Salvini svela il suo Piano casa: stiamo per assistere a un nuovo sacco delle città
Il ministro Salvini svela il suo presunto “Piano casa”, ma lo fa non da ministro – presentando cioè un suo disegno di legge vagliato e approvato in Consiglio dei Ministri. Lo fa presentandolo lui in conferenza stampa tra gli emendamenti della Lega al suo provvedimento cosiddetto Salva Casa. Questo in Italia sembra normale.
Vediamo quale sarebbe questo emendamento, inserito tra quelli illustrati dal ministro Salvini, che dovrebbe “rafforzare le semplificazioni del decreto-legge nel settore dell’edilizia privata, ma anche di promuovere un nuovo paradigma delle politiche abitative come risposta efficace ai bisogni della persona e della famiglia”.
Ecco la sua proposta di “Piano Casa Italia”. La specifica della nazione serviva, perché magari si allarmavano in Europa. L’emendamento illustrato da Salvini intende affidare al ministero delle Infrastrutture, ovvero a se stesso, il compito di adottare un Piano nazionale volto a fornire risposte concrete al disagio abitativo tramite il riordino e la sperimentazione di “modelli innovativi” di edilizia residenziale e sociale. Salvini dimentica o fa finta di non sapere che tra le deleghe ha proprio le politiche abitative.
Questo Piano è per il ministro un volano per una piena rigenerazione della dimensione urbana, che sarà attuata mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e il contenimento del consumo di suolo. Al fine di realizzarlo, il ministro Salvini si affida ad una grande novità (per dire): ai modelli di cooperazione pubblico-privato, che coinvolgendo i principali operatori del mercato del credito con una vocazione sociale (si sa, in Italia gli operatori di mercato hanno un animo sensibile nascosto dietro al portafoglio), dovrebbero finanziare progetti di edilizia residenziale e sociale.
Attenzione alle parole, perché ora diventano importanti. Secondo l’ineffabile ministro, grandi operatori economici – quindi immobiliaristi e banche – presi da una straordinaria illuminazione sulla via di Damasco, sarebbero così sensibili da finanziare progetti di edilizia residenziale e sociale, basati probabilmente su immobili pubblici lasciati in degrado e vuoti, per farne edilizia residenziale sociale, quindi con una remunerazione per loro, ma con costi contenuti, anche se non ancora ben chiariti.
Scrivevo che le parole sono importanti, perché a mio dire stiamo per assistere in forme nuove ad un nuovo sacco delle città, questa volta non indirizzato ad accapparrarsi aree ma sugli immobili pubblici e privati oggi inutilizzati, che verrebbero così “valorizzati”.
Le parole sono importanti, perché per esempio Salvini non parla mai di edilizia residenziale pubblica: infatti non si tratta di un Piano casa che parte dal fabbisognoreale, cioè il suo Piano non prevede case popolari, solo alloggi sociali, dei quali non potrà beneficiare nessuna delle 700mila famiglie nelle graduatorie, nessuna del circa milione di famiglie in affitto ma con redditi da povertà assoluta, quasi nessuna delle oltre 30mila famiglie sfrattate con forza pubblica ogni anno nel nostro Paese.
In realtà Salvini mai ha citato, né oggi né in alcuno dei suoi passaggi parlamentari, le famiglie nelle graduatorie, quelle in povertà assoluta in affitto o sfrattate. Per lui e il sodale governo queste famiglie non esistono: sono frutto, esse, della loro incapacità di affrancarsi dalla povertà, in fondo sono famiglie sfigate, alle quali sono stati tolti perfino quei pannicelli caldi di contributi affitto e morosità incolpevole.
No, il ministro delle Infrastrutture punta a ben altro, ad appaltare le politiche abitative a privati anche in forma di cooperative, per rispondere ad un fabbisogno che può essere ben più remunerativo degli affitti sociali delle case popolari. Il fabbisogno al quale vuole rispondere è quello più ricco destinato a famiglie del ceto medio, a studenti fuorisede, alle forze di polizia, ai padri separati, a pensionati (non certo quelli che prendono 700 euro al mese).
Siamo di fronte ad un imbroglio. Sarebbe necessario esattamente il contrario di quello che propone Salvini, che non a caso il suo Tavolo ministeriale lo ha infarcito di operatori economici e di associazioni di proprietari, escludendo tutti i sindacati inquilini senza eccezione alcuna.
