“Non è il primo caso, purtroppo. C’è un problema della classe dirigente della destra che governa questo paese. Ricordiamo che abbiamo addirittura ministre che sono indagate per truffa aggravata ai danni dello Stato e che non si sono ancora dimesse. Tanti, purtroppo, sono gli esempi molto gravi e noi non accetteremo questo tipo di impostazione”. La segretaria del Pd Elly Schlein va all’attacco dopo il caso delle chat di Paolo Signorelli – portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni – con Fabrizio ‘Diabolik’ Piscitelli, l’estremista di destra leader della curva della Lazio e trafficante di droga, assassinato nell’agosto 2019 a Roma.
Ma non è solo l’opposizione ad attaccare: “Se le frasi riportate sono quelle… sarebbero molto gravi. Su cosa fare ci deve pensare il ministro. Il ruolo di portavoce è un ruolo fiduciario con il ministro”, dice il leghista Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato. Mentre Matteo Salvini, premettendo di non aver letto l’articolo, ha detto: “Se è uno è antisemita è un cretino”. Ed è la presa di posizione più dura da ingoiare Fratelli d’Italia perché arriva direttamente dal centrodestra. Se non un siluro, quasi. Anche perché i meloniani – con il capogruppo Tommaso Foti – difendono Signorelli che ha però deciso di autosospendersi e ha provato a divincolarsi dalla gravità delle affermazioni rinnegando se stesso parlando di frasi lontane dal suo “sentire”.
Prima della segretaria erano arrivati gli inevitabili affondi del Pd: “Deve esserci un limite ai deliri neofascisti e antisemiti, anche e soprattutto per ministri e collaboratori del governo Meloni”, dicono i dem. Gli insulti agli ebrei, compreso Gad Lerner, l’esaltazione dei terroristi neri, i riti pagani nei luoghi di Benito Mussolini, la gioia per l’assoluzione di uno dei più pericolosi e potenti esponenti della malavita romana portano i dem a chiedere, in sostanza, l’allontanamento di Signorelli o un suo passo indietro: “Leggiamo sconcertati frasi e parole vergognosamente deliranti del portavoce del ministro Lollobrigida, Signorelli, in una conversazione – riportata da Repubblica – con l’estremista nero e trafficante di droga Piscitelli (“Diabolik”) assassinato cinque anni fa”, scrivono i senatori del Pd Walter Verini e Cecilia D’Elia.
“Una conversazione di poco tempo prima dell’omicidio, piena di insulti razzisti, tributi a terroristi neri stragisti, soddisfazione per assoluzioni di noti e pericolosi malavitosi, attacchi antisemiti a giornalisti come Gad Lerner, alla religione cattolica. Di omaggi a riti pagani ( “fascisti e nazisti sono pagani”). Una conversazione sconvolgente, con intrecci di estremismo nero e criminalità organizzata”, proseguono. “E questo, dopo aver lavorato con simili funzioni per altri esponenti di Fratelli d’Italia, è da un anno il portavoce di un ministro della Repubblica, che ha giurato sulla Costituzione – sottolineano – Non ci sono parole: solo atti da compiere, per incompatibilità assoluta con i valori contenuti nella Carta e per quelli della convivenza civile e democratica”. Quindi la sostanziale richiesta di allontanarlo: “Deve esserci un limite ai deliri neofascisti e antisemiti, anche e soprattutto per ministri e collaboratori del governo Meloni”.
Durissimo anche Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Partito Democratico: “Non può restare un minuto di più al suo posto”. L’antisemitismo e il neofascismo “non possono avere a che fare con la nostra Repubblica antifascista”, rimarca. I dem hanno anche chiesto alla presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo di aprire un’indagine sull’omicidio Piscitelli, una mossa politica chiara nei confronti di Fratelli d’Italia. Anche Gad Lerner, citato nella conversione e definito “porco” da Signorelli, è intervenuto per chiedere le dimissioni del portavoce di Lollobrigida: “Quanto ci metterà Lollobrigida a cacciarlo?”, si è chiesto sui social. Poi è nuovamente intervenuto: “Noi ebrei dovremmo ricordarci in questi momenti drammatici di diffidare di certi presunti nuovi amici. Oggi si proclamano paladini della lotta all’antisemitismo, mentre tra di loro ne coltivano proprio gli stereotipi più infami”.
Richieste di dimissioni erano arrivate anche da Alleanza Verdi e Sinistra: “Sono sconvolgenti le rivelazioni emerse dall’inchiesta sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, che mettono in luce le chat tra Paolo Signorelli, attuale portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, e lo stesso Piscitelli”, dice il deputato Angelo Bonelli. “Questa è l’ennesima conferma dell’infiltrazione di elementi neofascisti e antisemiti negli ambienti governativi – aggiunge – Signorelli deve dimettersi subito dal suo incarico di portavoce del Ministro Lollobrigida. La presenza di individui con queste convinzioni nella sfera governativa è inaccettabile e rappresenta un grave pericolo per la nostra democrazia”. L’episodio, conclude, “non può essere sottovalutato né minimizzato” perché “è il riflesso della corte neofascista che sostiene Giorgia Meloni”.