La rivalità del futuro al Roland Garros diventa ufficialmente quella del presente. Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz. La forza mentale e la costanza di rendimento dell’azzurro contrapposta alla fantasia e all’imprevedibilità dello spagnolo. È la semifinale che Parigi stava sognando, quella che tutti stavano aspettando fin dal sorteggio del tabellone principale. Una partita che arriva due anni dopo l’ultimo confronto a livello Slam, agli Us Open del 2022.

Il ritiro di Novak Djokovic ha reso la semifinale tra Sinner e Alcaraz una sorta di finale anticipata. Chi vince ha grandissime chance di alzare la Coppa dei Moschettieri. La sensazione diffusa infatti è che nessuno tra Alexander Zverev, Casper Ruud o Alex De Minaur sia in grado di arginare il livello che l’azzurro e lo spagnolo hanno messo sul campo fino a questo momento. Zverev ha sì superato Alcaraz agli ultimi Australian Open e lo ha già battuto a Parigi nel 2022, ma in questa edizione (escluso il primo turno contro Nadal) non ha convinto fino ad ora, rischiando l’eliminazione sia contro Holger Rune che, soprattutto, contro Tallon Griekspoor.

Alcaraz è uno dei due giocatori ad essere stato capace di battere Sinner in questo 2024, nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells. Il solo ad essere riuscito a metterlo in difficoltà in maniera chiara e inequivocabile. Per l’azzurro quindi si tratta dell’ostacolo più grande verso il secondo Slam di questa stagione, dal traguardo simbolico del mezzo Grande Slam. Qualcosa che non è capitato spesso in passato. A Parigi i due hanno compiuto fin qui percorsi netti, senza particolari affanni, dominanti. Una sfida che si preannuncia spettacolare e che rappresenta lo spot migliore che il tennis possa offrire per garantire il proprio futuro.

Il bilancio tra Sinner e Alcaraz è in completa parità: quattro successi a testa. Tra queste ci sono anche due confronti a livello Slam, uno a Wimbledon 2022 (vinto da Sinner) e uno, come detto, agli Us Open successivi, conquistato da Alcaraz. Entrambi giungono a questo snodo del torneo dopo aver raggiunto la vittoria numero 50 in carriera in uno Slam. Sulla carta lo spagnolo parte leggermente favorito. A dirlo è il suo palmares sulla terra rossa e una maggiore attitudine rispetto all’azzurro.

Questa partita tra il 22enne di San Candido e il 21enne di Murcia non vale però solo un posto per la loro prima finale al Roland Garros, ma acquista anche un significato tutto nuovo rispetto al passato. La detronizzazione di Novak Djokovic e la conquista da parte di Sinner del numero 1 del mondo rappresenta il principio di una nuova storia che ora può davvero cominciare. Non era bastato infatti il numero 1 di Alcaraz nel settembre del 2022 per voltare pagina. Le ere tennistiche non sono archi temporali che si aprono da soli, ma vengono scritte almeno a quattro mani. Hanno la necessità di una rivalità matura che possa caratterizzarle in maniera profonda. E da questo punto di vista la vetta del ranking di Sinner chiude il cerchio aperto da Alcaraz nel settembre di quasi due anni fa.

La semifinale parigina di venerdì 7 giugno tra l’azzurro e lo spagnolo si configura insomma come il primo atto di una competizione che si è evoluta ulteriormente. Uno è diventato indispensabile all’altro per elevarsi, misurarsi, rilanciare le proprie ambizioni. E a dirlo non sono solo le impressioni o le narrazioni, ma proprio le loro parole: “Mi dà la forza per dare il 100% tutti i giorni, grazie a lui mi sveglio al mattino con l’obiettivo di migliorarmi per poterlo battere. Sono pronto per questa sfida”, ha dichiarato Alcaraz riferendosi a Sinner al termine del quarto di finale vinto contro Stefanos Tsitsipas. Caduto Nole in classifica, ora i due sono davvero pronti a spartirsi il tennis, a cominciare (probabilmente) da questo Roland Garros. Da questa finale che non è una finale.

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