Perché la realtà è davvero una brutta bestia, specie quando supera l’immaginabile. Come accade in quel di Novara, all’ombra del nuovo dell’ospedale che non c’è (ne ho trattato in un post del 13 maggio scorso), ma la cui gara, bandita nel 2019, è già costata oltre due milioni di euro – come ha avuto a dichiarare il direttore generale Zulian incaricato di farlo della Regione Piemonte, senza che nulla sia accaduto.

Delle azioni del soggetto ho già raccontato a proposito di un incarico da 159mila euro per il lavoro di adeguamento dei costi indicati nel progetto a fronte dei rincari intervenuti nel post Covid, incarico assegnato senza gara (è nei limiti) alla Società Principia Ingegneria che ha assolto all’impegno in poche ore, con un guadagno che avevo calcolato in 6.615 euro l’ora. Niente male, in questi tempi di lavoro sottopagato e professionisti trattati come schiavi. Dai cv dell’incaricato non emerge alcuna specializzazione nel settore del partenariato, requisito richiesto dalla delibera di incarico.

La notizia è che probabilmente qualcun altro si è interessato alla faccenda. Forse stimolato dall’interesse del consigliere regionale Sean Sacco (M5S) che, per mezzo di un suo collaboratore, ha formulato una segnalazione al Collegio dei Revisori dell’ASO rilevando alcune anomalie dell’incarico a Principia Ingegneria.

Così il presidente del Collegio dei Revisori ha chiesto spiegazioni al DG novarese e questi ha affidato la redazione di un parere legale all’avvocato Dal Piaz, esperto di diritto amministrativo, che già collabora con l’AOU novarese. Il 19 aprile scorso questi ha confermato che la deliberazione di incarico non va bene perché manca dei “[…] seguenti elementi: a) indicazione del RUP del servizio (mancava il responsabile dell’intero procedimento); b) congruità del preventivo offerto e dell’importo dell’affidamento, eventualmente con riferimento ai parametri tariffari per i servizi di ingegneria e di architettura; c) possesso dei requisiti di ordine generale e dei requisiti di ordine speciale se necessari (es: idoneità professionale: iscrizione alla CCAA) nonché delle idonee esperienze pregresse in capo all’operatore economico affidatario”.

Perciò l’avvocato Del Piaz propone al DG di rettificare con una nuova Deliberazione che integri la precedente con i dati mancanti. Potrebbero passare ancora un po’ di giorni prima di vedere il risultato, perché più che di rettifica potrebbe trattarsi di una sanatoria, vale a dire di un provvedimento che riconosce un guaio già avvenuto e un danno non diversamente rimediabile. Ma a quel punto la stessa Azienda Ospedaliera Universitaria sarà tenuta ad inviare l’atto alla Corte dei Conti, perché le delibere in sanatoria, di regola, non possono essere adottate, specie se non accertano e riportano le indicazioni dei responsabili del danno arrecato per eventuali azioni di chiamata in giudizio.

Lunedì 13 maggio scorso però la situazione per il DG di Novara potrebbe essersi complicata alla luce di tre delibere (n. 18, 19 e 20) con le quali la Giunta Regionale del Piemonte ha approvato gli accordi tra Regione, Inail e tre Aziende del Servizio Sanitario del Piemonte per realizzare, nell’ambito del Piano triennale dell’Edilizia Sociale dell’Istituto, tre altri nuovi ospedali.

A pag. 4 di quegli accordi si dice che “… le analisi istruttorie in corso da parte degli uffici delle Aziende Sanitarie interessate e le analisi di mercato e di contesto […] evidenziano che i costi stimati (nel 2022) dei nuovi presidi ospedalieri inseriti nella programmazione dei piani triennali di investimento Inail risultano sottostimati di una media di circa il 30-35%[…]”. Esse sono servite alle Aziende a definire i nuovi costi, attraverso i propri uffici o nell’ambito di collaborazioni pre-esistenti. Dunque, per l’aggiornamento dei costi per gli altri ospedali nessun incarico a terzi. I Direttori Generali dell’Asl Città di Torino, della Asl TO4 e della Asl CN1 sono soltanto più bravi del loro collega di Novara o c’è dell’altro? Non ci resta da attendere che anche qualcun altro si occupi della faccenda.

Perciò, ora parliamo di soldi. La consulenza novarese ha indicato in 111 milioni di euro il maggior costo di costruzione del nuovo ospedale, che sale così a 530 milioni di euro (+26,5% rispetto alla precedente valutazione), oneri finanziari esclusi. Sarebbe stato normale che la Regione Piemonte – che dispone di 729 milioni ai sensi dell’art. 20 della L. 67/88 che finanzia la costruzione di nuovi ospedali – intervenisse con i suoi fondi senza aumentare il contributo del privato, per non aumentare il debito futuro. Invece la Regione ha fatto l’esatto contrario: ha mantenuto inalterato il proprio contributo di 199.494.000 euro, caricando l’aumento sull’investitore privato, che passa perciò da 220 a 330 milioni.

Tutto questo attraverso l’aumento del corrispettivo per l’investimento privato, portato a 35.200.000 annui, e della durata della concessione (da 19 a 25 anni) con conseguente incremento degli oneri finanziari. Così il costo dell’operazione PPP di Novara aumenta di 598.738.000 euro solo per i maggiori oneri finanziari, che superano per importo il costo di realizzazione dell’immobile.

Per farla breve, al concessionario sarà riconosciuto un tasso di interesse sul suo investimento pari all’8,53%. Niente male, ma chi pagherà nei prossimi 25 anni tutto questo ben di dio? Il Paese si spolpa anche così.

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