La vicenda giudiziaria che ha investito la moglie del premier Pedro Sànchez, Begoña Gómez, convocata in tribunale in qualità di indagata con una notifica arrivata alla vigilia delle elezioni europee, infiamma la campagna elettorale in Spagna. Il leader del conservatore Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, ha definito “immagini populiste sul modello dei Kirchner in Argentina” quelle di Gòmez e Sànchez, accolta in un meeting elettorale del Psoe, ieri sera a Benalmadena (vicino a Malaga), da cori di incitamento “Begoña! Begoña!”. In un’intervista a Es Radio, Feijóo ha di nuovo rinfacciato a Sanchez di “fare la vittima e chiedere il voto” in quello che ha definito “un ricatto più proprio di un populismo che di una democrazia occidentale”. Il capo dell’opposizione ha sostenuto che il premier “è diventato il primo intimidatore politico dei giudici”. E, in relazione all’incorporazione della Gòmez in campagna elettorale con Sànchez, ha segnalato: “Questo è l’antipolitica. Non mi aspettavo di vedere nel mio paese immagini populiste sul modello dei Kirchner in Argentina”.

Dal punto di vista giudiziario oggi agenti della guardia civile, su ordine della Procura europea, hanno perquisito la sede della società pubblica Red.es, coinvolta nell’indagine in cui figura il nome della moglie di Sànchez. Già a fine aprile la Procura europea si era interessata all’inchiesta preliminare aperta dal giudice Juan Carlos Peinado di Madrid, sulla base della denuncia del sedicente sindacato Manos Limpias, per sapere se gli appalti indagati, per un totale di 10 milioni di euro, concessi da Red.es alla Unità temporanea di imprese Innova Next Slu Escuela de Negocio The Valley di cui fa parte un’azienda dell’imprenditore Juan Carlos Barrabés, riguardino fondi europei. Secondo l’esposto di Manos Limpias, l’imprenditore Barrabés, sarebbe beneficiario delle “raccomandazioni” di Begoña Gómez in due lettere, fra oltre una trentina di accreditamento presentate. Nella comunicazione inviata al tribunale di Madrid, i procuratori delegati Laura Pallon, Luis Miguel Jimenez e Antonio Zarate hanno segnalato che la Procura europea “potrà, nel caso, arrivare ad esercitare la propria competenza” per indagare tali contratti, se lo reputa pertinente, per cui ha richiesto la documentazione opportuna.

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