Anche due incidenti mortali sul lavoro e un operaio ferito gravemente. Due morti bianche sono avvenute nel Lazio nell’arco di poche ore. Un operaio di 38 anni, romeno, la scorsa notte mentre era impegnato a caricare e scaricare merce sarebbe stato travolto ed ucciso da un camion che stava facendo manovra, probabilmente in retromarcia in un’azienda di logistica a borgo Santa Maria, nella periferia di Latina. Inutili i soccorsi dei paramedici. Sono intervenuti anche i carabinieri e il personale del Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro- Spresal per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Un 40nne è morto nel cantiere dove stava lavorando a Vico Matrino, frazione di Capranica, in provincia di Viterbo. La prima ipotesi sulla dinamica, tutta da verificare per gli investigatori, indica che l’operaio sarebbe stato schiacciato da un escavatore. Anche in questo caso il personale del 118 ha cercato di rianimare l’uomo, ma senza successo. Si occupano delle indagini i carabinieri della stazione di Capranica.

A Gorizia un operaio di 30 anni è rimasto gravemente ferito attorno alle 13.40. Per cause al vaglio dei carabinieri e degli ispettori dell’Azienda sanitaria, l’uomo è scivolato in uno scavo, all’interno di un cantiere, e ha riportato rilevanti politraumi. Inizialmente soccorso dal personale di un’ambulanza, è stato poi condotto d’urgenza nell’ospedale di zona. In considerazione del peggioramento delle sue condizioni, è stato poi trasferito d’urgenza, in elicottero, all’ospedale triestino di Cattinara, dov’è stato accolto, in Pronto soccorso, in codice rosso e in prognosi riservata.

Secondo i dati dell’Inail nei primi quattro mesi dell’anno sono stati 268 infortuni mortali sul lavoro, quattro in più rispetto ai 264 registrati nel primo quadrimestre del 2023 e 35 in più rispetto a quello del 2019, l’anno prima della pandemia. Quasi 194mila le denunce di infortunio sul lavoro da gennaio ad aprile con un aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono i mesi che hanno visto anche le stragi del crollo nel cantiere di Firenze con la morte di cinque operai, a febbraio, e dell’esplosione nella centrale idroelettrica del lago di Suviana, in provincia di Bologna, che ha provocato sette vittime, ad aprile. Anche lo scorso 28 maggio è stato una giornata funestata dalle cosiddette morti bianche: un 33enne è rimasto schiacciato da un macchinario in una fabbrica nel Pesarese, mentre altri due operai, di 44 e 65 anni hanno perso la vita, precipitando da diversi metri di altezza, a Modena e Roggiano Gravina, in provincia di Cosenza. Lo stesso giorno a Torre del Lago, nel Teatro Pucciniano, quattro operai sono stati travolti dalle scenografie e sono finiti in ospedale. Come sempre dopo il dolore e lo sdegno, i sindacati sono tornati a chiedere alla politica misure per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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