“Io sono partito frainteso, quando facevo ironia venivo preso sul serio. Ricordo Bollicine, era il periodo in cui venivo preso come capro espiatorio per tutti i problemi degli anni Ottanta, in particolare le droghe”. Così Vasco Rossi ha ricordato gli inizi di carriera nella Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera a Milano, dove ha ricevuto la Pergamena della città. “Non si può dire la droga è tutta droga, ci sono molte sostanze pericolose a seconda delle sostanze. Ci son quelle particolarmente pericolose, come l’eroina, che se non ci fosse stata la massa non si sarebbe mai resa conto del problema delle sostanze stupefacenti – ha proseguito – Quella ti rende veramente schiavo. Metterle tutte nello stesso calderone è da criminali“.
“Io le sostanze le ho sempre usate per fare di più quello che volevo fare, ma ero sempre cosciente. Le ho usate, non mi sono mai fatto usare da loro” ha concluso.