Al via, anche in Italia, le elezioni europee. Dalle 15 di oggi seggi aperti per eleggere i 76 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (qui tutti i candidati). Si può votare fino alle 23 e nella giornata di domenica dalle 7 alle 23. Immediatamente dopo, concluse le operazioni, inizia lo spoglio: avverrà in contemporanea in tutta Europa anche negli Stati che hanno già concluso le operazioni nei giorni precedenti (come, ad esempio, Paesi Bassi e Irlanda dove si è votato giovedì e venerdì). L’Italia è l’ultimo Paese a chiudere i seggi, quindi gli altri sono costretti ad aspettare le 23 di domenica per iniziare lo spoglio. In contemporanea si vota anche per l’elezione del Consiglio e del presidente della Regione in Piemonte e per eleggere sindaco e consiglio comunale in 3.698 comuni italiani.
La posta in palio – Dopo una lunga campagna elettorale per i partiti è arrivata l’ora della verità: tra poco bisognerà fare i conti con i numeri. Per Fratelli d’Italia è stata la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fissare a marzo l’asticella: “Confermare i voti delle politiche”, in pratica il 26%. Niente previsioni, invece, in casa Partito Democratico: “L’asticella porta iella” ha sottolineato la segretaria Elly Schlein. Ovviamente l’obiettivo del Pd è quello di provare a ridurre il più possibile il distacco da Fdi e migliorare il risultato delle scorse politiche, superando la soglia 20%. Il Movimento 5 stelle cerca di evitare la volata del Pd all’interno del centrosinistra: tutto dipenderà da quanto il risultato sarà vicino al 10% o prossimo al 15%. Fondamentale i dati provenienti dal Sud, forza trainante dell’M5s, tanto che Giuseppe Conte ha deciso di chiudere la campagna elettorale a Palermo. In casa centrodestra sfida interna tra Lega e Forza Italia, i partiti dei due vicepremier. Matteo Salvini deve evitare a tutti i costi di perdere il ruolo di seconda forza della maggioranza, mentre per Antonio Tajani questa tornata elettorale rappresenta il primo vero grande banco di prova dopo la morte di Silvio Berlusconi. Forte dei successi alle scorse regionali il ministro degli esteri ambisce al sorpasso della Lega. Lottano per superare lo sbarramento del 4% ed eleggere così loro rappresentati in Parlamento europeo, Alleanza Verdi Sinistra di Fratoianni e Bonelli, la lista Stati Uniti d’Europa (composta, tra gli altri, da Italia viva di Matteo Renzi e +Europa) e Azione di Carlo Calenda. In corsa anche Libertà di Cateno De Luca (con i suoi 19 simboli nel contrassegno), la lista Terra Pace Dignità di Michele Santoro e Alternativa popolare del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.
L’ombra dell’astensionismo – Anche in queste elezioni si teme l’ombra incombente dell’astensionismo. Un tema, quello dell’affluenza, divenuto centrale negli ultimi giorni di campagna elettorale. Da destra a sinistra sono stati numerosi gli appelli dei leader politici alla partecipazione, invitando gli elettori a convincere più persone a recarsi alle urne. Alle Europee del 2019 l’affluenza si è fermata al 54,5%, in costante calo rispetto alle precedenti consultazioni. E il rischio concreto è che quella percentuale possa ulteriormente diminuire. Un dato che potrebbe influenzare i risultati e quindi la ripartizione dei seggi tra le liste in corsa.
Come si vota – Per esercitare il diritto di voto l’elettore deve presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e con la tessera elettorale. È possibile votare una sola lista tracciando una X sul contrassegno scelto. L’elettore ha anche la possibilità di esprimere da uno a tre voti di preferenza per le candidate e i candidati compresi nella lista votata. Bisogna però fare attenzione: se l’elettore esprime più di una preferenza, può votare solamente candidati di sesso diverso (pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima). Nel caso di due preferenze si possono votare una donna e un uomo (o viceversa). Il voto espresso per due donne o due uomini comporta l’annullamento della seconda preferenza. Nel caso di tre preferenze si possono votare due donne e un uomo, o due uomini e una donna (indipendentemente dall’ordine scelto). Votare per tre candidati dello stesso sesso, comporta l’annullamento della seconda e della terza preferenza. Nelle liste di minoranze linguistiche può essere espressa, invece, una sola preferenza.