Sarebbe necessario un vero Piano pubblico che finanzi Comuni e università per realizzare 500mila case popolari nei prossimi cinque anni, queste sì a consumo di suolo zero perché basate sul riuso di immobili pubblici, compreso il demanio civile e militare, da destinare a ulteriori case popolari e studentati pubblici con il massimo dell’efficienza energetica. Servirebbe rifinanziare il recupero delle 90mila case popolari oggi inutilizzate per mancanza di manutenzioni. Servirebbe togliere dalla legge 431/98 il canale a libero mercato per ottenere veri accordi locali che ridurrebbero gli affitti, visto che gli attuali valori non sono in linea con i redditi delle famiglie che possono solo chiedere alloggi in locazione.
Servirebbe che su questo tema entrasse davvero nell’Agenda politica, con una impostazione che, certo, deve vedere il coinvolgimento di operatori economici e cooperative, ma con una idea chiara e strutturale di politiche abitative che siano pubbliche. Non servono battute o spot una tantum da parte della politica. E’ necessario riannodare i fili di politiche abitative che rispondono ai fabbisogni reali, non ai fabbisogni delle lobby economiche degli immobiliaristi.
Un segnale che riporti anche chi è povero e in disagio abitativo vero alla politica e alla partecipazione, perché è tra queste famiglie che si riscontra il non voto. E’ per questo che probabilmente il ministro leghista e questo governo non le tengono in considerazione, eppure sono milioni di persone, anche elettori.
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La Redazione
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Non mi aspetto che altri seguano passivamente quanto detto da noi a Orvieto (...) però mi porrei almeno la domanda perché questi due convegni hanno fatto parlare molto. Non sarà perché c’era un eccessivo silenzio autocompiaciuto sul relativo rafforzamento del Pd in un gioco a somma zero col Movimento Cinque Stelle che al momento non rende comunque le opposizioni competitive per il Governo nazionale?". Lo dice Stefano Ceccanti in un'intervista a Formiche.
Quanto alla costruzione di una coalizione Ceccanti osserva: ". Le culture politiche del centrosinistra, pur separate per decenni dalla Guerra Fredda, erano più facilmente sommabili allora perché si erano progressivamente avvicinate. Non è invece così semplice sommare gli elettorati delle odierne forze di opposizione perché il M5S è sorto come movimento di opposizione all’intero sistema dei partiti e, anche qualora vi siano intese di vertice, non è detto che il messaggio riesca a passare".
"Però non esistono trucchi rispetto a un tentativo che va esperito di formulare in positivo un’ipotesi di Governo senza reticenze e avendo un rapporto risolto con le proprie esperienze passate di guida del Paese e di corresponsabilità nelle istituzioni europee. Il passato non è riproponibile, ma siamo chiamati a fare opposizione al Governo Meloni, non a quelli di Renzi e Gentiloni. In questo senso il passaggio referendario sul jobs act, a cui opporsi, sarà un test significativo".
Milano, 4 feb. (Adnkronos) - "Ha vinto il progetto migliore". E' questo il senso delle dichiarazioni rese davanti al gip di Milano Luigi Iannelli dagli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi indagati per turbativa d'asta perché, in qualità rispettivamente di presidente e commissario della giuria, avrebbero scelto - in conflitto di interesse, secondo la procura - il progetto vincitore per la realizzazione della Beic, la Biblioteca europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere nella zona centrale di Porta Vittoria.
Nell'interrogatorio preventivo conseguente alla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura, "entrambi hanno risposto a tutte le domande", secondo le indiscrezioni e hanno consegnato, nonostante l'interrogatorio sia durato circa un'ora e mezza per ciascun indagato, una memoria al giudice e ai pm Paolo Filippini e Giancarla Serafini. Meno risposte, ma una memoria scritta è stata presentata anche da Pier Paolo Tamburelli (così come dai due indagati per cui è stata chiesta la misura interdittiva), considerato dalla procura il "collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando".
Sia Zucchi che Boeri hanno negato incontri con personaggi coinvolti nel bando di gara e hanno rimarcato la competenza nello scegliere, in pieno anonimato, il progetto migliore. Una valutazione di merito su cui non ha inciso la conoscenza di alcuni professionisti dei numerosi studi internazionali di architettura partecipanti. La decisione del gip è attesa nei prossimi giorni: già nel fine settimana o entro il termine di dieci giorni.
