Una class action nei confronti di alcune banche sulla vicenda degli extraprofitti. A preannunciarla l’associazione di tutela dei consumatori Adusbef, che intende agire nei confronti di Banca Mediolanum, Intesa San Paolo, Unicredit, Banca Monte Paschi, Credit Agricole, Banco Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Bper Banca, Banca Nazionale del Lavoro e Credito Emiliano. L’iniziativa si basa sulla interpretazione dell’articolo 118 comma 4 del Testo Unico della legge bancaria che recita che “le variazioni dei tassi di interesse adottate in previsione o in conseguenza di decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori, e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente”.
Adusbef pone l’accento su quelli che definisce “tassi asimmetrici“, significativamente differenti tra depositi (in media dello 0,35% calcola la stessa associazione) e prestiti (pari al 4,9% e circa al 6% sui mutui a tasso variabile nel 2023). L’obiettivo è “imporre alle banche di adeguare i tassi ad ogni manovra Bce sul costo del denaro, con la finalità di far dichiarare nulli i contratti bancari asimmetrici in applicazione del Testo Unico della legge bancaria”.
L’azione sarà depositata nei prossimi giorni. È stata presentata in conferenza stampa a Palazzo Madama dai capigruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, e alla Camera, Francesco Silvestri, con il presidente e il fondatore di Adusbef Antonio Tanza ed Elio Lannutti, il professore di diritto commerciale all’Università di Salerno Alessio Di Amato e il professore di diritto costituzionale all’Università di Genova Daniele Granara. Secondo Patuanelli “il governo avrebbe dovuto opporsi proprio alla scelta in sé di aumentare i tassi; si sarebbe potuto intervenire accompagnando l’aumento dei tassi sui prestiti con un aumento delle remunerazioni su conti correnti, esattamente il tema della class action di cui discutiamo; si sarebbe dovuto dar seguito a quella norma presentata in conferenza stampa da Meloni e Salvini, che doveva portare a un prelievo sugli extraprofitti bancari. Norma che poi non si è fatta, trasformando la tassa stessa in una barzelletta che ha preso in giro gli italiani”.