Gli studenti fuori sede – Per la prima volta in Italia alle elezioni europee verrà sperimentato il voto per gli studenti fuorisede, che potranno recarsi nei seggi speciali allestiti nelle città o nei capoluoghi di regione dove sono temporaneamente domiciliati (qui tutti i dettagli). A presentare la richiesta sono stati 23.734 studenti fuorisede. Rimangono invece esclusi gli oltre 4 milioni di lavoratori fuori sede.
Le circoscrizioni e seggi spettanti – Il territorio italiano è diviso in 5 circoscrizioni: Nord-occidentale; Nord-orientale; Centro; Sud e Isole. Per eleggere almeno un parlamentare europeo ciascuna lista deve ottenere almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale. I 76 seggi spettanti all’Italia saranno così distribuiti (in base all’ultimo censimento della popolazione): 20 per la circoscrizione Nord-occidentale (che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia); 15 per la circoscrizione Nord-orientale (che comprende Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna); 15 per la circoscrizione Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio); 18 per la circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e, infine, 8 per la circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna).
Regionali in Piemonte – In contemporanea alle europee in Piemonte si vota per rinnovare il presidente e il consiglio regionale. In corsa ci sono cinque candidati. Il centrodestra compatto appoggia il governatore uscente, Alberto Cirio; Gianna Pentenero, attuale assessore al Lavoro della giunta Lo Russo a Torino, è sostenuta – tra gli altri – dal Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d’Europa. Sarah Disabato, attuale capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Piemonte, è la candidata del partito di Giuseppe Conte. In corsa anche Alberto Costanzo, sostenuto dalla lista “Libertà” di Cateno De Luca e – infine – Francesca Frediani, sostenuta dalla lista “Piemonte Popolare”.
In 3.698 comuni al voto per il sindaco – Si vota anche per le elezioni amministrative in 3.520 comuni delle regioni a statuto ordinario, 114 comuni del Friuli Venezia Giulia, 27 comuni della Sardegna e 37 comuni della Sicilia. L’eventuale secondo turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco, che interessa i comuni al voto con popolazione superiore ai 15mila abitanti, si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno. A rinnovare sindaco e consiglio comunale sei capoluoghi di regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza) e 23 capoluoghi di provincia (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia). Nell’ultimo elenco diffuso il 5 giugno dal ministero dell’Interno non sono presenti otto Comuni, dove non si voterà per mancanza di candidati e saranno quindi amministrati da un commissario prefettizio. Si tratta di Melissa (Kr), Saliceto (Cn), San Lorenzo (Rc), San Luca (Rc), San Daniele Po (Cr), Casasse (To) e San Prospero (Md). A Corte Palasio in provincia di Lodi, invece, le elezioni slittano al 28 luglio a causa della morte di uno dei candidati a sindaco.
Elezioni 2024
Elezioni europee, l’Italia al bivio: la posta in palio per i partiti, il banco di prova per Meloni
Al via, anche in Italia, le elezioni europee. Dalle 15 di oggi seggi aperti per eleggere i 76 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (qui tutti i candidati). Si può votare fino alle 23 e nella giornata di domenica dalle 7 alle 23. Immediatamente dopo, concluse le operazioni, inizia lo spoglio: avverrà in contemporanea in tutta Europa anche negli Stati che hanno già concluso le operazioni nei giorni precedenti (come, ad esempio, Paesi Bassi e Irlanda dove si è votato giovedì e venerdì). L’Italia è l’ultimo Paese a chiudere i seggi, quindi gli altri sono costretti ad aspettare le 23 di domenica per iniziare lo spoglio. In contemporanea si vota anche per l’elezione del Consiglio e del presidente della Regione in Piemonte e per eleggere sindaco e consiglio comunale in 3.698 comuni italiani.
