Niente esami all'Università per sei mesi, ma la sospensione è stata dimezzata grazie all'attività di volontariato in una struttura religiosa di assistenza ai bisognosi
Saper copiare, a volte, diventa un’arte. Mille escamotage sono stati escogitati, nel corso degli anni e per intere generazioni, da moltissimi studenti per farla franca durante un compito. Ma a gennaio scorso, come racconta Il Corriere della Sera, ad uno studente della Facoltà di Economia dell’Università Bocconi di Milano, non è andata proprio bene. Il ragazzo, il cui nome ovviamente non è stato reso noto per motivi di privacy, è stato scoperto, durante un esame, a copiare dal cellulare. Lo studente ha provato inutilmente di giustificarsi, sostenendo che si stava aggiornando su un problema personale di un famigliare.
Lo studente è ritenuto responsabile di aver violato il patto sottoscritto con l’adesione al “Codice di comportamento degli studenti” dell’Ateneo. Da qui lo stop agli esami per sei mesi. In questi casi per lo studente c’è la possibilità di vedersi abbuonare i secondi tre mesi di sospensione se convertiti in tre mesi estivi di volontariato, che il giovane si è impegnato a svolgere in una struttura religiosa di assistenza ai bisognosi. Il Tar della Lombardia ha sostenuto che lo stop agli esami da marzo a settembre 2024: “Non risulta abnorme non solo a fronte della condotta accertata (il possesso di un telefono cellulare contenente un testo visibile durante una prova di esame scritta), ma anche della infondatezza delle giustificazioni”.