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Massimo Pasquini
Attivista per il diritto alla casa
Politica - 7 Giugno 2024
Salvini svela il suo Piano casa: stiamo per assistere a un nuovo sacco delle città
Il ministro Salvini svela il suo presunto “Piano casa”, ma lo fa non da ministro – presentando cioè un suo disegno di legge vagliato e approvato in Consiglio dei Ministri. Lo fa presentandolo lui in conferenza stampa tra gli emendamenti della Lega al suo provvedimento cosiddetto Salva Casa. Questo in Italia sembra normale.
Vediamo quale sarebbe questo emendamento, inserito tra quelli illustrati dal ministro Salvini, che dovrebbe “rafforzare le semplificazioni del decreto-legge nel settore dell’edilizia privata, ma anche di promuovere un nuovo paradigma delle politiche abitative come risposta efficace ai bisogni della persona e della famiglia”.
Ecco la sua proposta di “Piano Casa Italia”. La specifica della nazione serviva, perché magari si allarmavano in Europa. L’emendamento illustrato da Salvini intende affidare al ministero delle Infrastrutture, ovvero a se stesso, il compito di adottare un Piano nazionale volto a fornire risposte concrete al disagio abitativo tramite il riordino e la sperimentazione di “modelli innovativi” di edilizia residenziale e sociale. Salvini dimentica o fa finta di non sapere che tra le deleghe ha proprio le politiche abitative.
Questo Piano è per il ministro un volano per una piena rigenerazione della dimensione urbana, che sarà attuata mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e il contenimento del consumo di suolo. Al fine di realizzarlo, il ministro Salvini si affida ad una grande novità (per dire): ai modelli di cooperazione pubblico-privato, che coinvolgendo i principali operatori del mercato del credito con una vocazione sociale (si sa, in Italia gli operatori di mercato hanno un animo sensibile nascosto dietro al portafoglio), dovrebbero finanziare progetti di edilizia residenziale e sociale.
Attenzione alle parole, perché ora diventano importanti. Secondo l’ineffabile ministro, grandi operatori economici – quindi immobiliaristi e banche – presi da una straordinaria illuminazione sulla via di Damasco, sarebbero così sensibili da finanziare progetti di edilizia residenziale e sociale, basati probabilmente su immobili pubblici lasciati in degrado e vuoti, per farne edilizia residenziale sociale, quindi con una remunerazione per loro, ma con costi contenuti, anche se non ancora ben chiariti.
Scrivevo che le parole sono importanti, perché a mio dire stiamo per assistere in forme nuove ad un nuovo sacco delle città, questa volta non indirizzato ad accapparrarsi aree ma sugli immobili pubblici e privati oggi inutilizzati, che verrebbero così “valorizzati”.
Le parole sono importanti, perché per esempio Salvini non parla mai di edilizia residenziale pubblica: infatti non si tratta di un Piano casa che parte dal fabbisogno reale, cioè il suo Piano non prevede case popolari, solo alloggi sociali, dei quali non potrà beneficiare nessuna delle 700mila famiglie nelle graduatorie, nessuna del circa milione di famiglie in affitto ma con redditi da povertà assoluta, quasi nessuna delle oltre 30mila famiglie sfrattate con forza pubblica ogni anno nel nostro Paese.
In realtà Salvini mai ha citato, né oggi né in alcuno dei suoi passaggi parlamentari, le famiglie nelle graduatorie, quelle in povertà assoluta in affitto o sfrattate. Per lui e il sodale governo queste famiglie non esistono: sono frutto, esse, della loro incapacità di affrancarsi dalla povertà, in fondo sono famiglie sfigate, alle quali sono stati tolti perfino quei pannicelli caldi di contributi affitto e morosità incolpevole.
No, il ministro delle Infrastrutture punta a ben altro, ad appaltare le politiche abitative a privati anche in forma di cooperative, per rispondere ad un fabbisogno che può essere ben più remunerativo degli affitti sociali delle case popolari. Il fabbisogno al quale vuole rispondere è quello più ricco destinato a famiglie del ceto medio, a studenti fuorisede, alle forze di polizia, ai padri separati, a pensionati (non certo quelli che prendono 700 euro al mese).
Siamo di fronte ad un imbroglio. Sarebbe necessario esattamente il contrario di quello che propone Salvini, che non a caso il suo Tavolo ministeriale lo ha infarcito di operatori economici e di associazioni di proprietari, escludendo tutti i sindacati inquilini senza eccezione alcuna.
