Apostrofato come un “porco” mentre si parlava di ebrei, Gad Lerner decide di prendere posizione dopo la pubblicazione delle chat del portavoce del ministro Francesco Lollobrigida e Francesco ‘Diabolik’ Piscitelli, capoultrà della Lazio e trafficante di droga ucciso a Roma nell’agosto 2019. “Noi ebrei dovremmo ricordarci in questi momenti drammatici di diffidare di certi presunti nuovi amici. Oggi si proclamano paladini della lotta all’antisemitismo, mentre tra di loro ne coltivano proprio gli stereotipi più infami”, ha detto il giornalista del Fatto Quotidiano, citato in una chat antisemita tra Piscitelli e Paolo Signorelli.

Nei confronti di Signorelli, di cui Lerner aveva già auspicato la rimozione, il giornalista non presenterà però alcuna querela: “Mi accontenterò che questo signore venga sloggiato rapidamente dalle istituzioni di questa Repubblica”. Il suo pensiero è rivolto più che altro al ministro: “Solo poco tempo fa Lollobrigida si finse indignato e denunciò chi lo aveva paragonato a un capo nazista, ora”, al di là dell’autosospensione di Signorelli, “sono interessato a vedere quanto tempo Lollobrigida manterrà nel suo staff questo suo camerata che, oltre che rivelare una consuetudine con gli ambienti criminali di Diabolik, delinea una condivisione di atteggiamenti antisemiti”. Un “atteggiamento” che Lerner definisce “contraddittorio”.

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