La notizia dell’iscrizione di Mori – diffusa dallo stesso indagato martedì 21 maggio – aveva provocato un coro di reazioni indignate da parte della politica e non solo. Mercoledì, con un’iniziativa senza precedenti, il Comando generale dei Carabinieri aveva emesso un comunicato stampa per esprimere vicinanza all’ufficiale, che “ha reso lustro all’istituzione in Italia e all’estero“. La stessa “vicinanza” gli era già stata manifestata da Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che lo aveva ricevuto: “Gli eccezionali risultati che la dedizione e l’impegno del generale Mori hanno permesso di conseguire esigerebbero solo gratitudine da parte delle istituzioni nei suoi confronti. Tutte le istituzioni, magistratura inclusa“ aveva dichiarato il braccio destro di Giorgia Meloni. Mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto ha paragonato l’indagine addirittura “alla tortura di un cittadino italiano al cui cospetto questo Paese dovrebbe solo inchinarsi”.