Politica

Le chat del portavoce di Lollobrigida con Diabolik: insulti agli ebrei, lodi agli ex Nar e i “daje” per il boss assolto. Signorelli si autosospende

Insulti agli ebrei, compreso Gad Lerner, l’esaltazione dei terroristi neri, i riti pagani nei luoghi di Benito Mussolini, la gioia per l’assoluzione di uno dei più pericolosi e potenti esponenti della malavita romana. Tutto raccolto nella chat di Whatsapp tra Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, e Fabrizio ‘Diabolik’ Piscitelli, l’estremista di destra capo ultrà della Lazio e trafficante di droga assassinato a Roma il 7 agosto 2019.

I due erano amici – proprio per il tifo laziale – e molto in confidenza, come facilmente intuibile dal tenore delle conversazioni che rischiano di imbarazzare il governo di Giorgia Meloni, di cui Lollobrigida è cognato, e sicuramente descrivono l’humus nel quale Signorelli, che ora riveste un ruolo cruciale per la veste pubblica del ministro, sguazzava fino a non più di cinque anni fa: un estremismo di destra che a Roma è spesso andato a braccetto con potenti criminali e narcos di calibro internazionale. Ci sono diverse inchieste a dimostrarlo e anche le chat tra Signorelli e Diabolik emergono da un’indagine, quella sull’omicidio di Piscitelli, freddato con un colpo alla testa su una panchina vicino al Parco degli Acquedotti probabilmente dopo essere stato attirato in una trappola.

Nella chat – pubblicata da Repubblica – fioccano i commenti antisemiti. “Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei”, dice Diabolik in un vocale. “Tutti ebrei”, risponde Signorelli. “Mortacci loro e degli ebrei”, scrive il portavoce del ministro dopo aver ricevuto da Piscitelli un articolo sui soldati tedeschi morti nella Seconda guerra mondiale mentre erano prigionieri delle forze statunitensi. Non mancano insulti anche per Gad Lerner, giornalista del Fatto Quotidiano. “Quell’ebreo di Gad Lerner…”, scrive l’ex capo ultrà della Lazio. Signorelli non si tiene e risponde: “Cosa ha detto quel porco?”. Se si parla di conclamati terroristi neri, protagonisti dell’eversione di destra nei periodi più cupi della storia italiana del Dopoguerra, i toni cambiano: “Onore a loro”, si scrivono mentre si parla di Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti.

Del resto, Signorelli sembra conoscere abbastanza bene proprio Ciavardini. Alla vigilia del Natale 2018 Diabolik parla dei fascisti e dei nazisti che “sono pagani”, il portavoce di Lollobrigida risponde: “A me lo dici? Io festeggio il solstizio, viva il paganesimo”. E aggiunge: “Nonno (l’ideologo neofascista suo omonimo, Paolo Signorelli, nda) era pagano convinto. Mia zia si è sposata due mesi fa con rito pagano. Bellissimo. Tutte poesie e riti vari, incensi, cerchi magici, fuoco rivolti al sole. È stato bello”. Diabolik chiede dove e Signorelli spiega: “Sulla cima del monte Soratte (dove Mussolini fece costruire il suo bunker, ndr) tutti là siamo andati. Ci stava pure il Ciavarda (l’ex Nar Ciavardini, nda) si è divertito, anche se lui è molto cattolico”. Piscitelli commenta: “Le brucerei le chiese”. E Signorelli: “I preti, i peggio”.

Il portavoce di Lollobrigida sembra conoscere bene anche altri amici e sodali di Piscitelli. Nella chat, estratta dal telefonino di Diabolik e agli atti dell’inchiesta sul suo omicidio, a un certo punto si parla di “Elvis” che è stato assolto il riferimento è a Elvis Demce, ultrà della Lazio e componente della batteria di Piscitelli. È uno dei boss albanesi più potenti del Lazio, pluricondannato negli ultimi anni – successivi al dialogo tra i due – per traffico di droga e tentato omicidio. “Ma hanno assolto Elvis? Fantastico dajee”, chiede esultante Signorelli riferendosi a un’inchiesta sul traffico di stupefacenti a Velletri che aveva insanguinato la località laziale. “Sìììì”, risponde Diabolik confermando la notizia.

Una volta che le conversazioni sono divenute pubbliche e si è scatenata la bufera politica, con le opposizioni all’attacco e perfino la Lega che non è intervenuta in sua difesa, Signorelli ha deciso di autosospendersi dall’incarico che gli era stato conferito alcuni mesi fa. Il resto, però, è un tergiversare: “Tengo a precisare di non ricordare la conversazione in oggetto, che sarebbe avvenuta molti anni anni fa, e che oggi mi ha colto del tutto di sorpresa”, è riuscito a dire l’uomo che segue la comunicazione del ministro dell’Agricoltura.

Quindi ha continuato: “Ritengo altresì doveroso sottolineare quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione. In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida”. Il ministro, in ogni caso, non lo ha scaricato. Dicendo di non essere a conoscenza delle conversazioni fino alla loro pubblicazione, Lollobrigida ha aggiunto: “Per come ho conosciuto Paolo Signorelli in questi due anni, sono certo sia distante anni luce da quanto riportato nella conversazione e confido possa smentirla al più presto”. Come si possa smentire una chat, resta un mistero.