“Il gioco delle coppie” e “M’ama non m’ama” sono solo alcune delle trasmissioni cult degli Anni 80. Alla guida c’era Marco Predolin popolarissimo e amatissimo dai telespettatori. Oggi Predolin gestisce un ristorante con la moglie in Sardegna, a Porto Rotondo. L’ex conduttore racconta la sua ascesa e caduta a La Repubblica: “La svolta arriva nel ‘79 quando partecipo a un concorso per dj a Radio Montecarlo: eravamo in duemila e sono arrivato primo. Iniziando a lavorare in radio in maniera seria ho strizzato l’occhio anche alla tv. Perché in quel momento c’era un gran fermento in quelle che sarebbero poi diventate le reti Mediaset. Prima ottengo un ingaggio a Canale 51 dove facevo una trasmissione con Memo Remigi. Poi ho fatto un quiz con Walter Chiari, una delle persone che ho stimato di più. Era simpaticissimo e non se la tirava. A Rete 4 arrivo grazie a Paolo Limiti”.
L’incontro con Silvio Berlusconi è stato fortunato: “L’ho conosciuto in una discoteca in spiaggia a Rimini sotto al Grand Hotel. Dopo una serata in cui eravamo tutti ubriachi e ci eravamo tirati delle cozze, insomma ero tutto sporco, il costumista che lavorava per me mi dice: ‘Ti presento il nuovo proprietario della tv’ e mi porta davanti a Berlusconi che mi ha parlato un‘ora al bancone del bar”.
Nel momento di massimo successo però accade qualcosa: “A un certo momento capisco che quel mondo mi andava stretto. Poi c’era una produttrice di Rete molto dura, che rompeva le scatole e con cui nessuno andava d’accordo. Inoltre di fare i quiz mi ero stancato, cosi sono andato da questa signora e le ho detto: Non lavoro più”.
Da qui lo sbarco in Rai: “Comincio a fare un po’ di cosette su Rai 2 e su Rai 3 e poi mi chiamano per presentare un programma di Sergio Japino che si chiamava “’Serata a sorpresa’ che poi era l’antesignano di ‘Carràmba che sorpresa’. Vengo presentato insieme a Gabriella Carlucci al palinsesto a Riva del Garda, vanno in onda tutti gli spot ma il direttore di Rete viene cambiato. Per me è stata la fine della carriera televisiva”. Ma quando prova a rientrare a Mediaset viene rimbalzato dalla produttrice “che me l’aveva giurata”.
E infine una ammissione: “Non sono un invidioso però ho pensato tante volte, anche oggi, che se avessi fatto il bravo al posto di Paolo Bonolis o Gerry Scotti ci sarei potuto essere io”.