Capi di Stato e di governo da tutto il mondo sono arrivati in Francia per celebrare l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, l’invasione anfibia del D-Day (6 giugno 1944) con cui le forze alleate aprirono il fronte occidentale in Europa, ponendo le basi per la sconfitta della Germania nazista nella seconda guerra mondiale. Le commemorazioni sono iniziate in mattinata con una cerimonia franco-britannica al British Normandy memorial di Ver-sur-Mer, nel dipartimento del Calvados, in cui i reali inglesi Carlo e Camilla, insieme al primo ministro Rishi Sunak, hanno incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte. Il sovrano di Londra, in uniforme militare, si è rivolto ai reduci ricordando la “straordinaria generazione” impegnata in armi nel conflitto: “È con il più profondo senso di gratitudine che ricordiamo tutti coloro che prestarono servizio in quel momento critico. Preghiamo che un simile sacrificio non venga mai più compiuto“, ha detto, esortando le nazioni a “restare unite per opporsi alla tirannia“. L’erede al trono William, invece, ha partecipato alla cerimonia dedicata alle forze canadesi – che parteciparono in massa all’operazione – a Courseulles-sur-Mer, insieme al premier di Ottawa Justin Trudeau e a quello francese Gabriel Attal.

Nel pomeriggio si è tenuta la commemorazione collettiva a Colleville-sur-Mer, vicino a Omaha Beach, la spiaggia dove avvenne il sanguinoso sbarco del contingente Usa: presenti, tra gli altri, il presidente americano Joe Biden (che ha incontrato diversi veterani e i loro familiari) quello ucraino Volodymyr Zelensky e, per l’Italia, il capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel suo discorso, Zelensky ha messo in parallelo la lotta alleata contro il nazismo e il sostegno all’Ucraina invasa dall’esercito russo: “La celebrazione dello sbarco degli alleati in Normandia ci ricorda il coraggio e la determinazione dimostrati per il bene della libertà e della democrazia. Allora gli alleati difendevano la libertà dell’Europa, gli ucraini difendono la libertà dell’Europa adesso. L’unità vinse allora, la vera unità può vincere anche adesso”, ha detto.

Un paragone ripreso da Biden: l’Ucraina, ha detto il capo della Casa Bianca, “è invasa da un tiranno” e “noi non possiamo abbandonare altri Paesi di fronte a dei dittatori, è inimmaginabile. L’isolazionismo non era la risposta ottant’anni fa e non lo è oggi, le forze oscure non spariscono mai”, ha detto. E ha concluso: “Nel momento della prova, le forze alleate fecero il loro dovere nel D-Day. Ora la domanda è per noi, nel nostro momento di prova, faremo il nostro dovere?”. E anche il presidente francese Macron ha citato il conflitto in Ucraina, rivolgendosi direttamente a Zelensky: “Di fronte al ritorno della guerra nel nostro continente, di fronte a coloro che affermano di voler cambiare i confini o riscrivere la storia, dobbiamo essere degni di coloro che l’hanno scritta qui. La sua presenza, signor presidente dell’Ucraina, dice tutto. Grazie al popolo ucraino, al suo coraggio, al suo gusto per la libertà. Siamo con voi e non ci indeboliremo.

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