La posta in palio – Dopo una lunga campagna elettorale per i partiti è arrivata l’ora della verità: tra poco bisognerà fare i conti con i numeri. Per Fratelli d’Italia è stata la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fissare a marzo l’asticella: “Confermare i voti delle politiche”, in pratica il 26%. Niente previsioni, invece, in casa Partito Democratico: “L’asticella porta iella” ha sottolineato la segretaria Elly Schlein. Ovviamente l’obiettivo del Pd è quello di provare a ridurre il più possibile il distacco da Fdi e migliorare il risultato delle scorse politiche, superando la soglia 20%. Il Movimento 5 stelle cerca di evitare la volata del Pd all’interno del centrosinistra: tutto dipenderà da quanto il risultato sarà vicino al 10% o prossimo al 15%. Fondamentale i dati provenienti dal Sud, forza trainante dell’M5s, tanto che Giuseppe Conte ha deciso di chiudere la campagna elettorale a Palermo. In casa centrodestra sfida interna tra Lega e Forza Italia, i partiti dei due vicepremier. Matteo Salvini deve evitare a tutti i costi di perdere il ruolo di seconda forza della maggioranza, mentre per Antonio Tajani questa tornata elettorale rappresenta il primo vero grande banco di prova dopo la morte di Silvio Berlusconi. Forte dei successi alle scorse regionali il ministro degli esteri ambisce al sorpasso della Lega. Lottano per superare lo sbarramento del 4% ed eleggere così loro rappresentati in Parlamento europeo, Alleanza Verdi Sinistra di Fratoianni e Bonelli, la lista Stati Uniti d’Europa (composta, tra gli altri, da Italia viva di Matteo Renzi e +Europa) e Azione di Carlo Calenda. In corsa anche Libertà di Cateno De Luca (con i suoi 19 simboli nel contrassegno), la lista Terra Pace Dignità di Michele Santoro e Alternativa popolare del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.
L’ombra dell’astensionismo – Anche in queste elezioni si teme l’ombra incombente dell’astensionismo. Un tema, quello dell’affluenza, divenuto centrale negli ultimi giorni di campagna elettorale. Da destra a sinistra sono stati numerosi gli appelli dei leader politici alla partecipazione, invitando gli elettori a convincere più persone a recarsi alle urne. Alle Europee del 2019 l’affluenza si è fermata al 54,5%, in costante calo rispetto alle precedenti consultazioni. E il rischio concreto è che quella percentuale possa ulteriormente diminuire. Un dato che potrebbe influenzare i risultati e quindi la ripartizione dei seggi tra le liste in corsa.
Come si vota – Per esercitare il diritto di voto l’elettore deve presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e con la tessera elettorale. È possibile votare una sola lista tracciando una X sul contrassegno scelto. L’elettore ha anche la possibilità di esprimere da uno a tre voti di preferenza per le candidate e i candidati compresi nella lista votata. Bisogna però fare attenzione: se l’elettore esprime più di una preferenza, può votare solamente candidati di sesso diverso (pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima). Nel caso di due preferenze si possono votare una donna e un uomo (o viceversa). Il voto espresso per due donne o due uomini comporta l’annullamento della seconda preferenza. Nel caso di tre preferenze si possono votare due donne e un uomo, o due uomini e una donna (indipendentemente dall’ordine scelto). Votare per tre candidati dello stesso sesso, comporta l’annullamento della seconda e della terza preferenza. Nelle liste di minoranze linguistiche può essere espressa, invece, una sola preferenza.
Gli studenti fuori sede – Per la prima volta in Italia alle elezioni europee verrà sperimentato il voto per gli studenti fuorisede, che potranno recarsi nei seggi speciali allestiti nelle città o nei capoluoghi di regione dove sono temporaneamente domiciliati (qui tutti i dettagli). A presentare la richiesta sono stati 23.734 studenti fuorisede. Rimangono invece esclusi gli oltre 4 milioni di lavoratori fuori sede.
Le circoscrizioni e seggi spettanti – Il territorio italiano è diviso in 5 circoscrizioni: Nord-occidentale; Nord-orientale; Centro; Sud e Isole. Per eleggere almeno un parlamentare europeo ciascuna lista deve ottenere almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale. I 76 seggi spettanti all’Italia saranno così distribuiti (in base all’ultimo censimento della popolazione): 20 per la circoscrizione Nord-occidentale (che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia); 15 per la circoscrizione Nord-orientale (che comprende Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna); 15 per la circoscrizione Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio); 18 per la circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e, infine, 8 per la circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna).
