La tensione tra Israele e Libano continua a salire, dopo le minacce di invasione pronunciate ieri da Tel Aviv per affrontare le milizie sciite di Hezbollah. E questo si percepisce anche a chilometri di distanza, nella capitale Beirut, dove un uomo di nazionalità siriana ha aperto il fuoco vicino all’ingresso dell’ambasciata americana intorno alle 8.30 del mattino. “Grazie alla rapida reazione delle Laf, dell’Isf e della squadra di sicurezza dell’ambasciata, la nostra struttura e il nostro team sono al sicuro – hanno poi scritto su X dall’edificio diplomatico – Le indagini sono in corso e siamo in stretto contatto con le forze dell’ordine del Paese ospitante”.

Un agguato isolato, quello di Beirut, che però testimonia la situazione di tensione all’interno del Paese. Un clima alimentato in mattinata anche dalle dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che si è detto pronto “a un’azione molto forte nel nord. In un modo o nell’altro ripristineremo la sicurezza al nord del Paese”. Quest’ultimo agguato si è concluso, comunque, con il ferimento di due persone, tra cui l’aggressore che è stato arrestato e trasportato in ospedale dalle forze di sicurezza intervenute tempestivamente.

Fino a oggi, le azioni di Israele in Libano si sono limitate al lancio di razzi e all’uso di sistemi di difesa aerea contro le testate sparate da Hezbollah, ma secondo un report di Human Rights Watch la Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno utilizzato “in modo diffuso” munizioni al fosforo bianco nei suoi attacchi oltre la frontiera. Armi incendiarie utilizzabili solo a scopo di illuminazione o contro obiettivi militari, ma mai in aree in cui c’è il rischio di colpire persone o strutture civili. Hrw ha proprio denunciato che questi attacchi stanno mettendo i ”civili in una situazione di grave rischio” e stanno aggravando l’ulteriore sfollamento della popolazione locale in almeno 17 comuni nel sud del Libano dall’ottobre del 2023. “L’uso da parte di Israele di munizioni al fosforo bianco con esplosione aerea in zone popolate danneggia indiscriminatamente i civili e ha portato molti a lasciare le loro case – ha detto Ramzi Kaiss, ricercatore libanese di Hrw – Le forze israeliane dovrebbero immediatamente smettere di usare munizioni al fosforo bianco nelle aree popolate, soprattutto quando sono disponibili alternative meno dannose”.

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