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Dichiarata morta dalla casa di riposo, si risveglia nella bara: “Il cuore ha ripreso a battere poco prima del funerale”. Poi muore (davvero) in ospedale

Il dottor Stephen Hughes, docente universitario di Medicina, ha spiegato alla Bbc che tali casi, sebbene rari, dimostrano che "la morte è un processo"

Una donna viene dichiarata morta dal personale della casa di riposo dove è ricoverata, il personale delle pompe funebri si accorge però che è ancora viva, viene quindi portata in ospedale dove muore veramente. No, non è l’estrema sintesi della trama di una serie tv, bensì quanto è realmente accaduto a Constance Glantz, una donna di 74 anni di Lincoln, in Nebraska, Usa. Un caso che ha scosso la comunità e sollevato interrogativi sui protocolli di accertamento del decesso, riportando alla luce la complessità e la delicatezza di questo tema.

Ma andiamo con ordine. La donna era ricoverata in una casa di cura vicino a Lincoln: lunedì, gli infermieri della struttura ne hanno dichiarato il decesso ma, circa due ore più tardi, il personale dell’agenzia di pompe funebri incaricata del funerale si è accorto che la signora in realtà respirava ancora. La scoperta è stata fatta mentre stavano chiudendo la bara: il suo torace, infatti, si muoveva. Al che, le è stata prontamente praticata la rianimazione cardiopolmonare e la signora Glantz è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Nonostante gli sforzi, però, è stata dichiarata morta per la seconda volta poco dopo il suo arrivo in ospedale.

“Questo è un caso davvero insolito”, ha affermato il capo vicesceriffo Ben Houchin della Lancaster County Sheriff’s Office durante una conferenza stampa. “Faccio questo lavoro da 31 anni e non mi è mai capitato nulla di simile prima d’ora“. Houchin ha spiegato che la signora Glantz era sotto cure palliative e che un medico l’aveva visitata negli ultimi sette giorni, dichiarandosi disponibile a firmare il certificato di morte quando gli era stata comunicata la notizia del decesso. “Non c’era nulla di sospetto al momento del decesso”, ha aggiunto Houchin. La polizia sta indagando sull’incidente, ma non ci sono prove di intenti criminosi da parte della casa di cura né delle pompe funebri: “L’agenzia di pompe funebri non ha commesso assolutamente alcun errore. Sono loro che si sono accorti che era ancora viva. Sono sicuro che la casa di cura e tutti gli altri daranno un’occhiata a ciò che è successo e riguarderanno le procedure per vedere se è necessario stabilire nuovi protocolli e se sono stati seguiti tutti nel migliore dei modi”, ha concluso.

La vicenda di Constance Glantz non è un caso isolato. A giugno dello scorso anno, una donna in Ecuador, Bella Montoya, è stata dichiarata morta a seguito di un presunto ictus e poi trovata viva cinque ore dopo. Tuttavia, è morta pochi giorni dopo. Anche nel 2018, una donna sudafricana inizialmente dichiarata morta è stata scoperta viva in un obitorio. Il dottor Stephen Hughes, docente universitario di Medicina, ha spiegato alla Bbc che tali casi, sebbene rari, dimostrano che “la morte è un processo”. Ha spiegato che “a volte qualcuno potrebbe sembrare morto, ma non lo è completamente“. Le indagini sono in corso e si attendono i risultati dell’autopsia sul corpo della signora Glantz, che potrebbero richiedere fino a 12 settimane.