Al via, anche in Italia, le elezioni europee. Dalle 15 di oggi seggi aperti per eleggere i 76 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (qui tutti i candidati). Si può votare fino alle 23 e nella giornata di domenica dalle 7 alle 23. Immediatamente dopo, concluse le operazioni, inizia lo spoglio: avverrà in contemporanea in tutta Europa anche negli Stati che hanno già concluso le operazioni nei giorni precedenti (come, ad esempio, Paesi Bassi e Irlanda dove si è votato giovedì e venerdì). L’Italia è l’ultimo Paese a chiudere i seggi, quindi gli altri sono costretti ad aspettare le 23 di domenica per iniziare lo spoglio. In contemporanea si vota anche per l’elezione del Consiglio e del presidente della Regione in Piemonte e per eleggere sindaco e consiglio comunale in 3.698 comuni italiani.

La posta in palio – Dopo una lunga campagna elettorale per i partiti è arrivata l’ora della verità: tra poco bisognerà fare i conti con i numeri. Per Fratelli d’Italia è stata la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fissare a marzo l’asticella: “Confermare i voti delle politiche”, in pratica il 26%. Niente previsioni, invece, in casa Partito Democratico: “L’asticella porta iella” ha sottolineato la segretaria Elly Schlein. Ovviamente l’obiettivo del Pd è quello di provare a ridurre il più possibile il distacco da Fdi e migliorare il risultato delle scorse politiche, superando la soglia 20%. Il Movimento 5 stelle cerca di evitare la volata del Pd all’interno del centrosinistra: tutto dipenderà da quanto il risultato sarà vicino al 10% o prossimo al 15%. Fondamentale i dati provenienti dal Sud, forza trainante dell’M5s, tanto che Giuseppe Conte ha deciso di chiudere la campagna elettorale a Palermo. In casa centrodestra sfida interna tra Lega e Forza Italia, i partiti dei due vicepremier. Matteo Salvini deve evitare a tutti i costi di perdere il ruolo di seconda forza della maggioranza, mentre per Antonio Tajani questa tornata elettorale rappresenta il primo vero grande banco di prova dopo la morte di Silvio Berlusconi. Forte dei successi alle scorse regionali il ministro degli esteri ambisce al sorpasso della Lega. Lottano per superare lo sbarramento del 4% ed eleggere così loro rappresentati in Parlamento europeo, Alleanza Verdi Sinistra di Fratoianni e Bonelli, la lista Stati Uniti d’Europa (composta, tra gli altri, da Italia viva di Matteo Renzi e +Europa) e Azione di Carlo Calenda. In corsa anche Libertà di Cateno De Luca (con i suoi 19 simboli nel contrassegno), la lista Terra Pace Dignità di Michele Santoro e Alternativa popolare del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.

L’ombra dell’astensionismo – Anche in queste elezioni si teme l’ombra incombente dell’astensionismo. Un tema, quello dell’affluenza, divenuto centrale negli ultimi giorni di campagna elettorale. Da destra a sinistra sono stati numerosi gli appelli dei leader politici alla partecipazione, invitando gli elettori a convincere più persone a recarsi alle urne. Alle Europee del 2019 l’affluenza si è fermata al 54,5%, in costante calo rispetto alle precedenti consultazioni. E il rischio concreto è che quella percentuale possa ulteriormente diminuire. Un dato che potrebbe influenzare i risultati e quindi la ripartizione dei seggi tra le liste in corsa.

Come si vota – Per esercitare il diritto di voto l’elettore deve presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e con la tessera elettorale. È possibile votare una sola lista tracciando una X sul contrassegno scelto. L’elettore ha anche la possibilità di esprimere da uno a tre voti di preferenza per le candidate e i candidati compresi nella lista votata. Bisogna però fare attenzione: se l’elettore esprime più di una preferenza, può votare solamente candidati di sesso diverso (pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima). Nel caso di due preferenze si possono votare una donna e un uomo (o viceversa). Il voto espresso per due donne o due uomini comporta l’annullamento della seconda preferenza. Nel caso di tre preferenze si possono votare due donne e un uomo, o due uomini e una donna (indipendentemente dall’ordine scelto). Votare per tre candidati dello stesso sesso, comporta l’annullamento della seconda e della terza preferenza. Nelle liste di minoranze linguistiche può essere espressa, invece, una sola preferenza.

Gli studenti fuori sede – Per la prima volta in Italia alle elezioni europee verrà sperimentato il voto per gli studenti fuorisede, che potranno recarsi nei seggi speciali allestiti nelle città o nei capoluoghi di regione dove sono temporaneamente domiciliati (qui tutti i dettagli). A presentare la richiesta sono stati 23.734 studenti fuorisede. Rimangono invece esclusi gli oltre 4 milioni di lavoratori fuori sede.

Le circoscrizioni e seggi spettanti – Il territorio italiano è diviso in 5 circoscrizioni: Nord-occidentale; Nord-orientale; Centro; Sud e Isole. Per eleggere almeno un parlamentare europeo ciascuna lista deve ottenere almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale. I 76 seggi spettanti all’Italia saranno così distribuiti (in base all’ultimo censimento della popolazione): 20 per la circoscrizione Nord-occidentale (che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia); 15 per la circoscrizione Nord-orientale (che comprende Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna); 15 per la circoscrizione Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio); 18 per la circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e, infine, 8 per la circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna).

Regionali in Piemonte – In contemporanea alle europee in Piemonte si vota per rinnovare il presidente e il consiglio regionale. In corsa ci sono cinque candidati. Il centrodestra compatto appoggia il governatore uscente, Alberto Cirio; Gianna Pentenero, attuale assessore al Lavoro della giunta Lo Russo a Torino, è sostenuta – tra gli altri – dal Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d’Europa. Sarah Disabato, attuale capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Piemonte, è la candidata del partito di Giuseppe Conte. In corsa anche Alberto Costanzo, sostenuto dalla lista “Libertà” di Cateno De Luca e – infine – Francesca Frediani, sostenuta dalla lista “Piemonte Popolare”.

In 3.698 comuni al voto per il sindaco – Si vota anche per le elezioni amministrative in 3.520 comuni delle regioni a statuto ordinario, 114 comuni del Friuli Venezia Giulia, 27 comuni della Sardegna e 37 comuni della Sicilia. L’eventuale secondo turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco, che interessa i comuni al voto con popolazione superiore ai 15mila abitanti, si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno. A rinnovare sindaco e consiglio comunale sei capoluoghi di regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza) e 23 capoluoghi di provincia (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia). Nell’ultimo elenco diffuso il 5 giugno dal ministero dell’Interno non sono presenti otto Comuni, dove non si voterà per mancanza di candidati e saranno quindi amministrati da un commissario prefettizio. Si tratta di Melissa (Kr), Saliceto (Cn), San Lorenzo (Rc), San Luca (Rc), San Daniele Po (Cr), Casasse (To) e San Prospero (Md). A Corte Palasio in provincia di Lodi, invece, le elezioni slittano al 28 luglio a causa della morte di uno dei candidati a sindaco.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Sandra Lonardo Mastella: il cellulare “a disposizione di tutti” e l’amore per la “vecchia politica”. “Le misure cautelari? Vanno abolite”

next
Articolo Successivo

Elezioni europee, quali sono le principali sfide in Italia e Ue: guida al voto per il nuovo Parlamento di Bruxelles

next