Regionali in Piemonte – In contemporanea alle europee in Piemonte si vota per rinnovare il presidente e il consiglio regionale. In corsa ci sono cinque candidati. Il centrodestra compatto appoggia il governatore uscente, Alberto Cirio; Gianna Pentenero, attuale assessore al Lavoro della giunta Lo Russo a Torino, è sostenuta – tra gli altri – dal Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d’Europa. Sarah Disabato, attuale capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Piemonte, è la candidata del partito di Giuseppe Conte. In corsa anche Alberto Costanzo, sostenuto dalla lista “Libertà” di Cateno De Luca e – infine – Francesca Frediani, sostenuta dalla lista “Piemonte Popolare”.
In 3.698 comuni al voto per il sindaco – Si vota anche per le elezioni amministrative in 3.520 comuni delle regioni a statuto ordinario, 114 comuni del Friuli Venezia Giulia, 27 comuni della Sardegna e 37 comuni della Sicilia. L’eventuale secondo turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco, che interessa i comuni al voto con popolazione superiore ai 15mila abitanti, si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno. A rinnovare sindaco e consiglio comunale sei capoluoghi di regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza) e 23 capoluoghi di provincia (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia). Nell’ultimo elenco diffuso il 5 giugno dal ministero dell’Interno non sono presenti otto Comuni, dove non si voterà per mancanza di candidati e saranno quindi amministrati da un commissario prefettizio. Si tratta di Melissa (Kr), Saliceto (Cn), San Lorenzo (Rc), San Luca (Rc), San Daniele Po (Cr), Casasse (To) e San Prospero (Md). A Corte Palasio in provincia di Lodi, invece, le elezioni slittano al 28 luglio a causa della morte di uno dei candidati a sindaco.
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Accordo Sinner-Wada: tre mesi di squalifica. Colpi bassi e futuro: ha scelto la strategia più razionale. Primo posto a rischio? Gli scenari
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "I vigliacchi di Hamas ancora una volta esibiscono ostaggi, ma si mostrano a volto coperto. Perché sono dei codardi. Sono protagonisti di un’azione terroristica che dimostra la loro impossibilità di proporsi come uno Stato". Lo dice Maurizio Gasparri.
"O i palestinesi si liberano di questa setta di terroristi vigliacchi o non potranno essere interlocutori della comunità internazionale. Non si può parlare di due popoli e di due Stati quando c'è uno stato democratico, un popolo perseguitato, Israele e gli israeliani, e c'è un popolo palestinese che si fa comandare da questi vili criminali, che si nascondono perché non hanno il coraggio di mostrare il loro volto da assassini al mondo intero", aggiunge il presidente dei senatori di FI.
Roma, 15 feb. (Adnkronos) - Non saranno sempre "una cosa bellissima", come diceva l'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, ma le tasse restano stabilmente nella top ten dei temi 'divisivi' del centrosinistra. L'ultima accesa discussione, e non è certo la prima volta, è scoppiata sulla patrimoniale. Un 'evergreen', dall'Ulivo al campo largo. Che adesso vede, appunto, coinvolti Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e tutto il fronte alternativo al centrodestra.
A far (ri) scoppiare la polemica è stato lo stesso Fratoianni che, ad un convegno sui sistemi fiscali si è rivolto ai compagni di viaggio, seduti al suo fianco per ascoltare le relazioni del premio nobel Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e dell'economista Hayati Ghosh. "Mi rivolgo a voi: verrà presto il momento di formulare una proposta per l’alternativa e bisogna dire che per una patrimoniale sulle grandi ricchezze è arrivato il momento, non si può rinviare", ha detto il leader di SI a Schlein e Conte.
Da lì, il dibattito è partito incontenibile. Ai leader di sinistra, c'è da dire, è arrivato l'abbrivio di Stiglitz che, citando il Papa, ha sottolineato: "Le tasse sono uno strumento importante per proteggere i poveri". Ma a sinistra non c'era certo bisogno dell'endorsement di un premio Nobel per accendere la miccia sul fisco. I più 'nostalgici' ricordano la mossa elettorale di Rifondazione comunista. Correva l'anno 2006, il partito di Nichi Vendola era al governo (quello con Padoa Schioppa ministro) e per le elezioni pensò di riempire le città con i manifesti con la foto di un panfilo e lo slogan preso da una telenovela degli anni '70: 'Anche i ricchi piangano'. Da lì a poco la stagione dell'Ulivo arrivò al capolinea.
