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Salis scrive a Meloni e 3 ministri: “Trasferitemi in ambasciata, la mia sicurezza è in pericolo”

Scontare i domiciliari in ambasciata a Budapest per evitare “pericoli” per la “sicurezza” dopo che il tribunale ha rivelato il suo indirizzo e su un sito neonazista sono comparse minacce nei suoi confronti. È questa la richiesta avanzata da Ilaria Salis, l’insegnante detenuta in Ungheria da oltre un anno e ora candidata alle Europee da Alleanza Verdi e Sinistra, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La donna ha scritto una lettera indirizzata alla premier e ai ministri Antonio Tajani, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi chiedendo di scontare la misura cautelare dei domiciliari, recentemente accordata dal tribunale, nella sede diplomatica della capitale ungherese per evitare “pericoli per la sua sicurezza”, per la sua famiglia e per i cittadini italiani che la assistono. A spiegarlo è stato il padre Roberto Salis.

Nell’udienza dello scorso 24 maggio, il giudice Josef Szos aveva rivelato in aula qual era l’indirizzo della casa all’interno della quale Salis è reclusa ai domiciliari, accordati dalla giustizia ungherese al termine di una battaglia legale andata avanti per mesi. “L’indirizzo non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale”, aveva spiegato l’avvocato della difesa Gyorgy Magyar. Quattro giorni dopo era arrivata una minaccia su un sito neonazista nel quale, pubblicando l’indirizzo, si aggiungeva una “dedica speciale e l’offerta di una ‘cosina gradita‘”, era stata la denuncia dei Giuristi democratici.

Salis è stata arrestata l’11 febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito militanti di estrema destra. Dopo 15 mesi di carcere, ha ottenuto di poter scontare gli arresti domiciliari. La prossima udienza del suo processo è fissata per il 6 settembre e, nell’ultimo appuntamento in aula, la misura cautelare è stata prorogata di sei mesi, quindi fino la termine di novembre.