Sono stati pubblicati i risultati del QS World University Rankings 2025, la classifica generale delle Università viste nel loro complesso e che si ramifica a sua volta in altre graduatorie in materie come la sostenibilità e la facilità di immissione nel mercato del lavoro degli studenti formati. A questa edizione hanno partecipato 5.663 istituzioni di più di 80 Paesi e delle 1.503 entrate in classifica sono 42 quelle italiane (stesso numero dello scorso anno). Di queste, 15 hanno guadagnato posizioni, 9 l’hanno mantenuta e le restanti 18 ne hanno perse.
Il quadro italiano – Nella 21esima edizione del QS World University Rankings il Politecnico di Milano si è confermato come il primo ateneo italiano, raggiungendo il suo miglior risultato grazie a una scalata di 12 posizioni per occupare il 111esimo posto in classifica. Segue La Sapienza di Roma, salita di due posti per piazzarsi 132esima: secondo miglior risultato assoluto, dopo il 125esimo posto del 2006. A completare il podio degli atenei tricolore è l’Università di Bologna che ha registrato un’impennata (+21 posizioni) chiudendo dietro La Sapienza al 133esimo posto (anche in questo caso suo miglior risultato nella storia). Queste tre sono le uniche università italiane tra le prime 150 al mondo. Grandi balzi in avanti sono stati compiuti anche dall’Università Vita-Salute San Raffaele (più grande avanzamento in Italia e il secondo a livello mondiale) e dall’ateneo di Roma Tor Vergata (quasi 100 posti in più): entrambe sono ora tra le prime 400 del mondo. L’Università Cattolica del Sacro Cuore è salita di 63 posti ed è ora tra le migliori 450 università al mondo. Complessivamente, l’Università di Verona è migliorata per il secondo anno consecutivo e ha conquistato la fascia 771-800 (lo scorso anno occupava quella 801-850).
Estero – A livello internazionale, la classifica QS indica che il Regno Unito ospita tre delle prime cinque università al mondo: Imperial College London, University of Oxford e University of Cambridge. A guardare tutti dall’alto è il MIT (Massachusetts Institute of Technology). Tra le prime 100 università cinesi, quattro sono salite e quella di Pechino si è piazzata al 14esimo posto globale: con tre posti in più, è la numero 1 nazionale.