Non ce l’ha fatta l’Ancona Calcio: addio alla Lega Pro 24/25. E a nulla sono serviti i bonifici, fatti in extremis dalla società, ai tesserati che hanno decretato l’addio dal calcio professionistico. E ora? Serie D? Nelle migliori delle ipotesi sì, ma secondo quanto riportato dal Resto del Carlino anche il cammino tra i dilettanti può essere complicato. Infatti nulla è scontato e il destino della squadra marchigiana è appeso a un filo. La “palla” ora è in mano a sindaco e soci del club.
E lo confermano anche i quotidiani locali e regionali che, giovedì scorso, hanno fatto sapere che ci sarà un incontro, previsto per oggi, tra il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, il socio di minoranza della società Mauro Canil e l’amministratore delegato dell’Ancona Calcio Roberta Nocelli. È intenzione, quella del primo cittadino “capire quale sia la situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell’Ancona Calcio – scrive il Resto Del Carlino – e soprattutto capire se ci sia un qualche intendimento di continuare”.
Ma i tifosi non ci stanno. E già lunedì scorso, alla notizia dell’incerta iscrizione alla Lega Pro, gli ultras dorici si erano dati appuntamenti in centinaia davanti alla sede societaria in via Schiavoni. Non solo. Non sono mancati lanci di fumogeni che hanno colpito l’edificio. E necessario è stato anche l’intervento delle volanti di polizia e degli agenti della Digos. Mentre, per la giornata di oggi, è previsto un corteo tra le vie del capoluogo marchigiano.
È stata la bocciatura della Covisoc, di mercoledì scorso, a mettere fine a tutte le speranze dell’Ancona di giocare un altro campionato di Lega Pro. Ma la tragica scoperta della società, secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, è stata quella di vedere un “voltafaccia” da parte del presidente Tiong. Il malese, infatti, non aveva versato alcun bonifico: un’inadempienza di circa 450mila euro che avrebbe dovuto essere pagato entro la mezzanotte di martedì 4 giugno. Dal club non se lo aspettavano anche perché, fino a una settimana prima, come riportato dal quotidiano marchigiano, Tiong parlava di budget per il prossimo anno con l’allenatore Boscaglia e di campagne di marketing con il resto della società. Non solo. Tiong raggiunto al telefono dopo innumerevoli tentativi falliti aveva fatto sapere definitivamente che non avrebbe pagato nulla.
Una batosta per i dorici e soprattutto per Nocelli e Canil che hanno iniziato una corsa contro il tempo per trovare la cifra necessaria in modo da effettuare i bonifici. E una cifra di circa 450mila euro era stata trovata la sera stessa grazie al socio minoritario Canil e a un versamento fatto da un imprenditore (misterioso). Soldi alla mano, l’Ancona ha subito provveduto a effettuare i pagamenti, ma era impossibile farli risultare come emessi il 4 giugno. Troppo tardi. Risultato: denaro ritornato al mittente e addio Serie C. Per l’Ancona calcio è il terzo ritorno tra i dilettanti negli ultimi 14 anni. Nel 2010 i dorici ripartirono dall’Eccellenza e nel 2017 dalla prima categoria. Nel 2021 fu necessaria la fusione con il Matelica che, allora, militava in serie C. Un’unione quella tra Dorici e matelicesi che fece riconquistare all’Ancona il professionismo.