Sarebbe necessario un vero Piano pubblico che finanzi Comuni e università per realizzare 500mila case popolari nei prossimi cinque anni, queste sì a consumo di suolo zero perché basate sul riuso di immobili pubblici, compreso il demanio civile e militare, da destinare a ulteriori case popolari e studentati pubblici con il massimo dell’efficienza energetica. Servirebbe rifinanziare il recupero delle 90mila case popolari oggi inutilizzate per mancanza di manutenzioni. Servirebbe togliere dalla legge 431/98 il canale a libero mercato per ottenere veri accordi locali che ridurrebbero gli affitti, visto che gli attuali valori non sono in linea con i redditi delle famiglie che possono solo chiedere alloggi in locazione.
Servirebbe che su questo tema entrasse davvero nell’Agenda politica, con una impostazione che, certo, deve vedere il coinvolgimento di operatori economici e cooperative, ma con una idea chiara e strutturale di politiche abitative che siano pubbliche. Non servono battute o spot una tantum da parte della politica. E’ necessario riannodare i fili di politiche abitative che rispondono ai fabbisogni reali, non ai fabbisogni delle lobby economiche degli immobiliaristi.
Un segnale che riporti anche chi è povero e in disagio abitativo vero alla politica e alla partecipazione, perché è tra queste famiglie che si riscontra il non voto. E’ per questo che probabilmente il ministro leghista e questo governo non le tengono in considerazione, eppure sono milioni di persone, anche elettori.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Successivo
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Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Non mi aspetto che altri seguano passivamente quanto detto da noi a Orvieto (...) però mi porrei almeno la domanda perché questi due convegni hanno fatto parlare molto. Non sarà perché c’era un eccessivo silenzio autocompiaciuto sul relativo rafforzamento del Pd in un gioco a somma zero col Movimento Cinque Stelle che al momento non rende comunque le opposizioni competitive per il Governo nazionale?". Lo dice Stefano Ceccanti in un'intervista a Formiche.
Quanto alla costruzione di una coalizione Ceccanti osserva: ". Le culture politiche del centrosinistra, pur separate per decenni dalla Guerra Fredda, erano più facilmente sommabili allora perché si erano progressivamente avvicinate. Non è invece così semplice sommare gli elettorati delle odierne forze di opposizione perché il M5S è sorto come movimento di opposizione all’intero sistema dei partiti e, anche qualora vi siano intese di vertice, non è detto che il messaggio riesca a passare".
"Però non esistono trucchi rispetto a un tentativo che va esperito di formulare in positivo un’ipotesi di Governo senza reticenze e avendo un rapporto risolto con le proprie esperienze passate di guida del Paese e di corresponsabilità nelle istituzioni europee. Il passato non è riproponibile, ma siamo chiamati a fare opposizione al Governo Meloni, non a quelli di Renzi e Gentiloni. In questo senso il passaggio referendario sul jobs act, a cui opporsi, sarà un test significativo".
Milano, 4 feb. (Adnkronos) - "Ha vinto il progetto migliore". E' questo il senso delle dichiarazioni rese davanti al gip di Milano Luigi Iannelli dagli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi indagati per turbativa d'asta perché, in qualità rispettivamente di presidente e commissario della giuria, avrebbero scelto - in conflitto di interesse, secondo la procura - il progetto vincitore per la realizzazione della Beic, la Biblioteca europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere nella zona centrale di Porta Vittoria.
Nell'interrogatorio preventivo conseguente alla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura, "entrambi hanno risposto a tutte le domande", secondo le indiscrezioni e hanno consegnato, nonostante l'interrogatorio sia durato circa un'ora e mezza per ciascun indagato, una memoria al giudice e ai pm Paolo Filippini e Giancarla Serafini. Meno risposte, ma una memoria scritta è stata presentata anche da Pier Paolo Tamburelli (così come dai due indagati per cui è stata chiesta la misura interdittiva), considerato dalla procura il "collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando".
Sia Zucchi che Boeri hanno negato incontri con personaggi coinvolti nel bando di gara e hanno rimarcato la competenza nello scegliere, in pieno anonimato, il progetto migliore. Una valutazione di merito su cui non ha inciso la conoscenza di alcuni professionisti dei numerosi studi internazionali di architettura partecipanti. La decisione del gip è attesa nei prossimi giorni: già nel fine settimana o entro il termine di dieci giorni.