(Adnkronos) - Eppure l'idea del 'prelievo forzoso' sulla quale i progressisti sono messi da sempre all'indice dagli avversari politici non è una idea di sinistra. A inventarlo, in Italia, è il governo Nitti nel 1919 per far quadrare i conti traballanti. Ma lo fa anche Mussolini, dopo la guerra in Etiopia, nel '36. Per gli stessi motivi. Eppure è sempre a sinistra che si guarda (e si polemizza) quando si parla di tasse. Silvio Berlusconi ha costruito una campagna anti sinistra, una costante della sua carriera politica, sin quando parlava del prelievo "con il favore delle tenebre" a proposito del 6xmille retroattivo sui conti correnti imposto dal governo Amato nel '92 per arginare le falle dei conti pubblici.
E le polemiche su Matteo Renzi e l'Imu? "Elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati", annunciò l'allora premier all'assemblea del Pd, finendo nel mirino con l'accusa di 'berlusconismo'. Ma gli esempi sono tanti, anche più recenti. Alle elezioni del 2022 Enrico Letta lanciò la proposta della dote ai 18enni, un capitale di circa 10mila euro da spendere in formazione, casa o per avviare una attività. "Sarà finanziata con la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari", spiegò il segretario del Pd, subito accusato di voler introdurre la patrimoniale in maniera surrettizia.
A distanza di anni i progressisti si trovano ancora, sempre, alle prese con la discussione sul fisco e sulle varie ricette per le tasse. Con Schlein che oggi dice: "Non è un tabù un intervento sui grandi patrimoni", indicando però una soluzione "almeno a livello europeo" sulle orme di quella suggerita dal presidente brasiliano Lula al G20. E Conte che invita a parlare di tasse ma "in modo intelligente", per "contrastare il capitalismo parassitario".
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "Nella giornata di oggi, 15 febbraio, presso i locali della federazione provinciale del Pd in corso Mazzini, si è svolto l’incontro fra la delegazione del Partito democratico, composta da Vittorio Pecoraro, segretario provinciale, Rosi Caligiuri, segretaria cittadina, e Francesco Alimena, capogruppo Pd in Consiglio comunale, con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso". Lo spiegano in una nota congiunta gli stessi Pecoraro, Caligiuri e Alimena.
"Nell’esprimere il proprio sostegno all’esperienza amministrativa, il Partito democratico, ribadendo la propria unità, ha rappresentato al sindaco la sua proposta per il completamento della giunta con l’indicazione dell’avvocata Maria Locanto quale vicesindaca", proseguono i dem.
"Il sindaco ha ascoltato la valutazione del Pd e, nel rispetto delle proprie prerogative, si è riservato di esaminare con attenzione tale richiesta. L’indicazione di Maria Locanto è l’espressione del territorio ed è stata formulata a livello cittadino, provinciale e regionale del Partito, nonché dalle rispettive rappresentanze istituzionali. La scelta di Maria Locanto testimonia in modo chiaro l’unità del Pd, essendo presidente provinciale del Partito e avendo sempre lavorato con equilibrio e senso di responsabilità per la crescita della nostra comunità", sottolineano ancora gli esponenti Pd.
(Adnkronos) - "La delegazione del Pd ha, nel contempo, espresso al Sindaco la volontà di un impegno unitario perché la riorganizzazione della giunta non si espliciti soltanto attraverso una mera sostituzione assessorile ma sia opportunità per un rilancio strategico dell'azione amministrativa, affinché la seconda metà della consiliatura possa essere la fase di pieno compimento della attuazione del programma di governo su cui la maggioranza degli elettori cosentini ha espresso fiducia nella proiezione del progetto "Cosenza 2050'", concludono i dirigenti dem.
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "Oggi si vota in 101 province per il congresso di Azione, un esercizio organizzativo molto complesso, ma necessario per riportare i partiti a essere quello che erano: luoghi di confronto democratico sulle idee e sulla linea politica. Siamo molto felici di come è andato". Lo dice Carlo Calenda.
