tutti questi tristissimi eventi non sono capitati da un giorno all’altro e se diagrammiamo l’andamento del decadimento dello Stato e l’andamento dell’astensione dalle urne, vediamo chiaramente che le due curve sono indissolubilmente legate tra loro: mano a mano che aumenta l’astensionismo, contemporaneamente aumenta il degrado.

Insomma, non è assolutamente chiaro che meno gente va a votare più le cose peggiorano? Concludo dicendo che dovremmo metterci una mano sulla coscienza, chi vuole può tapparsi il naso, ma tutti, proprio tutti, dobbiamo andare a votare, solo così possiamo invertire la marcia che ci sta portando in un baratro da cui chissà quando potremo uscire. Solo andando tutti a votare possiamo ripristinare la tanto declamata e sbandierata democrazia e dobbiamo farlo senza ulteriori indugi: basta lamentarsi, è tempo di agire. Non possiamo aspettare che i partiti riacquistino la nostra fiducia o ci convincano, perché oramai non c’è più tempo (e forse, da parte dei politici, manca anche la volontà di fidelizzare gli astenuti), riappropriamoci subito del nostro sacrosanto diritto di partecipazione al processo decisionale. Andiamo tutti a votare!

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