L’Europa non è più un continente di pace”, ha detto stamattina Volodymyr Zelensky davanti al Parlamento francese. Il presidente ucraino, presente ieri a Omaha Beach per la cerimonia di Omaha Beach per gli 80 anni del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia del 6 giugno 1944, oggi prosegue la sua visita di Stato a Parigi. “Le città vengono distrutte, i villaggi bruciati. Di nuovo, in Europa, appaiono campi di deportazioni e odio. Tutto ciò oggi riguarda l’Ucraina, ma può colpire domani altri Paesi. I paesi baltici, la Polonia, i Balcani e altri… Il regime russo non conosce limiti. L’Europa non gli basta più. Ha già distrutto la Siria, porta disordine nel Sahel. Rapisce i bambini del nostro popolo nei territori occupati e ricatta il mondo perché il mondo abbia paura di lui. Può Putin vincere questa battaglia? – ha aggiunto – No, perché non abbiamo il diritto di perdere”.

Nel pomeriggio Zelensky è all’Eliseo da Emmanuel Macron. I due leader firmeranno stasera due nuovi accordi. Secondo quanto riportato dai media francesi, l’uno prevederebbe “un fondo di 400 milioni di euro di prestiti e 50 milioni di doni fino al 2027” a favore dell’Agenzia francese di sviluppo (AFD), per intervenire in settori “prioritari” come l’energia e i trasporti. Il secondo riguarderebbe un “fondo di sostegno alle infrastrutture critiche” di 200 milioni di euro. In tutto circa 650 milioni di euro tra prestiti e doni. I due leader lanceranno stasera stessa “una nuova cooperazione”.

Dopo l’invio dei carri armati Caesar, la Francia si prepara anche a fornire a Kiev gli aerei da guerra Mirage 2000-5 che “permetteranno all’Ucraina di proteggersi a terra e nello spazio aereo”, ha detto ieri Macron, intervenendo al tg delle 20 su France 2 e TF1. L’annuncio è stato una sorpresa. Macron ha dunque finito col cedere. Era un anno che Zelensky chiedeva i Mirage e che Macron rispondeva sistematicamente di no. Non è stato precisato ancora il numero. I piloti saranno formati in Francia sin da questa estate e saranno pronti entro la fine dell’anno. L’intenzione però è di costituire una “coalizione” convincendo altri Paesi che li posseggono, come Qatar, Grecia, Emirati, di cedere in parte i loro Mirage a Kiev. Anche perché, come fa notare tra l’altro Le Monde, “l’aeronautica francese dispone di un numero limitato di velivoli (meno di 200 Mirage e Rafale)” e “appena sufficienti per svolgere le missioni di cui è responsabile quotidianamente”.

Nella stessa intervista, Macron ha anche annunciato il progetto di costituire una “brigata francese”, formando ed equipaggiando 4.500 soldati ucraini. Non ha dato molti dettagli, ma molto probabilmente si tratterà di inviare degli istruttori francesi in Ucraina: “La questione della formazione in Ucraina è una richiesta dagli ucraini. Perché escluderlo? Non ci devono essere tabù – ha detto –. Non si tratta di andare a formare i soldati sulla linea del fronte”. Tutto ciò per Macron non rappresenta una scalata militare: “Non vogliamo un’escalation della guerra. Non siamo in guerra con la Russia e con il suo popolo”, ha detto. Neanche una settimana fa, Parigi aveva già autorizzato Kiev a colpire bersagli militari russi in Russia con i missili francesi Scalp. Ovviamente Parigi non procede da sola. Nel frattempo Kiev aveva già ottenuto l’ok per i caccia F-16 americani. E altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti, avevano seguito Parigi autorizzando di colpire sul territorio russo. E per Macron continua a non trattarsi di escalation. Ma le tensioni con Mosca crescono.

La Russia avverte che potrebbe fornire armi agli avversari della Francia e degli altri Paesi che forniscono armi a Kiev. Minaccia di fare degli eventuali istruttori francesi in Ucraina un “target”. Nuove minacce arrivano oggi stesso dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che accusa Parigi di “essere pronta a partecipare direttamente al conflitto militare”. Nella guerra ibrida di Putin, tra disinformazione e azioni choc, è stato anche arrestato in Russia un francese, Laurent Vinatier, 48 anni, consulente per una Ong svizzera, ammanettato mentre era seduto al tavolino di un caffè, accusato di spionaggio. Mentre ieri un uomo di 26 anni, di doppia nazionalità russa e ucraina, originario della regione del Donbass, è stato arrestato in un albergo vicino all’aeroporto di Roissy, presso Parigi, mentre preparava degli esplosivi (che gli sono in parte esplosi in mano), a meno di un mese dalle Olimpiadi.

Accusano Macron di scalata militare e di continuare a oltrepassare “linee rosse” anche le opposizioni in Francia. Contro la fornitura dei Mirage si è schierata la sinistra più radicale: “La Francia deve smettere di finanziare la guerra in Ucraina finanziando direttamente la Russia importando gas liquefatto russo”, ha detto Manon Aubry, capolista di La France Insoumise alle elezioni europee. Per Jordan Bardella, capolista del Rassemblement National, Macron sta facendo un “gioco pericoloso”: l’intervento di Zelensky in Assemblea è solo una “strumentalizzazione della guerra in Ucraina a fini elettorali”.

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