"Ringrazio tutti i militanti, gli iscritti, i garanti congressuali e le persone che in questi mesi si sono attivati per tenere viva e rendere più forte la nostra comunità", aggiunge il leader di Azione.
Sanremo, 15 feb. - (Adnkronos) - “Tradizione, italianità e vicinanza sono valori del Festival di Sanremo e anche di Generali che li applica nel quotidiano per essere partner dei nostri clienti e costruire insieme il loro futuro”. Lo ha detto Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, dal famoso e ormai iconico ‘Balconcino’ dell’Agenzia di Sanremo “che idealmente rappresenta tutte le piazze, tutti i balconcini, tutti i luoghi dove tutta la nostra eccezionale rete di agenti opera tutti i giorni per progettare il futuro” con gli italiani". "Proprio “la rete di 2mila agenzie e 20mila colleghe e colleghi presenti sul territorio, è il cuore del nostro business - sottolinea Monacelli - È grazie a loro se riusciamo a tenere fede alla nostra ambizione, che è quella di essere ‘Partner di Vita’ delle persone, in ogni momento rilevante, accompagnandole, con la consulenza di valore, a fare scelte consapevoli e responsabili con l’obiettivo di proteggere il loro futuro e il futuro delle persone che stanno loro a cuore”.
Per il terzo anno consecutivo “siamo felicemente presenti a Sanremo” con vista sull’Ariston “perché vogliamo essere dove succedono le cose che contano - aggiunge Marco Oddone, Chief Marketing & Distribution Officer di Generali Italia - Milioni di persone seguono Sanremo ogni sera e noi vogliamo essere vicini agli Italiani, nei vari momenti di vita, anche in un momento leggero, come si vede nello spot che abbiamo lanciato in questa occasione: mentre ‘tutti cantano Sanremo’, ci sono persone che prendono decisioni importanti della loro vita e noi, con i nostri agenti siamo loro vicini”. Con Sanremo “è scoccata una vera e propria scintilla - racconta Oddone - C’è una condivisione di valori: tradizione, passione, ma anche innovazione, con nuovi linguaggi dedicati a tutte le generazioni. Abbiamo raccontato il Festival con la voce di Caterina Ferioli, protagonista della nuova serie TV Belcanto, che è diventata portavoce di una prospettiva privilegiata sul Teatro Ariston attraverso i social, per coinvolgere ed entusiasmare persone di tutte le età. Un racconto a 360 gradi - conclude - da una prospettiva unica sull’Ariston al quale siamo molto felici di dare il nostro contributo”.
Generali ha partecipato anche al FantaSanremo con la lega #BalconcinoGenerali per accogliere tutte le persone che sceglieranno di giocare durante i giorni della kermesse all’iniziativa social più popolare, coinvolgente e divertente.
Torino, 15 feb. - (Adnkronos) - “Sui dazi la storia dimostra che fanno male a tutti, anche a chi li impone. Poi naturalmente colpiscono di più i paesi che hanno una forte capacità di esportazione, quindi può essere che l’Italia sia un pochino più colpita di altri Paesi come primo impatto. Ma non dimentichiamo che l’Italia ha sempre dimostrato una capacità molto elevata di riorientare le proprie esportazioni in funzione dell’andamento dai mercati e dei prezzi. Quindi io sono abbastanza ottimista sulla capacità dell’Italia di minimizzare o comunque contenere i danni che possano derivare da questa guerra delle tariffe che si preannuncia". Lo ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del congresso Assiom Forex in corso a Torino." Naturalmente - osserva - nessun paese riuscirà a sfuggire al fatto che una guerra delle tariffe fa sempre male a tutti".
Palermo, 15 feb. (Adnkronos) - Sono in corso verifiche dell'Ambasciata italiana a Bogotà sulla presunta morte del boss Giovanni Motisi, inserito nella lista dei latitanti mafiosi più pericolosi. La Procura di Palermo ha allertato i poliziotti del Servizio centrale operativo. A lanciare la notizia è il sito del giornale 'Gente'. Secondo il settimanale sarebbe morto di tumore in una clinica di Cali. Motisi aveva fatto perdere le sue tracce dal 1998.