“I matrimoni misti tra donne cattoliche e uomini musulmani possono essere un facilitatore delle infiltrazioni terroristiche islamiche“. Sono le parole dell’assessora all’Istruzione e al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, candidata per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni Europee e intervistata dal web talk di Klaus Davi, su Youtube. “La nostra società può essere sicuramente multietnica, ma non multiculturale – continua -. Culture così diverse, ravvicinate, possono rivelarsi un problema in un periodo caratterizzato da forte terrorismo. La colpa è la nostra, l’Italia si sta ‘scristianizzando‘”.

Parole che hanno scatenato delle dure reazioni. Le prime polemiche arrivano dal Pd in Veneto. “Fanno rabbrividire le dichiarazioni di Elena Donazzan che cerca di riproporre teoria da razza ariana, prendendola alla larga ma in modo non meno delirante”, ha detto, in una nota, la capogruppo consiliare dem in Veneto, Vanessa Camani. “Evidentemente tra i candidati a destra c’è una corsa a chi la spara più grossa, solleticando nostalgie da Manifesto della razza”. Parole che sono “fuori dalla realtà ed è proprio questo un modo per seminare terrore attraverso la propaganda. Donazzan teorizza la necessità di una ‘lavatrice’ in grado di ripulire ogni identità chi non è cristiano o italiano”. E poi la Camani conclude: “Siamo alla riedizione della purezza della razza”. “Donazzan? Non sa quel che dice. Siamo di fronte, per l’ennesima volta, a una dimostrazione di sessismo e razzismo da parte di chi dovrebbe occuparsi di scuola, occupazione e pari opportunità”, ha detto Andrea Martella, senatore e segretario veneto del Pd.

“La presidente Meloni prenda immediatamente le distanze e condanni le parole dell’assessore regionale veneto all’istruzione e al lavoro, Elena Donazzan”, ha aggiunto la deputata democratica, Ouidad Bakkali. “È allucinante che chi sta governando del nostro paese si affianchi a persone che pronunciano frasi razziste e xenofobe che sembrano provenire dal medioevo“. E poi continua: “Qualcuno faccia rinsavire Donazzan e le spieghi in che secolo viviamo e che siamo uno stato laico e che tutela le minoranze, che siamo una Repubblica che nella Costituzione richiama al principio di non discriminazione. Per coerenza dovrebbe dimettersi“.

Non solo Pd. “Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Ancora una volta i sovranisti italiani si rivelano per quello che sono”, ha detto Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. “Non si può pensare di governare un paese con una classe dirigente che ha nei luoghi comuni e, peggio ancora, nei pregiudizi le basi della propria identità politica – continua -. Dopo averci spiegato che le guerre si possono evitare con una buona cena, adesso ci forniscono la loro bizzarra ricetta per prevenire il terrorismo islamico. Ogni giorno è sempre peggio!”

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Presidente Meloni, il suo linguaggio è importante anche per chi non l’ha votata

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