Il raccontato del cantautore a Parole ad Arte, manifestazione di Pietrasanta (Lucca), in conversazione con Alessandro Giuli
Giovanni Lindo Ferretti di storie da raccontare in cui ha rischiato la vita e alla fine l’ha fatta franca ne ha già una: nel 2002 gli fu asportata una massa polmonare di circa 12cm che si rivelò essere un tumore benigno di origine pleurica. Ora il cantante dei CCCP ha raccontato di aver corso un grave rischio anche di recente. Ferretti si trovava a Venezia, lo scorso 26 aprile. L’occasione, un incontro con Pietrangelo Buttafuoco. “A un certo punto ho avuto una sensazione negativa, un malessere che conosco e che credevo di poter curare riposandomi, cercando di stare steso aspettando che passasse”, ha raccontato il cantautore a Parole ad Arte, manifestazione di Pietrasanta (Lucca), in conversazione con Alessandro Giuli. “Per fortuna Buttafuoco non mi ha creduto. Ha chiamato l’ambulanza, che essendo a Venezia è arrivata via mare. È successo tutto velocemente, i medici si sono accorti che avevo un infarto in corso e il loro intervento repentino mi ha salvato la vita”, le parole di Ferretti. La morte, appunto, che lo avvicina. E che lo ha avvicinato anche da bambino: “Quando avevo 4 anni mia nonna mi disse che era il momento che io conoscessi personalmente la morte. Era venuto a mancare un parente. Mi portò alla veglia funebre, mi disse: ‘Toccalo, questo è il freddo della morte, devi sentirlo. Devi capire la differenza con il caldo della vita’. Quando ero piccolo i funerali segnavano l’esistenza di una comunità: ora infatti non ci sono più funerali dove vivo, non c’è più una comunità”.