“Non abbiamo bisogno delle armi nucleari per raggiungere la vittoria finale in Ucraina”. Vladimir Putin parla al Forum economico di San Pietroburgo: sull’uso della armi nucleari “io parto dal presupposto che il mondo non arriverà mai a questo punto“, ha aggiunto il presidente russo. La Russia, assicura, “non sta brandendo” le armi nucleari come una minaccia, ma “l’uso di tali armi è possibile solo in casi eccezionali, che non si sono ancora verificati”. Un lungo discorso che arriva a poche ore di distanza dalla risposta del portavoce Dmitry Peskov alle dichiarazioni di giovedì del presidente francese Emmanuel Macron.: “La Francia è pronta e entrare in guerra” e queste parole “non portano a niente di positivo”. Tutto questo mentre nel suo discorso in Normandia, Joe Biden ha paragonato Putin ad Adolf Hitler.
“Noi vogliamo raggiungere la vittoria e la raggiungeremo, è chiaro”, insiste il presidente russo nel suo discorso a San Pietroburgo dichiarando che, comunque, Mosca sarebbe pronta alle trattative basate sui colloqui di Istanbul del 2022 tenendo però conto delle “nuove realtà“. Putin avverte anche l’Occidente: “Ammettere l’Ucraina nella Nato in questo momento non sarebbe saggio“, ricordando che l’entrata di Kiev nell’Alleanza atlantica “comporterebbe l’applicazione dell’articolo sulla difesa collettiva”. Non solo. Il presidente russo ha anche confermato che Mosca prenderà in considerazione l’invio di armi ai Paesi “rivali” dell’Occidente che forniscono armamenti all’Ucraina. Il leader del Cremlino non ha specificato dove tali armi potrebbero essere inviate, dicendo solo che potrebbero essere “Stati o anche altre entità legali che subiscono determinate pressioni, anche militari, da parte di quei Paesi che inviano armi all’Ucraina e la esortano a usarle contro di noi, contro il territorio russo”.
Dalla Normandia il presidente Usa attacca Putin e sottolineando che i veterani americani della Seconda Guerra Mondiale avrebbero voluto che gli Stati Uniti fermassero l’aggressione del leader del Cremlino. Grazie al coraggio dei soldati sbarcati in Normandia, ha detto il presidente americano, “la guerra è cambiata. Si sono opposti all’aggressione di Hitler. C’è qualcuno che dubita che loro avrebbero voluto che l’America si opponesse a Putin oggi in Europa?“.
Intanto Emmanuel Macron è diventato per Mosca l’immagine dell’Europa più intransigente e guerrafondaia nei confronti della Russia. Ed è forse quello che il presidente francese voleva, anche a scopi elettorali. Dopo le dichiarazioni di giovedì con le quali ha annunciato l’invio di aerei da combattimento a Kiev e la volontà di costituire una “brigata francese” in Ucraina, la risposta del Cremlino è arrivata per bocca del portavoce Dmitry Peskov: Macron “dichiara che la Francia è pronta a partecipare direttamente al conflitto militare in Ucraina”, sono dichiarazioni “molto, molto provocatorie, aggravano l’escalation nel continente e non portano a niente di positivo”.
Le parole del capo dell’Eliseo non trovano appoggio unanime in Europa. E tra i Paesi più restii a un coinvolgimento diretto nel conflitto c’è anche l’Italia. Non a caso il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che “Putin fa propaganda elettorale, noi siamo per il rispetto dell’indipendenza dell’Ucraina ma non manderemo soldati in Ucraina e non manderemo armi in territorio russo. Quella di Macron non è la posizione dell’Italia, noi non dobbiamo seguire nessuno. Bisogna evitare l’escalation. Noi non siamo in guerra con la Russia. Ci sono campagne elettorali e Putin cerca di dividere l’Europa che è unita nella sostanza”.
Chi invece continua a lanciare l’allarme sulla volontà di Putin di portare la guerra nel cuore dell’Europa, nonostante l’ennesima smentita del presidente russo e anche del segretario della Nato, Jens Stoltenberg, è ovviamente Volodymyr Zelensky che dalle celebrazioni del D-Day in Normandia punta a portare a casa più accordi favorevoli possibile per poter portare avanti la resistenza all’avanzata russa. “L’Europa non è più un continente di pace – ha detto – Quello che succede oggi all’Ucraina potrebbe capitare domani ad altri Paesi“. E ha poi ringraziato la Francia “di essere al nostro fianco per difendere la vita”. Il conflitto nel suo Paese, ha aggiunto poche ore prima che la Commissione europea ufficializzasse in extremis che Kiev e Chisinau rispettano gli standard richiesti per l’adesione all’Ue, è un punto di svolta per la sicurezza e il futuro dell’intero continente: “È in Ucraina che si trova la chiave della sicurezza di tutta l’Europa. La frontiera orientale della Nato non può essere interrotta da una zona grigia al di fuori dell’alleanza”. Zelensky ha garantito poi che “senza il controllo dell’Ucraina, la Russia resterà uno stato nazionale normale e non un impero coloniale alla ricerca costante di nuovi territori”.